Condividi

Ue, Patto di Stabilità sospeso per tutto il 2023. Gentiloni: “Catasto, non massacriamo di tasse nessuno”

Il vicepresidente della Commissione Ue, Dombrovskis: “Non è un liberi tutti”. Nel Pacchetto di Primavera Ue l’Italia rimane sotto osservazione per debito eccessivo. Le raccomandazioni sull’energia

Ue, Patto di Stabilità sospeso per tutto il 2023. Gentiloni: “Catasto, non massacriamo di tasse nessuno”

Il Patto di Stabilità Ue rimarrà sospeso anche per il 2023. Lo ha annunciato oggi, lunedì 23 maggio, la Commissione europea. Alla base della decisione di Bruxelles ci sono “l’accresciuta incertezza e i forti rischi al ribasso per le prospettive economiche nel contesto della guerra in Ucraina”, ma anche gli aumenti senza precedenti dei prezzi dell’energia e “le continue perturbazioni della catena di approvvigionamento” che “giustificano l’estensione della clausola di salvaguardia generale” che sospende gli obblighi del Patto “nel 2023”. Questo quanto si legge nelle raccomandazioni di primavera del semestre europeo. La clausola sarà disattivata “a partire dal 2024”. 

Ue, Patto di Stabilità sospeso. Dombrovskis: “Non è un liberi tutti”

Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha però sottolineato che la proroga della sospensione del Patto di Stabilità “non significa sospendere le regole e non significa un libera tutti”.

Bruxelles ha infatti invitato gli Stati membri a portare avanti una politica “prudente”, preannunciando nuove valutazioni sull’andamento dei conti pubblici nell’autunno del 2022 e poi nella primavera del 2023.

Dombrovskis ha inoltre affermato che “l’aggressione della Russia ha creato profonda incertezza, le persone sono preoccupate rispetto all’aumento del costo della vita. L’economia dell’Ue è stata colpita duramente ma il punto di partenza” dopo il Covid “era buono. L’economia sta dimostrando complessivamente resilienza e ci aspettiamo ancora una crescita nel 2022 e nel 2023. Ma sarà una crescita limitata rispetto alle aspettative”. 

Gentiloni: “No a spese illimitate, non massacriamo di tasse nessuno”

 “Vorrei sottolineare due messaggi chiave: siamo lontani dalla normalità economica” e “non stiamo proponendo un ritorno a una spesa illimitata“, ha detto il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, a proposito della nuova sospensione al Patto di Stabilità nel 2023. L’anno prossimo “le politiche di bilancio nazionali dovrebbero coniugare la spinta agli investimenti con il controllo della crescita della spesa corrente, cosa particolarmente importante per i Paesi ad alto debito, ai quali è chiesto di garantire una politica fiscale prudente il prossimo anno”, ha aggiunto.

“Nel complesso, la clausola di salvaguardia generale”, che sospenderà ancora per tutto il 2023 gli obblighi del Patto, “aiuterà gli Stati membri a continuare la transizione dal sostegno universale” all’economia, “offerto durante la pandemia, a misure più mirate per mitigare l’impatto della crisi energetica e assistere coloro che fuggono dalla guerra”, ha aggiunto il commissario. 

Gentiloni ha poi risposto indirettamente alle parole pronunciate ieri dal segretario della Lega, Matteo Salvini, rassicurando sul fatto che: “La Commissione non ha nessuna intenzione di massacrare nessuno di tasse“. Riguardo alla riforma del catasto, nelle raccomandazioni è scritto “aggiornare i valori catastali agli attuali valori di mercato. E non credo che rappresenti una richiesta di aumentare le tasse ma una necessità per l’Italia di cui il governo è perfettamente consapevole”, ha aggiunto Gentiloni.  

Le nostre priorità comuni sono gli investimenti e le riforme – ha continuato l’ex Premier – Ciò si riflette nelle raccomandazioni-paese presentate oggi, le quali si concentrano sull’attuazione dei piani nazionali di ripresa e di resilienza e sulla transizione energetica. Le politiche di bilancio dovrebbero continuare a passare dal sostegno universale fornito durante la pandemia a misure più mirate”.

Italia osservata speciale

Nonostante la sospensione del Patto di Stabilità e Crescita, l’Ue continua a monitorare l’andamento dei conti pubblici nei singoli Paesi, Italia compresa. Nel pacchetto di Primavera sull’Italia, Bruxelles evidenzia che il nostro Paese “sta vivendo squilibri eccessivi. Le vulnerabilità riguardano l’elevato debito pubblico e la debole crescita della produttività, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze dei mercati finanziari, che hanno rilevanza transfrontaliera”. 

L’Italia resta dunque tra i soggetti con “squilibri macroeconomici eccessivi”, in compagnia di Grecia e Cipro, mentre Germania, Spagna, Francia, Olanda, Portogallo, Romania e Svezia mostrano squilibri considerati “non eccessivi”. 

Entrando nei dettagli, la Commissione Ue spiega che nel nostro Paese il rapporto debito pubblico/Pil “ha iniziato a diminuire nel 2021 e si prevede un ulteriore calo, ma resta un rischio per la sostenibilità di bilancio, il settore finanziario e la crescita economica”.

Parlando del Pnrr, il piano “sta affrontando le vulnerabilità, anche stimolando la competitività e la produttività. Tuttavia, l’effetto di crescita degli investimenti e delle riforme richiederà probabilmente del tempo per svilupparsi e dipende in modo cruciale da un’attuazione rapida e sana“, sostiene Bruxelles, ricordando che le riforme “affrontano tutte o un sottoinsieme significativo delle sfide economiche e sociali delineate nelle raccomandazioni specifiche per paese rivolte all’Italia dal Consiglio nel semestre europeo nel 2019 e 2020, oltre a eventuali raccomandazioni specifiche per paese emesse fino alla data di adozione di un piano, spiega la Commissione”.

Nelle raccomandazioni si parla anche di energia e superbonus. L’Italia deve “ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e diversificare le importazioni di energia. Superare le strozzature per aumentare la capacità di trasporto interno del gas, sviluppare le interconnessioni elettriche, accelerare la diffusione di ulteriori capacità di energia rinnovabile e adottare misure per aumentare l’efficienza energetica e promuovere la mobilità sostenibile”. 

Sul superbonus 110% Bruxelles evidenzia che “l’ambizione dell’Italia di migliorare le prestazioni energetiche del suo parco immobiliare dovrebbe essere calibrata per estendersi oltre il periodo di tempo del regime Superbonus e dei finanziamenti nell’ambito del Recovery and resilience facility”. La Commissione annota quindi che “eventuali nuovi piani di finanziamento per la ristrutturazione energetica degli edifici dovranno essere adeguatamente mirati a ristrutturazioni energetiche più profonde, al miglioramento degli edifici con le prestazioni peggiori e all’aiuto alle famiglie a basso reddito”.

Commenta