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2011, un anno di sport: i top e flop di Firstonline

Dalla tragica scomparsa di Marco Simoncelli all’annata record di Novak Djokovic, dall’apoteosi del Barcellona alle imprese di Sebastian Vettel. Ma anche le crisi di Rafa Nadal e Valentino Rossi e l’ombra del calcioscommesse che scuote il calcio. Ecco, sport per sport, i nostri top e flop degli ultimi 12 mesi

2011, un anno di sport: i top e flop di Firstonline

Un 2011 da ricordare quello dello sport mondiale. Tra novità e conferme, crisi e rinascite, ecco sport per sport i personaggi e le squadre da celebrare, nel bene o nel male, di questi ultimi 12 mesi. I top e flop di Firstonline.

CALCIO
Top – In Italia è stato certamente l’anno del Milan, campione d’Italia in carica, capolista anche in questa stagione e primo nella classifica dei punti sull’anno solare: 80, davanti all’Inter e alla rivelazione Udinese. Della squadra friulana è però il capocannoniere assoluto 2011: Antonio Di Natale con ben 28 gol, davanti all’uruguaiano del Napoli Edinson Cavani fermo a 26. A livello mondiale, l’anno appena passato è stato quello dell’apoteosi del Barcellona di Pep Guardiola: ormai non ci sono dubbi, dopo una serie infinita di record e vittorie (nel 2011 ancora 4 trofei: Liga, Champions League, Supercoppa spagnola e Mondiale per club) questa è la squadra più forte del mondo, guidata dal tecnico migliore del mondo e dal calciatore migliore del mondo, quel Leo Messi che per la terza volta consecutiva si aggiudica il Pallone d’Oro. La squadra catalana non ha ormai più nulla da vincere e da dimostrare, e sta anche diventando un modello di gioco e di mentalità vincente seguito da tutti. Anche dalla Nazionale di Cesare Prandelli, che merita una menzione per la brillante e promettente qualificazione a Euro 2012. 
Flop – L’amarezza più grande arriva dall’ennesima ombra del calcioscommesse, che ciclicamente investe il calcio italiano. L’immagine di Cristiano Doni, capitano dell’Atalanta ed ex giocatore della Nazionale, accompagnato in manette dagli agenti di polizia è una coltellata per i tifosi di tutte le squadre e per la credibilità dell’intero sistema. Soprattutto se, come sembrerebbe, lo scandalo non investisse solo le serie minori ma anche la serie A, con il coinvolgimento di giocatori di prima fascia, alcuni pure nel giro azzurro. Nessuna sconfitta o delusione sportiva potrà mai essere un flop quanto l’impressione, sempre più concreta e agghiacciante, che tutto o quasi sia taroccato. Che il 2012 ci restitiusca un calcio che valga la pena seguire con passione.

TENNIS 
TopNovak Djokovic l’imbattibile. O quasi. Se non fosse stato per un infortunio nel finale di stagione, quando comunque l’annata da record e il primo posto in classifica erano già stati ampiamente confezionati, il talentuoso giocatore serbo avrebbe probabilmente vinto davvero tutto. Ma anche così i numeri di un anno irripetibile fanno paura: 1° nel ranking Atp da luglio, 43 vittorie consecutive (dietro solo a Vilas e Lendl, superati i record di Mc Enroe, Borg e Federer), 70 in totale su 76 incontri disputati (92,1%), tre tornei del Grande Slam vinti su quattro (sesto giocatore della storia a riuscirci), 5 Atp Master 1000 e il record assoluto di guadagni in una stagione, ben 19 milioni di dollari, quasi doppiato il precedente record di Rafa Nadal del 2010 (10 milioni di dollari). C’è altro da aggiungere? Forse sì. Il giocatore generazionalmente più “sfortunato” della storia, che si è trovato a dover contrastare due invincibili come Federer e Nadal, alla fine ha perseverato e ha vinto: adesso il numero 1 è lui. 
FlopRoger Federer e Rafael Nadal conoscono la loro stagione peggiore da diversi anni a questa parte, ma la salvano entrambi nel finale vincendo rispettivamente il Masters di Londra e la Coppa Davis con la Spagna. Il talento maiorchino si aggiudica anche il suo sesto Roland Garros (eguagliato il record di Borg), ma forse è lui il vero flop, vista l’età ancora giovane rispetto allo svizzero e soprattutto la macchia di aver perso tutti i confronti diretti con Djokovic, su qualsiasi superficie, anche la sua amata terra rossa. 

FORMULA 1
Top
Sebastian Vettel, ovvero la meglio gioventù: il più giovane pilota di Formula 1 ad aver ottenuto una pole position, ad aver vinto un gran premio, ad essere salito sul podio, a segnare un giro veloce, a compiere più pole position in una singola stagione (15) e ad essere diventato per due volte consecutive campione del mondo. Sarà anche merito della sua ottima Red Bull, come sottolineano alcuni, ma questo ragazzo è un talento vero e non lascia nulla agli avversari, vincendo con la sicurezza e la maturità di un veterano. Sicuramente il migliore, sicuramente il nuovo Schumacher. Forse anche meglio, in prospettiva.
Flop – Senz’altro da salvare la stagione di Alonso, meno quella di Massa, ma per la Ferrari è un altro anno nero. L’ultimo titolo piloti risale ormai al 2007, con quel Raikkonen che ora si appresta a tornare in F1 (casa Renault) dopo la fallimentare esperienza nel rally. Da allora il mondiale lo hanno vinto tre piloti e tre scuderie diverse, ma nessuna di queste aveva casa a Maranello. Il presidente Montezemolo continua a ostentare fiducia, ma la Red Bull è lontanissima, e forse ogni anno sempre più lontana. A parti invertite, si parlerebbe di dominio Ferrari. 

BASKET 
Top
Ettore Messina. Un tecnico italiano nella Nba, ai Los Angeles Lakers, anche se come assistente dell’head-coach Mike Brown, ha un valore che supera di gran lunga la presenza nel campionato Usa di Belinelli, Bargnani e Gallinari. Perchè un allenatore trasferisce idee e mentalità ancor prima di uno schema di gioco: è lui il vero ambasciatore del made in Italy.
Flop – Il tira e molla tra la National Basketball Association del commissioner David Stern e l’assogiocatori, cosiddetto lockout Nba, è stato a dir poco estenuante. Sei lunghi mesi di tese e difficili trattative, l’ultimo trascorso senza l’ombra di una palla a due. Il terremoto lockout ha avuto come epicentro la questione della divisione tra le parti degli introiti Nba. Roba che al pubblico pagante, la vera parte lesa, non può interessare. Per fortuna sotto l’albero di Natale è arrivato il regalo: si gioca finalmente.

MOTOGP
Top
– Il sorriso, la freschezza e il talento di Marco Simoncelli, scomparso prematuramente all’età di 24 anni a causa di un tragico incidente nel Gp di Malesia, a Sepang. Il numero 58 della sua moto e la sua folta chioma hanno fatto il giro del mondo, commuovendo i tifosi di tutte le nazionalità. Il personaggio, suo malgrado, più amato del 2011.
Flop –  Valentino Rossi e la sua Ducati hanno tutte le attenuanti del caso, ma obiettivamente il declino del nove volte campione mondiale è ormai sempre più preoccupante. Il feeling con la rossa non è ancora stato trovato, e anzi possibilmente è andato peggiorando nel corso della stagione, inanellando prestazioni sempre più negative e lontanissime da quelle del campione del mondo (in Honda quest’anno, ma già in Ducati) Casey Stoner, ex titolare della moto attualmente a disposizione del campione pesarese. 

ALTRI SPORT 
Top –
Da segnalare le ennesime imprese di Federica Pellegrini, ormai sempre più nella storia del nuoto grazie alla seconda doppietta mondiale consecutiva (200 e 400 stile libero) conquistata a Shanghai due anni dopo l’apoteosi di Roma. E’ l’unica atleta ad esserci riuscita, e di fronte a questo non possiamo che chiudere un occhio davanti alle ripetute e nauseanti vicende di gossip ricamate intorno alla campionissima veneta. Stupenda anche la stagione della nazionale di pallavolo femminile, che vince la World Cup e si qualifica con tante belle speranze alle Olimpiadi di Londra 2012. Memorabile anche il Mondiale di rugby, che ha visto la Nuova Zelanda trionfare in casa 24 anni dopo il primo e unico titolo della storia degli All Blacks.
Flop – Sarà per la sovraesposizione mediatica, o per il senso di appagamento dopo tanti record, ma nell’atletica leggera serpeggia la sensazione che Usain Bolt, campionissimo giamaicano dei 100 e 200 metri, non sia più lo stesso di qualche anno fa. Rimane nella memoria di questo 2011 la sua clamorosa squalifica nella finale dei 100 ai Mondiali di Daegu, per falsa partenza. Inesorabile sembra ormai anche il declino del campione di golf Tiger Woods, prima travolto da una serie di scandali a sfondo sessuale, poi sprofondato in una crisi di risultati: vince un solo torneo in tutto l’anno, dopo 24 mesi di digiuno.

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