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Ubi Banca, secco no del Patto Car a Intesa: “Ops ostile e inaccettabile”

Gli azionisti di riferimento del Patto Car di Ubi Banca respingono l’offerta di Intesa considerandola “ostile” e “inaccettabile” anche per il suo valore – Messina esclude rilanci, ma a decidere la partita saranno soprattutto i grandi fondi internazionali e gli investitori istituzionali, che detengono oltre la metà del capitale di Ubi

Ubi Banca, secco no del Patto Car a Intesa: “Ops ostile e inaccettabile”

È secca la bocciatura dell’Offerta di Intesa Sanpaolo espressa oggi all’unanimità da Car, il Patto di sindacato che raccoglie azionisti di riferimento di Ubi Banca, tra cui alcune Fondazioni e soprattutto il fior fiore delle famiglie bergamasche (Bombassei, Pilenga, Radici, Bosatelli e Andreoletti) e bresciane (Gussalli Beretta). Car, che rappresenta il 17,8% del capitale di Ubi e che si è riunito oggi a Bergamo, giudica l’Ops di Intesa Sanpaolo-Unipol “ostile, non concordata, non coerente con i valori impliciti di Ubi e dunque inaccettabile“.

In una nota in tre punti diffusa al termine dell riunione di Bergamo, il Car ricorda che “Ubi è una banca sana, stabile, redditizia, ben gestita e competitiva” e che gli azionisti del Patto “ritengono di dover tutelare il loro investimento e la banca con i suoi territori di riferimento” e che “perciò si sono impegnati in un progetto di medio e lungo periodo”. Per questo il Car boccia, almeno per ora, l’offerta di scambio avanzata da Intesa Sanpaolo, che tuttavia si accontenterebbe del 70% delle adesioni per considerare valida la sua proposta.

Nei prossimi giorni si vedrà cosa diranno altri Patti minori, principalmente bergamaschi e bresciani, che rappresentano circa il 10% del capitale della banca, ma soprattutto i grandi fondi internazionali e i grandi investitori istituzionali che, avendo in mano oltre la metà del capitale, saranno i veri arbitri della partita.

Come spesso accade in occasioni del genere, gli azionisti della banca-preda tendono a fare la voce grossa per alzare il prezzo iniziale dell’offerta ricevuta, ma il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, fiutando l’aria, ha già messo le mani avanti sostenendo che la banca di Cà de Sass non intende rilanciare. Tuttavia, è difficile pensare che l’offerta di Intesa Sanpaolo sia da prendere o da lasciare e tutto fa immaginare che, dopo il prevedibile batti e ribatti sul prezzo, alla fine si arriverà a una conclusione, che naturalmente toccherà al mercato sancire, anche alla luce dei pareri degli analisti e degli advisor finanziari delle varie parti in causa che arriveranno sul tavolo a breve.

Come ha segnalato stamattina “Il Sole 24 Ore” non è da trascurare anche il fatto che, in caso di successo dell’Ops, le cedole dei soci di Ubi Banca raddoppierebbero, data la generaosa politica dei dividendi praticata da anni da Intesa Sanpaolo.

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