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Via al Vax Day: in Italia obiettivo 10-15 milioni entro aprile

Sono già arrivate in Italia le prime dosi del siero di Pfizer-Biontech e oggi parte la campagna di vaccinazione in tutta Europa: vaccinarsi è gratuito e non sarà obbligatorio. Logistica e misure record per la sicurezza. VIDEO – Ecco chi sono i primi vaccinati in Italia

Via al Vax Day: in Italia obiettivo 10-15 milioni entro aprile

La prima quantità di dosi è poco più che simbolica, 9.750, ma intanto rappresentano la svolta: il vaccino anti-Covid, quello prodotto da Pfizer-Biontech, è arrivato in Italia, e dunque anche nel nostro Paese, come da cronoprogramma, partirà oggi, domenica 27 dicembre, la campagna di vaccinazione in contemporanea con il resto d’Europa. Il Vax Day parte dunque come previsto e i primi beneficiari saranno medici, infermieri e personale sanitario.

Le prime fiale sono state custodite allo Spallanzani di Roma, ma l’hub logistico della campagna di vaccinazione è l’aeroporto militare di Pratica di Mare, sul litorale romano, che sarà sollecitato soprattutto nella seconda fase, quando tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio i punti di somministrazione in Italia passeranno da 300 a 1500. Da Pratica di Mare partiranno cinque aerei (due C27J dell’Aeronautica, due Dornier Do. 228 dell’Esercito e un P-180 della Marina) per raggiungere le mete più lontane, mentre i restanti vaccini raggiungeranno le destinazioni via terra con un impiego complessivo di 60 autoveicoli e circa 250 militari.

“Stiamo iniziando a voltare pagina in un anno difficile. Il vaccino è stato consegnato. La vaccinazione inizierà il 27 dicembre nell’Ue. Le Giornate europee della vaccinazione sono un toccante momento di unità. La vaccinazione è la chiave per uscire dalla pandemia”, ha affermato la presidente Ue Ursula von der Leyen in un messaggio rivolto ai cittadini europei.

L’obiettivo, partendo come detto dal personale sanitario (la prima in assoluto sarà proprio una infermiera dello Spallanzani) e poi dalle fasce di popolazione più a rischio, è di arrivare in primavera ad aver vaccinato 10-15 milioni di italiani. Ma il vero punto di svolta si avrà in settembre quando il governo conta di avere vaccinato 42 milioni di persone, la soglia considerata utile per avere l’immunità di gregge prima della riapertura delle scuole. A febbraio sarà il turno degli over 80, ad aprile i 70enni sempre che l’autorizzazione dei vaccini da parte dell’Ema proceda speditamente. Al momento solo Pfizer è stato autorizzato, Moderna dovrebbe arrivare a breve, seguiranno altri quattro prodotti tra i quali AstraZeneca. “Un rifiuto di massa è un’ipotesi residuale, se sorge il problema vedremo…”, ha commentato nei giorni scorsi il premier Giuseppe Conte, ribadendo la volontà del Governo di non imporre la vaccinazione obbligatoria.

Le prime dosi sono “solo” meno di 10.000, ma il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri ha detto che “Pfizer ha assicurato che nella settimana dal 28 dicembre arriveranno altre 450 mila dosi, portate direttamente dall’azienda nei 300 punti somministrazione scelti con regioni e province autonome. Non ci saranno corsie preferenziali, arriverà il turno per tutti gli italiani che vorranno vaccinarsi”.

Mentre l’Europa parte domenica 27 dicembre, gli Stati Uniti si sono già portati avanti: oltre oceano, dove si è vaccinato pure il presidente eletto Joe Biden in diretta tv, hanno ricevuto il siero già un milione di persone, e si punta entro la fine dell’anno a raggiungere i 20 milioni. Dopo il personale sanitario, è già il turno di poliziotti, pompieri e insegnanti.

Aggiornamento

Alle 7 e 20 di domenica mattina sono state vaccinate le prime tre persone in Italia. Sono la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli. Sono stati i primi a ricevere il vaccino anti-Covid stamane all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma. “Oggi l’Italia si risveglia”, ha scritto il premier Giuseppe Conte su Twitter, rilanciando l’hashtag #Vaccineday. “Questa data ci rimarrà per sempre impressa. Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l’immunità e sconfiggere definitivamente questo virus”.

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