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Torino-Inter è il match più interessante di oggi ma occhio anche alle trasferte del Napoli e della Lazio

Dopo gli scandali delle scommesse illegali e del doping (ieri è stato trovato positivo il Papu Gomez del Monza, che rischia due anni di squalifica) si torna al calcio giocato con le trasferte di tre big una più intrigante dell’altra

Torino-Inter è il match più interessante di oggi ma occhio anche alle trasferte del Napoli e della Lazio

Torniamo a parlare di calcio. O almeno ci proviamo, visto che tra scommesse (ieri Corona ha fatto i nomi di Barella, Gyasi e Lamela, ma al momento non risultato conferme) e doping (il Papu Gomez, appena acquistato dal Monza, è stato squalificato due anni per una positività risalente al pre-Mondiale), gli scandali non mancano di certo. Oggi però riparte il campionato e l’attenzione si sposterà fatalmente sul campo, teatro di tre anticipi molto interessanti come Verona-Napoli (ore 15), Torino-Inter (18) e Sassuolo-Lazio (20.45).

Torino – Inter (ore 18, Dazn)

Il match clou è quello di Torino, dove l’Inter di Inzaghi cercherà di riprendersi il primo posto, ovviamente in attesa di Milan-Juventus. L’ultima uscita dei nerazzurri prima della sosta era stata un mezzo flop, con un pareggio casalingo contro il Bologna tutt’altro che soddisfacente. A peggiorare il tutto, poi, ci si erano messi i cugini rossoneri, che vincendo a Genova (tra le polemiche) erano riusciti nel sorpasso in vetta. L’Inter sa bene di aver commesso un brutto errore, ecco perché vuole immediatamente rimediare a Torino, tanto più che domani ci sarà lo scontro diretto tra Milan e Juve: una vittoria le farebbe guadagnare punti su una delle due, o magari su entrambe in caso di pareggio, mentre un ulteriore stop rischierebbe di pesare tantissimo sulla classifica. Servirà ritrovare la giusta concentrazione, perché quando la squadra di Inzaghi scende in campo con la testa giusta non ce n’è (quasi) per nessuno. Anche il Toro però ha molto da farsi perdonare, vale a dire l’ennesimo derby perso malamente: Juric ha voglia di rivalsa e spera di regalarsi un colpaccio che saprebbe tanto di svolta.

Inzaghi avvisa i suoi: “Inizia il tour de force, avrò bisogno di tutti”

“Servirà una ottima Inter perché dopo la sosta la preparazione è sempre difficile, visto che i giocatori sono rientrati tra mercoledì e giovedì – il pensiero di Inzaghi -. Senza dimenticare che incontreremo un’ottima formazione con un allenatore al terzo anno in squadra, sarà una partita intensa sugli esterni così come all’interno del campo. Ora inizia il tour de force, i ragazzi sanno che avrò bisogno di tutti per questa serie di match importanti e difficili, dovremo avere concentrazione e voglia di fare molto alte”.

Torino – Inter, le formazioni: Inzaghi lascia a riposo Bastoni e Dumfries, Juric perde Zapata

La rotazione massiccia degli uomini comincerà più avanti, perché ora il tecnico nerazzurro vuole puntare sui cosiddetti titolarissimi, a eccezione di Bastoni e Dumfries, lasciati a riposo dopo le fatiche con le Nazionali. Il 3-5-2 interista vedrà così Sommer in porta, Pavard, De Vrij e Acerbi in difesa, Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Thuram e Lautaro in attacco. Grossa tegola per Juric, costretto a rinunciare a Zapata: il colombiano si è fermato per un trauma elongativo al retto femorale, dunque dovrà guardare il match dalla tribuna. Il tecnico granata dovrà così accantonare l’idea delle due punte, affidandosi a un 3-5-1-1 con Milinkovic-Savic tra i pali, Sazonov, Schuurs e Rodriguez nel reparto arretrato, Bellanova, Tameze, Ricci, Linetty e Lazaro in mediana, Vlasic alle spalle di Sanabria.

Verona – Napoli (ore 15, Dazn)

Altissima tensione anche a Verona, dove Garcia proverà a ripartire dopo una sosta folle, in cui ha seriamente rischiato di perdere la panchina del Napoli. Se Antonio Conte avesse accettato la corte di De Laurentiis, infatti, oggi il francese sarebbe un (ricco) disoccupato, invece il destino gli ha dato un’altra chance e ora sta a lui giocarsela al meglio, con la consapevolezza che il presidente azzurro non aspetterà all’infinito. Adl, di fatto, lo ha “commissariato” con una serie di dichiarazioni al vetriolo e solo il caso scommesse lo ha tolto dai riflettori, inizialmente ben puntati su di lui. Verona, Union Berlino e Milan sono i prossimi tre impegni da non sbagliare, altrimenti il club virerà su un traghettatore (Tudor?), in attesa di convincere Conte per giugno. Garcia costretto a vincere, insomma, oltretutto senza Osimhen, fermatosi per un problema muscolare con la Nigeria: il francese dovrà così fare a meno del suo bomber, anche se visti i precedenti (sostituzioni ai limiti dell’assurdo contro Bologna e Fiorentina) non è detto che gli dispiaccia.

Garcia attacca: “In tanti mi hanno mancato di rispetto, ma ho il sostegno del presidente”

“Sono sereno e tranquillo, lo dico perché non voglio che scriviate che sono nervoso – ha ironizzato Garcia -. Il dopo Fiorentina è stato una mancanza di rispetto nei miei confronti, anche se ci tengo a ringraziare i giornalisti che mi hanno sostenuto e i tifosi per strada. Non abbiamo fatto tutto bene, ma nemmeno tutto male, ho trovato questa vicenda spropositata. Dopo la Fiorentina ho avuto l’appoggio dei miei dirigenti e ieri dal mio presidente, mi prendo le mie responsabilità, non mi sono mai nascosto in tutta la mia vita. Pensavo che avere un atteggiamento collaborativo con voi fosse la cosa migliore, ma mi sto rivedendo. La cosa più importante, comunque, è vincere a Verona, la prima delle tre gare importanti che avremo in settimana”.

Verona – Napoli, le formazioni: Garcia senza Osimhen, il francese punta su Simeone

Servirà un Napoli d’assalto, su un campo storicamente insidioso come quello del Verona. Più che l’ostilità del Bentegodi, però, il problema sono le assenze di Osimhen, Anguissa e Olivera, tre titolarissimi difficili da sostituire. Garcia ha anche pensato di cambiare sistema di gioco e gettarsi all’attacco, poi però ha preferito optare per la conferma del 4-3-3, con Meret in porta, Di Lorenzo, Ostigard, Natan e Mario Rui in difesa, Cajuste, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Politano, Simeone e Kvaratskhelia in attacco. Baroni, a secco di vittorie dal 26 agosto (2-1 sulla Roma, da allora 4 sconfitte e 2 pareggi), tenterà il colpaccio con il solito 3-4-2-1 con Montipò tra i pali, Amione, Dawidowicz e Magnani nel reparto arretrato, Faraoni, Duda, Folorunsho e Lazovic in mediana, Ngonge e Suslov alle spalle dell’unica punta Djuric.

Sassuolo – Lazio (ore 20.45, Dazn e Sky)

Il posticipo sarà invece dedicato alla Lazio di Sarri, di scena a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Partita che si preannuncia divertente e spettacolare, alla luce delle caratteristiche delle due squadre e dei rispettivi allenatori, visto che anche Dionisi predilige un calcio offensivo e spumeggiante. Gli emiliani poi si trasformano quando incontrano le grandi, come hanno già visto, loro malgrado, Juventus e Inter: ragione in più per costringere la Lazio a giocare con la testa “giusta”, proprio come contro l’Atalanta prima della sosta. Sarri sa bene che la classifica attuale non rispecchia il valore della sua squadra, dunque deve iniziare a macinare punti in serie per cambiarla radicalmente. Il calendario, in questo senso, non lo aiuta, visto che da qui al 12 novembre, giorno del prossimo stop per le Nazionali, dovrà vedersela con Sassuolo, Feyenoord (due volte), Fiorentina, Bologna e Roma, ma se vuole tornare a lottare per i primi posti deve mostrarsi all’altezza, proprio come nella scorsa stagione, quando arrivò secondo contro tutti i pronostici.

Sassuolo – Lazio, le formazioni: Immobile in panchina, tocca ancora a Castellanos

Il tecnico biancoceleste conta di ampliare le rotazioni rispetto a qualche settimana fa, ma è chiaro che molto dipenderà dalle risposte delle cosiddette riserve. In questo senso c’è un giocatore che sta guadagnando sempre più credito e, di conseguenza, spazio: si tratta di Castellanos, già decisivo nel 3-2 sull’Atalanta con un gol e un assist. L’argentino, fortemente sponsorizzato da Lotito, avrà un’altra chance da titolare anche stasera, figlia degli acciacchi di Immobile (comunque recuperato e focalizzato soprattutto sulla trasferta di Rotterdam) e del rendimento sopraccitato: Sarri, inizialmente restio a farlo giocare, sta cominciando ad apprezzarne le doti. Per il resto solita Lazio, dunque 4-3-3 con Provedel in porta, Lazzari, Casale, Romagnoli e Marusic in difesa, Guendouzi, Rovella e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, Castellanos e Zaccagni in attacco. Classico 4-2-3-1 anche per Dionisi, che risponderà con Consigli tra i pali, Pedersen, Erlic, Tressoldi e Vina nel reparto arretrato, Racic e Boloca in mediana, Berardi, Bajrami e Laurienté alle spalle dell’unica punta Pinamonti.

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