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Uber, peggior trimestre di sempre nonostante Eats

Momento no per la società di ride sharing: la controllata Uber Technologies ha chiuso il trimestre perdendo 5,23 miliardi – Va meglio con la consegna di cibo a domicilio, nonostante la concorrenza.

Uber, peggior trimestre di sempre nonostante Eats

Peggior trimestre di sempre per la società di mobilità condivisa Uber: i ricavi sono aumentati solo del 14 a 3,17 miliardi (l‘incremento più debole di sempre, mentre gli analisti si aspettavamo una lettura a quota 3,3 miliardi) e inoltre la controllata Uber Technologies ha chiuso il periodo aprile-giugno con un rosso pari a 5,23 miliardi di dollari. Sui conti dell’azienda di San Francisco, che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’applicazione mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti, inizia a pesare una concorrenza sempre più agguerrita: ormai i servizi di car sharing o ride sharing proliferano, soprattutto in America Latina (dove i ricavi sono crollati del 24% a livello annuale a 547 milioni di dollari), e sulla società fondata da Travis Kalanick incidono anche gli ingenti costi relativi alla quotazione a Wall Street.

I conti dunque dimostrano sì che il business di Uber è ancora in crescita, ma anche che l’azienda sta facendo sempre più fatica a gestire la concorrenza di altre società di ride-hailing a livello globale. L’amministratore delegato, Dara Khosrowshahi, ritiene comunque che i costi per i driver, notevolmente aumentati, siano destinati a scendere, mentre l’azienda continua a espandersi in aree come Uber Eats, ovvero la consegna di cibo. Un mercato dove tuttavia le aggregazioni (su tutte la recente fusione tra JustEat e Takeaway.com, ma anche le contromosse di Deliveroo) stanno creando player sempre più strutturati con i quali concorrere: “Continuiamo ad avere mercati nuovi. Continuiamo ad avere aziende come Eats che hanno tassi di crescita sorprendenti”, ha puntualizzato il Ceo.

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