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Wall Street tiene a galla Piazza Affari ma le banche soffrono

La partenza boom di Wall Street contamina quasi tutti i listini europei – Piazza Affari danza attorno alla parità – Brillano Tenaris, Atlantia, Leonardo ed Exor – Tim ancora su mentre Mediaset scende insieme ai titoli bancari

Wall Street tiene a galla Piazza Affari ma le banche soffrono

Con uno scattino finale Piazza Affari si riporta in parità e chiude a 22.745 punti, +0,06%, complice l’allungo di Wall Street dopo i dati sull’occupazione. Si chiude così, positivamente, la prima settimana post elezioni del Belpaese, nonostante le molte incognite davanti.

Regina del listino è Tenaris, +3,65%, che beneficia dell’esclusione del Messico dai dazi introdotti da Donald Trump su acciaio e alluminio, mentre le prese di beneficio penalizzano in parte le banche e Mediaset -1,8%.

Poco mosse anche le altre piazza europee. Francoforte, -0,07%, è l’unica rosé. Frazionali rialzi per Londra +0,3%, Parigi +0,39%, Madrid +0,41%.

Wall Street, dopo un’apertura in rialzo, prosegue al galoppo in scia a un rapporto sul lavoro “Impressionante”, come lo definisce il segretario al Tesoro Steven Mnuchin. A febbraio sono stati creati 313mila posti di lavoro, dato massimo da oltre 18 mesi e nettamente superiore alle stime. I mercati risultano incoraggiati però soprattutto dalla modesta crescita oraria dei salari (+0,15%), sotto le previsioni. E’ questa la notizia che placa i timori sulla ripresa dell’inflazione e su una stretta monetaria più forte del previsto da parte della Fed.

Stabile il cambio euro dollaro, in area 1,23. Poco mosso l’oro, mentre il petrolio rimbalza con decisione. Brent 65,32 dollari al barile, +2,69%.

Moderatamente negativo il secondario italiano: il rendimento del Btp è 1,92%; lo spread con il Bund tedesco risale a 126.20 punti base (+1,12%).

In Piazza Affari le blue chip con le performance migliori, dopo Tenaris sono Atlantia +2,96%; Leonardo +2,27%; Exor +1,64%; Finecobank +1,43%.

Le banche risultano per la maggior parte in calo. Le peggiori sono Ubi, -2,6%; Bper -2,16%; Banco Bpm -2,42%. In controtendenza Creval, +6,62%, che brinda al successo dell’aumento di capitale, con la chiusura del periodo di opzione e sottoscrizioni per 581,6 milioni di euro, pari all’83,1% circa dell’offerta.

Prese di profitto su Mediaset, dopo il rally di ieri. In calo Italgas -1,66% e Ferragamo, -1,61, con risultati 2017 deludenti sul fronte della redditività, mentre l’avvio del 2018 sarebbe debole come la fine dello scorso anno.

Al contrario i buoni conti 2017 di Gima e la proposta di un dividendo di 0,42 euro per azione, mettono il turbo alla controllante Ima, +5,44%.

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