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Trump, le Borse sbandano ma non crollano. Mosca festeggia

Dopo il primo choc per l’elezione Usa, i listini europei recuperano terreno ma resta il clima di incertezza in attesa dell’apertura di Wall Street – In rialzo i settori difesa, pharma e costruzioni – Vola Leonardo, giù Fca – Lo spread non s’impenna, l’euro tiene.

Trump, le Borse sbandano ma non crollano. Mosca festeggia

Le sorprese non finiscono mai. Il previsto crollo delle Borse dopo la netta affermazione di Donald Trump è stato di breve durata. Dopo l’iniziale tracollo, i mercati hanno contenuto i ribassi, in attesa dell’apertura dei listini americani. Solo Piazza Affari (-2,45%, indice Ftse Mib a 16.400 punti da un minimo di 16.224) e Madrid (-2,6%) accusano perdite superiore al 2%: Parigi e Francoforte -1,6%, Londra perde solo lo 0,7%. Cali pesanti ma assai inferiori a quelli accusati dopo il referendum inglese.

Si ridimensionano anche i ribassi sui future di Wall Street. Tiene il rialzo dell’euro (1,105 sul dollaro). Sempre in ascesa il rendimento del Bund tedesco a dieci anni (+0,15%), così come il decennale italiano, da 1,74% a 1,77%, nuovo massimo da novembre 2015. Lo spread Btp/Bund è a 160 puti. L’oro frena dai massimi ma resta sopra i 1.300 dollari.

A favorire un clima più disteso hanno contributo le parole del neo presidente: “Sarò il presidente di tutti – ha detto – e ai più deboli dico che non saranno più dimenticati”. Nessun accenno in questa sua prima uscita alla costruzione del muro tra Usa e Messico. Il peso messicano perde il 10% e cade al nuovo minimo storico.

Molto calda la reazione di Mosca: la Duma ha interrotto i lavori per decretare un applauso all’esito del voto. E Putin sottolinea che “da oggi il mondo è più sicuro”. La Borsa moscovita sale dell’1,5%.

A Piazza Affari si mettono in luce azioni che potrebbero beneficiare degli interventi della nuova amministrazione statunitense. Vola Leonardo (+4%), impegnata nel settore Difesa Usa. Buzzi +4%: il produttore di cemento ha una forte presenza negli Stati Uniti e Trump ha promesso di avviare un piano di sviluppo delle infrastrutture. 

Recordati +3,6%: Trump ha promesso di rivedere le politiche di Obama nella Sanità. Hillary Clinton nel corso della campagna elettorale si era più volte espressa a favore dell’introduzione di regole più restrittive sulle politiche commerciali delle società farmaceutiche, soprattutto in materie di prezzi dei loro prodotti.

Tenaris +5%: nel corso della mattinata il titolo del produttore di tubi speciali per l’industria petrolifera è salito fino a 13,75 euro, sui massimi degli ultimi dodici mesi. Anche la francese Vallourec, attiva nello stesso ambito, si mette in luce a Parigi con un rialzo del 5%. L’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe spingere gli Stati Uniti ad ostacolare il libero scambio di merci e prodotti per difendere le aziende locali, e nel campo dei tubi per l’industria petrolifera tra la società del gruppo Rocca è il primo produttore Usa attraverso la controllata Maverick.

Saipem +3%: sono previsti massicci investimenti nel settore energia. Salini +4%: potrebbe essere impegnata nel piano infrastrutture.

Contrastato il settore bancario, con molte sospensioni per eccesso di ribasso. Unicredit scende dello 0,7%, in risalita da -4%. Intesa -2%, Ubi -0,1%, Banco Popolare -1,5%, Montepaschi-1,7%.

FiatChrysler -3%. Il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha perso il sostegno esplicito della Casa Bianca. Brembo -3%. 

Mediaset -1,4% dopo i risultati deludenti annunciati ieri sera e segna il prezzo più basso dal maggio 2013. Deutsche Bank ha ridotto l’outlook a hold. 

Eni -1,3% con il Brent in calo dello 0,3% a 45,9 dollari al barile. Enel -2,1%, Telecom Italia -2,6%.

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