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Tour de France: da oggi tutti contro Froome, che cerca il poker

Porte e Quintana, più di Contador, sono i suoi rivali più temibili. Occhi puntati anche su Aru, fresco campione d’Italia. Cavendish insegue il record di tappe di Merckx, Peter Sagan punta alla sesta maglia verde. Un caso di doping turba la vigilia: espulso il portoghese Cardoso della Trek-Segafredo. Si parte da Dusseldorf con una crono di 14 km.

Tour de France: da oggi tutti contro Froome, che cerca il poker

E’ un Tour dove tutti i big del pedale – mancano solo Nibali e Dumoulin – giocano a nascondersi, quello che parte da Dusseldorf sabato 1 luglio. Anche Chris Froome, per tre volte il padrone assoluto della corsa, cerca di allontanare i pronostici che lo vedono ancora una volta favorito, candidato per uno storico poker. Non gli piace il percorso, con troppo pochi km a cronometro e solo tre arrivi in salita. Alle spalle il britannico nato in Kenia ha per giunta una stagione vuota di successi, punteggiata addirittura da prestazioni ben al sotto delle aspettative, soprattutto deludente al Criterium del Delfinato, staccato spesso sulle Alpi, in una corsa che aveva sempre vinto negli anni dei suoi tre successi al Tour. Pretattica della vigilia? Può essere visto che il Team Sky punta decisamente ancora su di lui tanto è vero che proprio in questi giorni gli ha rinnovato un corposo contratto triennale. Per Froome, che dà sfoggio di modestia dopo anni di altera superbia, il favorito per la maglia gialla è Richie Porte: visto quel che il tasmaniano ha combinato fino all’anno scorso al Tour e al Giro sembra una boutade. Tante rese, modesti piazzamenti, una sola volta nella top ten al Tour dell’anno scorso, tanta polvere e pochi altari. 

Ma in questa stagione, leader conclamato alla Bmc, Porte appare rigenerato: vincitore del Tour de Romandie, secondo al Delfinato, battuto per il gioco degli abbuoni dal danese Fuglsang, Porte potrebbe metter a frutto fin da subito le sue doti di crono-man nel prologo contro il tempo di Dusseldorf, magari conquistando anche la maglia gialla se riesce a rintuzzare l’attacco di altri specialisti come Tony Martin o Primoz Roglic. Ma sarà la seconda parte del Tour, con Pirenei e Alpi, a testare le sue ambizioni gialle, confortate peraltro dagli stessi bookmakers che lo quotano 2,90 poco lontano dallo stesso Froome dato a 2,50. A vedere il banco delle scommesse il Tour dovrebbe essere un duello tra loro due, fino a due anni fa compagni al Team Sky. Una previsione troppo netta da apparire finanche azzardata perché nel lotto dei partenti ci sono altri top player di tutto rispetto che partono da Dusseldorf con l’obiettivo del podio se non della maglia gialla: c’è Nairo Quintana che, dopo un Giro d’Italia chiuso al secondo posto ma che l’ha visto meno forte del solito in salita, vuole tornare a essere il Condor deciso a lasciare il segno nella corsa più importante del calendario mondiale. A dargli una mano ci sarà l’intramontabile Valverde. Più di Contador che appare ormai avviato al tramonto con il suo pedalare en danseuse che punge sempre meno o di Esteban Chaves, letteralmente scomparso dopo l’ottimo Giro del 2016, potrebbe essere Fabio Aru la grande sorpresa di questo Tour. Il sardo, fresco vincitore della maglia tricolore, appare finalmente tornato in grande forma. E’ giovane, pieno di grinta e la pancia vuota con tanta voglia di far bene e vincere. Al Delfinato ha provato scatti che hanno subito entusiasmato i suoi tanti fans. Il percorso sembra fatto su misura per lui che non ama le lunghe crono.  

Con Fuglsang forma una delle coppie più solide della start-list del Tour che Peter Sagan e Mark Cavendish correranno a caccia di record prestigiosi del tutto particolari: la sesta maglia verde di leader della classifica a punti che porterebbe il campione del mondo slovacco alla pari con l’attuale primatista, il tedesco Eric Zabel; per lo sprinter britannico il traguardo da raggiungere sono le 34 vittorie di tappe di Eddy Merckx: Cavendish, dopo il poker dell’anno scorso, è a quota 30. Non sarà facile per lui, vista la forma piuttosto scarsa e l’agguerrita concorrenza di velocista, da Greipel a Kittel, da Demare a Bouhanni. Ma tappe per provarci non mancano. Due temi in più – gli obiettivi personali di Sagan e di Cavendish – per rendere attraente un Tour che sembra il meno scontato degli ultimi anni per la lotta al vertice stando agli umori della vigilia. Vigilia turbata dall’ennesimo caso di doping che ha portato all’esclusione dalla corsa André Cardoso, il portoghese gregario di Contador alla Trek-Segafredo, risultato positivo all’eritropoietina in un controllo a sorpresa dell’Uci risalente al 17 giugno. Un caso simile a quello scoperto prima della partenza del Giro con la squalifica di Pirazzi e Ruffoni, che conferma quanto sia difficile per il ciclismo estirpare  la piaga del ricorso alla farmacia proibita.

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