Condividi

Vaticano, Ior: congelati fondi monsignor Scarano

Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, ha fatto sapere che “lo Ior sta seguendo una linea chiara d’identificazione sistematica e di tolleranza zero nei confronti di tutte quelle attività che siano illegali o estranee agli Statuti dell’Istituto, siano esse condotte da laici o da ecclesiastici”.

Vaticano, Ior: congelati fondi monsignor Scarano

Il Vaticano ha congelato i fondi intestati presso lo Ior a monsignor Nunzio Scarano, attualmente sospeso dalle sue funzioni, “nel quadro delle indagini in corso a seguito di rapporti su transazioni sospette”. Lo ha reso noto oggi padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, precisando che “le indagini possono essere estese anche ad altre persone”.

Lombardi ha inoltre ribadito quanto già affermato da Ernst von Freyberg, presidente della Banca vaticana: “Lo Ior – ha detto – sta seguendo una linea chiara d’identificazione sistematica e di tolleranza zero nei confronti di tutte quelle attività che siano illegali o estranee agli Statuti dell’Istituto, siano esse condotte da laici o da ecclesiastici”. 

Scarano, indagato anche da due procure italiane, è stato arrestato il 28 giugno con l’accusa di aver tentato di portare in Italia a bordo di un jet privato 20 milioni di euro per evitare di dichiararli alla dogana. Il giudice gli ha rifiutato i domiciliari. 

Al momento, ha spiegato ancora Lombardi, “lo Ior sta affrontando un esame da parte del Promontory Financial Group su tutte le relazioni con i clienti e le procedure in vigore contro il riciclaggio di denaro. Nel contempo, l’Istituto sta attuando provvedimenti adeguati per migliorare le sue strutture e procedure. Questo processo è stato avviato nel maggio 2013 e ci si aspetta che sia largamente concluso per la fine dell’anno. Nelle settimane passate, lo Ior ha nominato un chief risk officer a livello della Direzione, con lo specifico compito di concentrarsi sulla compliance, e ha anche introdotto misure per rafforzare sostanzialmente il sistema di reporting”.

Commenta