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Ue, l’Italia si gioca la carta del deficit/Pil al 2,9% nel 2014

Mantenendo il bilancio in pareggio al netto del ciclo economico e delle una tantum, l’Italia vuole chiedere alla Commissione europea di aumentare al 2,9% del Pil dall’attuale 1,8% l’obiettivo di indebitamento del 2014.

Ue, l’Italia si gioca la carta del deficit/Pil al 2,9% nel 2014

Mantenendo il bilancio in pareggio al netto del ciclo economico e delle una tantum, l’Italia vuole chiedere alla Commissione europea di aumentare al 2,9% del Pil dall’attuale 1,8% l’obiettivo di indebitamento del 2014.

Secondo quanto spiegano due fonti governative, il ministero dell’Economia è orientato a rivedere il saldo del prossimo anno a settembre, al momento di aggiornare il quadro di finanza pubblica necessario al varo della Legge di stabilità.

“Che il deficit sia rivisto al 2,9% è sicuro. La questione è quando comunicarlo. È più probabile a settembre”, dice una delle fonti. Lo stesso Fabrizio Saccomanni, parlando lunedì 6 marzo alla Camera, aveva osservato che, “mantenendo una giusta attenzione sui saldi strutturali, sarà possibile prevedere una modifica del profilo tendenziale”.

In ogni caso, l’Italia non intende violare la soglia massima del 3% stabilita dal Trattato di Maastricht, come ha detto Saccomanni il 2 maggio in Senato.

Il ministro, oggi e domani a Bruxelles per le riunioni mensili di Eurogruppo ed Ecofin, ha già promesso un primo aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def) “in tempi compatibili” con la chiusura della procedura per deficit eccessivo.

L’Unione europea dovrebbe promuovere i conti pubblici italiani tra fine maggio e inizio giugno. Secondo le fonti, ci sono due ragioni che inducono il governo a non scoprire le sue carte prima della pausa estiva. Da un lato, il Tesoro non vuole fornire appigli alla Commissione per sospendere la chiusura della procedura.

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