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Tim: ricavi ed ebitda in crescita nel terzo trimestre. Labriola: “Su NetCo non vedo ostacoli o ritardi”

Conti in linea con le attese nei primi nove mesi 2023 di Tim che conferma i target e oggi comincia il road show. Nella conference call con gli analisti il Ceo Labriola ribatte a Vivendi: “Siamo pronti a difenderci in Tribunale”. Closing su NetCo tra maggio e luglio

Tim: ricavi ed ebitda in crescita nel terzo trimestre. Labriola: “Su NetCo non vedo ostacoli o ritardi”

Grazie all’aumento dei ricavi (11,93 miliardi pari a +3,7%) e grazie soprattutto alla performance della sua controllata in Brasile (+12,4% del fatturato) , Tim conferma nel terzo trimestre del 2023 i target dell’anno e riduce le perdite di gruppo che scendono dai 2,7 miliardi di euro del 2022 a 1,12 miliardi. Cresce anche la divisione Enterprise (+4,8%) che controbilancia il calo dei ricavi da servizi sia nella telefonia fissa che mobile. È questa, in linea con le attese del mercato, la fotografia del gruppo che si appresta ad accelerare le operazioni propedeutiche alla vendita della Rete raccolta in NetCo al fondo americano KKR e a dare finalmente un colpo al pesante indebitamento che la zavorra da un quarto di secolo. Nei primi nove mesi dell’anno il debito è salito di poco meno di un miliardo a un totale di 26,33 miliardi di euro ma l’atteso introito degli incassi legati al Pnrr per la cablatura delle aree grigie dovrebbe ridurre nei prossimi mesi l’esposizione e, in ogni caso, la liquidità copre tutte le scadenze finanziarie fino alla fine del 2025. I numeri annunciati battono il consenso (ad esclusione dei debiti) e a conclusione della conference call con gli analisti le azioni Telecom Italia sono in rialzo dello 0,68% a 0,2531 euro.

“Considerando i fattori positivi che finora si sono manifestati come previsto e che accelereranno nel quarto trimestre a livello nazionale, le previsioni per l’intero anno sono confermate“, ha detto Pietro Labriola, ad di Tim, nel corso della conference call con gli analisti. “Sarà il secondo anno consecutivo in cui manteniamo cià che abbiamo promesso, cosa mai accaduta in diversi anni”.

Oggi intanto comincia il road show di Tim con gli investitori mentre il 14 novembre è in programma un incontro tra la compagnia telefonica e i sindacati per valutare gli aspetti occupazionali della vendita della Rete. Resta l’attesa per il via libera dell’Antitrust e per le mosse legali annunciate dai francesi di Vivendi.

Labriola: “Nessun ostacolo o ritardo alla vendita di Netco”

Sulla vendita di NetCo, ovvero la rete fissa di Tim, “la decisione assunta dal consiglio lo scorso 5 novembre si è basata su diversi pareri legali indipendenti che indicano che la materia rientra chiaramente nella competenza esclusiva del consiglio stesso. Non è possibile ai sensi della legge italiana trasferire tale competenza agli azionisti”, ha spiegato ancora Labriola, sottolineando che “su questa base l’operazione è stata approvata. Non sono previsti scostamenti rispetto al calendario indicativo che avevamo indicato in precedenza, poiché non prevediamo alcun ostacolo alle approvazioni. In effetti, ci sono solo due condizioni sospensive, l’Antitrust e il golden power, in base alle quali riteniamo che il rischio di esecuzione sia gestibile”, ha aggiunto.

“Lunedì scorso abbiamo firmato i contratti vincolanti e la nostra responsabilità è implementare tutte le azioni esecutive riguardo alla vendita della rete”, ha chiarito Pietro Labriola, ad di Tim, spiegando che “il closing è previsto tra fine maggio – fine luglio. Naturalmente, agli azionisti che ritengono che il consiglio non avesse i poteri per compiere l’operazione, spiegheremo perché si sbagliano e eventualmente “siamo pronti a farlo in tribunale, dove siamo certi che le conclusioni del nostro consiglio saranno confermate. Ecco perché non prevediamo il rischio che la transazione venga ritardata o bloccata”, ha detto il manager pugliese.

Rispondendo alle domanda di un analista, Agostino Nuzzolo, general counsel di Tim, ha detto che “l’unico caso in cui si bloccherebbe la transazione sulla rete fissa di Tim è quello “in cui il tribunale dovesse decidere che il processo autorizzativo eseguito è stato errato”. Il manager ha poi ribadito che l’unico caso di blocco della transazione è quello in cui il tribunale “emani un decreto ingiuntivo”.

Tim Labriola: meno debiti per 14,2 miliardi senza Sparkle

Sotto il profilo finanziario “14,2 miliardi è il numero chiave, perché rappresenta il livello di deleverage che ci aspettiamo di ottenere alla chiusura” dell’operazione su Netco, ha sottolineato L’amministratore delegato di Tim, ricordando che “vale la pena ricordare che i 14,2 miliardi non includono Sparkle. Pertanto, il deleverage aumenterebbe nel caso in cui completassimo con successo la sua cessione. Questa componente aggiuntiva sarà nota se e quando riceveremo l’offerta vincolante. Come detto, il processo è in corso e confidiamo in un esito rapido e positivo. Pertanto, su base omogenea, l’accordo NetCo consente un deleverage che prevediamo sarà migliore rispetto al target del Capital market day, nonostante il peggioramento delle condizioni macro”.

Parlando di Open Fiber, “gli earn out legati a fusione o aggregazione totale o parziale con Open Fiber e sgravi normativi entro 30 mesi dal closing ammontano a 2,5 miliardi“, ha precisato il Ceo di Tim. “Considerando i commenti che tutti abbiamo sentito negli ultimi mesi, in termini di avere un’unica rete in fibra nel Paese, essi rappresentano potenzialmente un ulteriore driver di creazione di valore, e quindi di deleverage per ServiceCo”, ha aggiunto.

Infratel anticiperà il 30% dei fondi del Pnrr: 700 milioni entro fine anno

Riguardo al Pnrr “abbiamo una grande notizia positiva, poiché Infratel anticiperà nel 2023 il 30% del totale dei fondi che ci spettano nei prossimi anni. Ciò corrisponde a circa 700 milioni invece dei 500 milioni inizialmente indicati, e verrà incassato entro fine anno”, ha detto Pietro Labriola in conference call. “Le gare d’appalto – ha aggiunto – procedono ora a pieno ritmo. Ci aspettiamo di raggiungere i target sulla copertura 5G e sul backhauling 5G, mentre colmeremo progressivamente il gap su Italia 1 Giga.”, ha aggiunto.

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