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Prosecco su Alibaba: alt alla maxi-truffa e oggi in vetrina

Nei giorni scorsi è stata sventata su Alibaba (che ha immediatamente oscurato il sito) una colossale frode ai danni del Prosecco, il vino italiano sempre più venduto (+25%) ma sempre più taroccato – Oggi su Alibaba il Prosecco e 120 aziende agricole italiane di eccellenza saranno in vetrina sulla piattaforma web del commercio cinese

Prosecco su Alibaba: alt alla maxi-truffa e oggi in vetrina

E’ il Prosecco a guidare la classifica dei vini italiani più taroccati al mondo con imitazioni diffuse in tutti i continenti dal Meer-secco al Kressecco, dal Semisecco e al Consecco, e in questi giorni  è stata smascherata anche le vendita del Whitesecco e del Crisecco con una una colossale truffa scoperta dalla task force dell’Ispettorato centrale repressione frodi istituita dal ministero delle politiche agricole e forestali italiano che ha bloccato su Alibaba la piattaforma web del commercio cinese che conta oltre 430 milioni di consumatori, la vendita potenziale di 30 milioni di lattine di falso Prosecco

Il successo esplosivo del Prosecco all’estero, dove nel 2016 ha fatto registrare l’aumento record del 25% delle vendite, alimenta la popolarità e moltiplica i tentativi di imitazioni. Un rischio accresciuto dal commercio elettronico per un successo tutto italiano con una produzione che – secondo quanto rende noto la Coldiretti – ha raggiunto 410-415 milioni di bottiglie.

Secondo le prime indiscrezioni la frode sarebbe stata ideata da un produttore austriaco, al momento sconosciuto, che ha proposto sulla piattaforma del colosso web cinese la vendita di lattine di prosecco con ordine minimo di 120mila. Come gli ispettori del ministero italiano, che operano quotidianamente a tutela del Made in Italy agroalimentare nella filiera e sul web, se ne sono accorti – il Prosecco italiano non è mai stato prodotto in lattine –  hanno contattato immediatamente Alibaba che ha oscurato il sito impedendo il commercio di 30 milioni di lattine.  Per ogni lattina veniva chiesto un prezzo di  0,67 centesimi, un prezzo irrisorio che la dice lunga anche sulla qualità del prodotto che si voleva far passare per uno dei gioielli dell’enologia italiana.

Sventata questa ennesima frode sabato 9 settembre, su Alibaba,  l’Italia sarà protagonista, per il secondo anno consecutivo, di una vetrina speciale con 120 aziende vinicole, circa il triplo rispetto allo scorso anno, provenienti da tutte le nostre regioni.

Da due anni il Mipaaf e il colosso cinese del commercio elettronico hanno siglato un accordo per promuovere le eccellenze agroalimentari del nostro Paese e combattere i falsi. Un’intesa che consente alle aziende italiane di poter soddisfare la crescente domanda di prodotti Made Italy.

“L’operazione dell’Icqrf – ha affermato il Ministro Maurizio Martina – dà il segno della grandezza di questo fenomeno e mostra anche concretamente come l’Italia sia all’avanguardia nel contrasto alle contraffazioni. Siamo l’unico Paese al mondo ad avere accordi con i più importanti player del web, come eBay, Google e Alibaba, per garantire alle nostre Dop e Igp la stessa tutela dei grandi marchi commerciali. Abbiamo portato avanti più di 2mila interventi di protezione con risultati di valore. E non abbassiamo la guardia. Non ci fermiamo alla tutela, perché per battere davvero l’italian sounding dobbiamo aiutare le nostre aziende ad essere presenti sui mercati internazionali. Abbiamo bisogno di accordi giusti per superare i muri che penalizzano soprattutto le piccole imprese. E abbiamo bisogno anche di trasparenza. Per i consumatori cinesi prevediamo un approfondimento formativo sui prodotti di qualità certificata, a partire proprio dal vino. Questo permetterà di avere consumatori stranieri sempre più consapevoli, in grado di individuare e scegliere i veri prodotti italiani.”

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