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Tre opzioni per Mattarella: Padoan in pole position

Il presidente della Repubblica ha tre strade davanti a sé dopo le dimissioni del governo Renzi: respingere le dimissioni e rimandare Renzi in Parlamento per chiedere una nuova fiducia; accettare le dimissioni, avviare le consultazioni e dare l’incarico di governo a un tecnico-politico come potrebbe essere il ministro Padoan; sciogliere le Camere e indire nuove elezioni.

Tre opzioni per Mattarella: Padoan in pole position

Che succederà nella politica italiana dopo le dimissioni del premier Matteo Renzi, che oggi sale al Quirinale per rimettere l’incarico nelle mani del presidente Sergio Mattarella dopo il tracollo nel referendum? Succede che il Capo dello Stato diventa il vero arbitro della situazione e davanti a sé ha sostanzialmente tre strade:

1) respingere le dimissioni di Renzi chiedendogli di restare in carica e di ripresentarsi in Parlamento per un nuovo voto di fiducia;

2) accettare le dimissioni di Renzi e avviare subito nuove consultazioni con le forze politiche per formare un nuovo governo;

3) sciogliere le Camere e indire nuove elezioni politiche.

Delle tre opzioni, la più probabile è la seconda, sia perché Renzi non ha alcuna intenzione di restare a Palazzo Chigi da sconfitto e sia perché è difficile andare ad elezioni anticipate con una legge elettorale (l’Italicum, che non vale per il Senato) su cui pende il giudizio della Corte Costituzionale e che andrà probabilmente rifatta.

Di conseguenza, lo scenario più verosimile dopo il secco risultato del referendum che ha bocciato la riforma costituzionale di Renzi è che Mattarella accetti le dimissioni dell’attuale premier e avvii le consultazioni per formare un nuovo governo. Viste le profonde divisioni tra le forze politiche è improbabile che nasca un governo istituzionale ed è invece molto più probabile che nasca un governo che abbia due soli obiettivi: rifare la legge elettorale e mettere in sicurezza l’economia.

Tra i possibili candidati a guidare un governo del genere ci sono principalmente tre personalità: il presidente del Senato, Piero Grasso; la presidente della Camera, Laura Boldrini; il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Allo stato, quest’ultimo sembra avere maggiori chance per tre ragioni: perché è il più gradito a Renzi e al Pd, che resta il maggior partito in Parlamento; perché può assicurare la continuità della politica economica in un momento di prevedibili turbolenze dei mercati; perché ha vaste relazioni all’estero ed è in grado di trattare sia con la Commissione europea che con le cancellerie dei principali Paesi.

Se il candidato premier sarà effettivamente Pier Carlo Padoan si capirà meglio quando Renzi e il Pd sveleranno le proprie carte e diranno se intendono appoggiare o meno, e fino a che punto, il nuovo governo e se il partito resterà compatto dietro Renzi dopo la sconfitta al referendum.

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