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Ubs: il fondo sovrano Norges Bank diventa primo azionista

Aumentata la partecipazione nella banca svizzera di oltre il 5%. Superati Blackrock e Dodge & Cox. Negli ultimi sei mesi, da quando Ubs ha accettato di salvare Credit Suisse, le sue azioni sono salite di oltre il 30%

Ubs: il fondo sovrano Norges Bank diventa primo azionista

Norges Bank Investment Management (NBIM), che gestisce il fondo sovrano più grande al mondo, è ora il principale azionista di UBS, banca svizzera che ha recentemente completato la sua fusione con Credit Suisse.

Aumentata la partecipazione oltre il 5%

Il fondo sovrano norvegese da 1,4 trilioni di dollari ha aumentato la sua partecipazione in UBS oltre il 5%, dopo esserne stato uno dei principali azionisti per quasi due decenni. A riportare la notizia è stato il Financial Times.

Norges Bank ha superato così gli investitori statunitensi Dodge & Cox e BlackRock, diventando così il maggiore investitore in UBS, secondo S&P Capital IQ. Il fondo più grande al mondo era anche tra i principali investitori di Credit Suisse quando la banca è crollata a marzo, ma aveva successivamente venduto la sua partecipazione.

La pressione su Ubs dopo l’acquisizione di Credit Suisse

Negli ultimi sei mesi, i dirigenti di UBS sono stati sotto pressione per dimostrare il successo dell’acquisizione di Credit Suisse, un’operazione da 3,4 miliardi di dollari orchestrata dallo stato. Gli investitori stanno osservando attentamente come UBS gestirà il complesso processo di integrazione e quando riprenderà la distribuzione dei profitti agli azionisti.

Nelle settimane successive all’accordo di acquisizione, l’amministratore delegato di NBIM, Nicolai Tangen, ha elogiato il governo svizzero per aver preso le misure giuste per salvare Credit Suisse, prevenendo così una situazione fuori controllo nel settore finanziario svizzero e oltre.

Colm Kelleher, presidente di UBS negli ultimi 18 mesi, si è concentrato su un approccio di conquista verso i grandi gestori di fondi attivi, principalmente di provenienza americana, al fine di ridurre il divario di valutazione della banca rispetto alle controparti di Wall Street. Da quando UBS ha accettato di salvare Credit Suisse sei mesi fa, le sue azioni sono salite di oltre il 30%.

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