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Trump fa sprofondare le Borse: a Milano cade Fca

Venerdì nero per i listini in Europa : Piazza Affari è la peggiore con perdite oltre il 2% a metà giornata – L’introduzione dei dazi su acciaio e alluminio negli Usa penalizza la galassia Agnelli: male anche Ferrari, Exor e Cnh – Spread basso a 130 punti alla vigilia delle elezioni – Telecom sotto i riflettori su Persidera

Sprofondano le Borse europee dopo la mossa del presidente Usa Donald Trump di alzare i dazi sull’acciaio e sull’alluminio, rispettivamente, a quanto si apprende, del 25% e del 10%. La guerra commerciale pesa sui mercati finanziari: da un lato i siderurgici a Wall Street volano (anche se l’indice Dow Jones ha perso il 2% ieri), dall’altro i listini asiatici ed europei sono di umore nero. A metà giornata nel Vecchio Continente le Borse perdono tutte tra l’1 e il 2%: Piazza Affari è la peggiore insieme a Francoforte con perdite oltre il 2%, un po’ meglio Parigi e Madrid, limita i danni Londra col -0,7%.

A mezzogiorno sul Ftse Mib galleggia appena sopra la parità solo il titolo Yoox, mentre la galassia Agnelli risente pesantemente dei dazi americani. Il peggior titolo tra le blue chip è proprio Fca, già in difficoltà ieri dopo la notizia dello scorporo di Magneti Marelli rinviato a non prima di giugno: oggi l’azione perde più del 5% a 16,13 euro per azione, e non va meglio a Cnh Industrial e Exor che cedono entrambe oltre il 4%. Ferrari segna il -3,6% a 97 euro per azione. Come se non bastasse, sul gruppo Fca ieri sono piombati anche i deludenti dati sulle immatricolazioni, che hanno mostrato un calo del 10,8% delle immatricolazioni in Italia a febbraio.

Molto deboli anche le banche: Unicredit -1,76%, Intesa Sanpaolo -2,16%, Ubi Banca -2,1%, Banco Bpm -2,4%, Bper -1,3%, Mediobanca -1,8%. Mps -2%. Il Cda della banca toscana giovedì ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2017, confermando i risultati preliminari già approvati dal consiglio stesso e resi noti al mercato il 9 febbraio scorso. Il Gruppo ha chiuso il 2017 con una perdita netta consolidata di esercizio pari a 3,5 miliardi di euro.

Telecom ha deciso di trasferire al trust Advolis la quota detenuta in Persidera, la società dei multiplex (canali tv per la trasmissione in digitale terrestre). La risposta è stata inviata a Bruxelles che aveva imposto a Vivendi di liberarsi della quota in Persidera come condizione per mantenere il controllo di fatto in Tim. Per il deal si era fatto avanti il tandem Raiway/F2i con un’offerta da 250 milioni scaduta oggi. Nel contempo il fondo di private equity I Squared ha iniziato la due diligence per vedere se confermare l’offerta da 290 milioni arrivata fuori tempo massimo. Alle 12 il titolo perde lo 0,22% a 0,7382 euro per azione.

Sul mercato italiano c’è attesa anche per le elezioni politiche di domenica, ma gli investitori per ora non mostrano particolari segni di tensione, con lo spread Btp Bund che scende a 130 punti base. Sul fronte valutario, il dollaro si è indebolito ieri sera dopo le parole di Trump e l’euro è tornato ben sopra la soglia di 1,22 a 1,228 stamattina (1,2195 ieri sera), mentre il dollaro/yen è a 105,74 (da 106,9). Euro/yen a 129,62 (da 130,36). In calo il prezzo del petrolio con il Brent che cede lo 0,36% a 63,6 dollari al barile e il Wti in calo dello 0,43% a 60,73 dollari al barile.

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