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Tour: Froome sempre più padrone

Il britannico ha ora quasi 4 minuit di vantaggio sul secondo che è Mollema – Buona brova di Aru, Porte e Bardet che possono ancora lottare per il podio – Delude ancora Quintana – Oggi arrivo sul Monte Bianco.

Tour: Froome sempre più padrone

“Di Tour, Froome ne può vincere anche dieci”. È il parere di Eddy Merckx, che Tour vinti se ne intende avendone conquistati ben cinque, dopo la cronoscalata di Megève che ha visto il trionfo della maglia gialla e la fragilità dei suoi avversari.

Troppo forte rispetto a tutti, anche ai grimpeur puri come Quintana e agli stessi specialisti del cronometro come Dumoulin, il britannico, aggredendo a suo modo i 17 km tra Sallanches e Megève, ha di fatto messo il sigillo sul suo terzo Tour.

Una prova autorevole che gli ha permesso di incrementare un vantaggio in classifica tale da metterlo al sicuro da ogni sorpresa: Mollema (17esimo a 1’25”) resta al secondo posto della generale ma il suo distacco dal britannico in giallo è salito a 3’52”. 

Yates, autore di una crono che l’ha visto però perdere altri 1’23” dalla maglia gialla, è ancora terzo ma 4’16”. Inattaccabile ormai Froome, la lotta sembra ormai circoscritta alla zona podio visto che il vantaggio di Mollema e Yates non li mette al sicuro dall’assalto di chi li segue molto da vicino.

Quintana, deludente anche a Megève dove non è andato oltre al 10° posto a 1’10”, è comunque a 21” dal terzo posto e per un condor, sia pure spennato, con due tappe alpine – oggi si arriva sulle pendici del Monte Bianco – non dovrebbe essere un’impresa impossibile recuperare questo piccolo gap.

Poi c’è Bardet, una buona crono la sua, quinto in classifica è appena 20” dietro il colombiano della Movistar. Porte invece è sesto a soli 3” dal francese dell’Agr, mentre Aru, settimo, a 6’08” da Froome, può tentare di salire sul podio, incoraggiato dall’ottima cronoscalata di ieri al termine della quale s’è piazzato terzo a 33” dal padrone del Tour, preceduto per soli 12” dal solo Tom Dumoulin, il miglior cronoman di questo Tour, il cui sogno di fare tris (dopo Arcalis e la prima crono) è svanito solo in extremis con l’arrivo di Froome.

Lo stesso tempo di Aru è stato realizzato da Richie Porte, che in questo Tour si sta rivelando, tappa dopo tappa, il rivale più coraggioso di Froome, l’unico che ha provato ad attaccarlo nella prima tappa alpina obbligando la maglia gialla a scomodarsi di persona per raggiungerlo.

Ieri è stato di Porte il miglior tempo nell’ascensione della Cote de Domancy, lo strappo più duro della cronoscalata, conquistando il premio Bernard Hinault, istituito per ricordare l’exploit del fuoriclasse francese nel mondiale di Sallanches del 1980.

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