Condividi

Visco: “La ripresa c’è, ma bisogna accelerare sulle riforme”

ASSEMBLEA ANNUALE BANKITALIA/ALLEGATO – “Segnali positivi sul lavoro, c’è però il rischio che la ripresa non crei occupazione” – “Imprese italiane in ritardo sull’innovazione” – “Urgente recepire direttiva Ue su crisi bancarie” – “Eurozona: ripresa accelera, ma aumentare investimenti” – “Qe sarebbe più coerente se i Paesi condividessero i rischi

La ripresa dell’economia italiana è ormai avviata e si rafforzerà nei prossimi trimestri, ma il governo deve comunque accelerare sulle riforme. Questo il messaggio principale lanciato dal presidente di Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali all’assemblea annuale. 

“La ripresa avviata nel nostro paese nel primo trimestre di quest’anno – ha detto Visco – dovrebbe consolidarsi in quello in corso e nei prossimi. L’aumento del Pil nel primo trimestre interrompe una lunga fase ciclica sfavorevole; proseguirebbe nel trimestre in corso e in quelli successivi”.

ECONOMIA ITALIANA: CONSOLIDARE LA RIPRESA

Secondo il governatore, “per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo del Paese è stata avviata un’azione di riforma, riconosciuta a livello internazionale da istituzioni e mercati. Per non deludere le aspettative di cambiamento, occorre allargarne lo spettro e accelerarne l’attuazione. In alcuni casi i benefici non sono immediati ma questo è un motivo in più per agire, perseguendo un disegno organico e coerente”.

Per quanto riguarda i conti dello Stato, Visco ritiene che “grazie anche agli interventi di riforma del sistema pensionistico pubblico, in Italia più che in altri paesi europei la sostenibilità di lungo periodo della finanza pubblica può essere garantita”.

SEGNALI POSITIVI PER L’OCCUPAZIONE, LAVORO PIU’ STABILE

“La forte espansione delle assunzioni a tempo indeterminato nei primi mesi del 2015 – ha aggiunto Visco –, favorita anche dai consistenti sgravi fiscali in vigore da gennaio, è un segnale positivo; suggerisce che con il consolidarsi della ripresa l’occupazione potrà crescere e orientarsi verso forme più stabili. I recenti provvedimenti di riforma del mercato del lavoro hanno esteso i meccanismi di sostegno del reddito dei disoccupati e ridotto, per i nuovi contratti, il disincentivo alle assunzioni a tempo indeterminato connesso con l’incertezza sugli esiti della risoluzione dei rapporti di lavoro. Una valutazione compiuta degli effetti di questi provvedimenti è prematura”.

RISCHIO CHE LA RIPRESA NON CREI OCCUPAZIONE COME IN PASSATO

Il numero uno di Via Nazionale ha sottolineato che “esiste il rischio, particolarmente accentuato nel Mezzogiorno, che la ripresa non sia in grado di generare occupazione nella stessa misura in cui è accaduto in passato all’uscita da fasi congiunturali sfavorevoli. La domanda di lavoro da parte delle imprese più innovative potrebbe non bastare a riassorbire la disoccupazione nel breve periodo. Ne risentirebbe la stessa sostenibilità della ripresa, che non troverebbe sufficiente alimento nella spesa interna”.

IMPRESE ITALIANE IN FORTE RITARDO SU INNOVAZIONE

Il Governatore ritiene inoltre che “l’attività innovativa in Italia sia meno intensa che negli altri principali paesi avanzati, soprattutto nel settore privato. L’ultima indagine europea sull’innovazione indica che il ritardo, particolarmente ampio rispetto alla Germania, è accentuato nei settori industriali a più elevato contenuto tecnologico. È molto inferiore, per le imprese italiane la capacità di svolgere attività di ricerca e sviluppo al loro interno e di collaborare con università e altre istituzioni di alta formazione”.

BANCHE: ESAME BCE DIMOSTRA SOLITIA’, NO A RESTRIZIONE CREDITO 

Quanto alle banche, Visco ha rimarcato che la revisione degli attivi (Asset quality review) avviata dalla Bce sui conti dei principali gruppi europei “ha confermato la capacità del sistema bancario italiano nel suo complesso di resistere a shock estremi, sebbene esso non abbia beneficiato di un significativo sostegno pubblico durante la crisi. Con la vigilanza unica europea in capo alla Bce si stanno ora definendo i criteri con cui saranno fissati in futuro gli obiettivi di capitale delle banche. L’esigenza primaria di garantire la solidità delle singole istituzioni andrà soddisfatta senza attenuare, in questa fase di ancora ripresa incerta, la capacità complessiva di erogare credito all’economia”. 

URGENTE RECEPIRE DIRETTIVA UE SU CRISI BANCHE

Il Governatore è poi tornato a chiedere che il Parlamento italiano recepisca la direttiva Ue sulla gestione delle crisi bancarie: “E’ urgente provvedere: non solo per evitare di essere messi in mora dalle istituzioni europee, ma anche perché il recepimento è necessario per garantire la certezza del diritto e consentire alle autorità di esercitare i nuovi compiti che il legislatore europeo ha loro attribuito”. Il termine per il recepimento è scaduto a fine 2014 e dal primo gennaio del 2016 dovranno essere introdotte nell’ordinamento italiano anche i meccanismi europei per i salvataggi bancari.

AVANTI SU CONFRONTO CON UE PER LA BAD BANK

Visco ha chiesto quindi di fare presto per la realizzazione della bad bank di matrice pubblica che consentirà di affrontare il problema delle sofferenze bancarie: “Lo sviluppo di un mercato secondario dei crediti deteriorati, oggi pressoché inesistente, contribuirebbe a riattivare appieno il finanziamento di famiglie e imprese. Proponiamo da tempo iniziative in questa direzione, anche con il concorso del settore pubblico. Stiamo collaborando con il governo a disegnarle nel rispetto della disciplina europea sugli aiuti di Stato. È in corso sul tema una discussione con le autorità europee, che auspichiamo sia rapida e costruttiva”.

EUROZONA: RIPRESA ACCELERA… 

Allargando lo sguardo all’intera Eurozona, il Governatore ha detto che la crescita economica si sta rafforzando e continuerà a farlo anche il prossimo anno “in buona parte grazie al sostegno della politica monetaria. Tuttavia permangono dei rischi esterni di una ripresa meno solida e in generale la politica monetaria da sola non può garantire una crescita duratura ed elevata. Serve un ragionevole utilizzo dei margini di flessibilità esistenti e va data rapida attuazione al Piano di investimenti per l’Europa”. 

…MA BISOGNA AUMENTARE GLI INVESTIMENTI

Secondo Visco servirebbe una capacità di finanziamento autonoma dell’area euro, che “potrebbe essere realizzata con l’istituzione di meccanismi di stabilizzazione automatica del ciclo economico, un primo passo verso una vera e propria unione di bilancio. Nel medio termine, inoltre, la creazione di nuovo reddito, nuova domanda e nuove opportunità dovrà essere sostenuta da interventi e riforme volti a innalzare produttività e potenziale di crescita. Sarà necessario investire in infrastrutture, istruzione e formazione intervenire per accrescere l’efficienza del mercato del lavoro e contenere nella fase di transizione le ricadute sui singoli lavoratori”.

QE SAREBBE PIU’ COERENTE CON PIENA CONDIVISIONE RISCHI

Sul versante del quantitative easing,  la non piena condivisione dei rischi tra Paesi sul piano di acquisti di titoli di Stato da parte della Bce “riflette i ritardi e i limiti del processo di unificazione europea – ha detto ancora Visco –. Una piena condivisione de rischi sarebbe stata più consona all’assetto della politica monetaria unica e coerente con il Trattato”. In generale, il Qe va portato avanti con “determinazione”, ha affermato il governatore, mettendo in guardia dai rischi di una non piena attuazione, che avrebbe “costi molto elevati”. 

CONSEGUENZE GRAVI SENZA COMPLETA ATTUAZIONE DEL QE

I timori di deflazione si sono ridotti, “ma gli effetti positivi del programma fin qui osservati non devono indebolire la determinazione nel portalo avanti sono anzi una conferma della necessità di condurlo a compimento. E’ dalla credibilità di questo impegno che dipendono i miglioramenti: il costo di una incompleta attuazione sarebbe molto elevato. Peraltro, ad oggi non vi sono segnali che i bassi tassi di interesse stano determinando l’insorgere di squilibri generalizzati. Invece, se non avessimo avviato gli acquisti di titoli saremmo andati incontro a rischi molto maggiori. La principale minaccia alla stabilità finanziaria nell’area euro derivava da prospettive di ristagno della produzione e di bassa inflazione”.

GRECIA: IL RISCHIO CONTAGIO E’ STATO CONTENUTO

Infine, per quanto riguarda la Grecia, Visco ha sottolineato che le “difficoltà” nel definire le riforme necessarie, assieme all’incertezza “sull’esito delle prolungate trattative con le istituzioni europee e con il Fondo monetario internazionale, alimentano tensioni gravi tensioni, potenzialmente destabilizzanti. Il riacutizzarsi della crisi greca ha avuto però ripercussioni finora limitate sui premi per il rischio sovrano nel resto dell’area, riflettendo le riforme avviate in molti Paesi, i progressi conseguiti nella governance europea e negli strumenti a disposizione delle autorità per evitare fenomeni di contagio”.


Allegati: visco.pdf

Commenta