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UE: surplus nell’interscambio con il Brasile

L’interscambio di beni e servizi europei in Brasile nel corso degli anni 2011-2012 ha registrato saldi positivi per, rispettivamente, 1 mld e 4,3 mld di euro, grazie a beni manufatti, viaggi, royalty e trasporti. In calo congiunturale i flussi di IDE.

UE: surplus nell’interscambio con il Brasile

In occasione del sesto summit UE-Brasile che avrà luogo il 24 Gennaio a Brasilia, Eurostat ha pubblicato gli ultimi aggiornamenti sull’interscambio di beni, servizi e investimenti tra i due partner commerciali.

Nei primi nove mesi del 2012 si è registrata un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, con l’export europeo passato da 26,2 mld di euro nei primi mesi del 2011 a 29,6 mld, mentre nello stesso periodo le importazioni sono passate da 29,9 mld a 28,5 mld. Il deficit europeo che ammontava a 3,7 mld nei primi nove mesi del 2011 è così diventato un surplus di 1 mld nello stesso periodo dello scorso anno, con il Brasile all’ottava posizione tra i maggiori partner commerciali UE.

Tra i 27 membri UE, la Germania ha rappresentato il maggior esportatore di beni in Brasile, con un ammontare di 8,9 mld rappresentante il 30% dell’export di beni europei, seguita da Francia (3,8 mld, 13%), Italia (3,6 mld, 12%), Regno Unito e Olanda (2,3 mld, 8% entrambi). Dal lato delle importazioni, l’Olanda è risultata essere il maggiore partner europeo (6,3 mld, 22% delle importazioni europee), seguita da Germania (5,3 mld, 18%), Francia (2,8 mld, 10%), Italia, Spagna e Regno Unito (2,7 mld, 9% tutti e tre). I maggiori saldi commerciali positivi sono stati registrati in Germania (+3,6 mld), Francia (+1 mld) e Italia (+0,9 mld), mentre i deficit più elevati hanno interessato Olanda (-4,1 mld), Portogallo (-0,7 mld) e Spagna (-0,6 mld). Nei primi nove mesi del 2012, più dell’85% dell’export europeo in Brasile è stato rappresentato da beni manufatti. Dal lato delle importazioni le materie prime sono ammontate a poco più di un terzo del totale, mentre cibo e bevande hanno rappresentato una frazione vicina al 30%.

Per quanto riguarda l’interscambio di servizi, l’export europeo in Brasile è aumentato del 16% negli anni 2010-2011, mentre le importazioni dell’11%. Nel corso del 2011, i paesi UE hanno esportato un ammontare di servizi pari a 11,5 mld di euro, con importazioni pari a 7,1 mld, con un saldo positivo di 4,3 mld, contro un surplus di 3,4 mld e 3,5 mld, rispettivamente, nel 2010 e nel 2009. I flussi di servizi nel 2011 sono stati rappresentati principalmente da viaggi (+1,5 mld), royalty (+1,3 mld) e trasporti (+0,8 mld).

I flussi europei di investimenti produttivi in Brasile sono ammontati a 27,5 mld nel 2011, in calo congiunturale rispetto al trend positivo e crescente degli anni precedenti, pari a 43,6 mld nel 2010, 12,4 mld nel 2009 e 9,5 mld nel 2008. Gli investimenti produttivi brasiliani in Europa hanno seguito un andamento analogo, rappresentando un flusso pari a 3 mld nel 2011 contro 10,2 mld nel 2010, 1,2 mld nel 2009 e 10,3 mld nel 2008.

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