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Tim, il Tribunale accoglie ricorso Vivendi: Cda in assemblea 4 maggio

Il Tribunale di Milano dà ragione ai francesi: le dimissioni in blocco dei consiglieri, con la conseguente decadenza dell’intero Cda, non danneggiano le minoranze. Martedì 24 dunque l’assemblea approverà conti e rinnovo collegio sindacale, oltre all’ingresso di Genish nel Cda dimissionario.

Tim, il Tribunale accoglie ricorso Vivendi: Cda in assemblea 4 maggio

Il Tribunale di Milano ha deciso e ha accolto il ricorso presentato da Tim-Vivendi contro la proposta di integrazione dell’ordine del giorno dell’assemblea del 24 aprile. Bocciando le richieste del Fondo Elliott, che chiedeva la revoca di sei consiglieri d’amministrazione e proponeva di sostituirli con altri 6 nuovi consiglieri, il Tribunale di fatto ha segnato un punto in favore dell’azionista di controllo francese.

Puntuale il commento del fondo di Paul Singer: “La decisione odierna è un mero ritardo della democrazia e non una sua negazione: gli azionisti esprimeranno il loro volere all’assemblea degli azionisti del 4 maggio”.

Tornando alla decisione del Tribunale, per il rinnovo del Cda, punto sul quale è in corso un’aspra battaglia tra il Fondo americano e il gruppo francese, tutto si sposta all’assemblea – già convocata – per il 4 maggio. Il giudice «dispone la sospensione del’efficacia della delibera impugnata, adottata dal collegio sindacale di Tim il 27 marzo 2018, recante integrazione dell’odg dell’assemblea dei soci convocata per il 24 aprile 2018».

Queste le argomentazioni scritte dal giudice civile Elena Riva Crugnola: la delibera del collegio sindacale che ha integrato l’ordine del giorno dell’assemblea di Telecom del 24 aprile non è valida in quanto “contraria alle regole legali e convenzionali” e va sospesa in quanto porterebbe allo “svolgimento di una assemblea in contrasto con tali regole e passibile di sfociare in deliberazioni invalide”. La presentazione di dimissioni in blocco dei consiglieri Tim – contro la quale era intervenuto per l’appunto il fondo Usa con il sostegno del collegio sindacale del gruppo telefonico italiano – non è «palesemente ingiustificata» e «neppure pare essere univocamente diretta a perseguire un intento di danno», nei confronti di Elliott. L’unico effetto delle dimissioni, osserva il giudice, è «quello di comportare sempre la remissione all’assemblea della scelta dei componenti» del Cda. Questa la decisione emessa oggi lunedì 23 aprile, alla vigilia della riunione dei soci di martedì 24 aprile che si svolgerà comunque ma solo per esaminare, ed è abbastanza paradossale a questo punto, la nomina di un amministratore (Amos Genish, Ad del gruppo), conti 2017 e relazione sulla remunerazione, piano di incentivazione, nomina del collegio sindacale.

La giudice ha anche citato, nella sua decisione, la valutazione espressa da Franco Bernabè (vice presidente indipendente di Telecom Italia e attuale “reggente” dopo le dimissioni dei consiglieri di nomina francese) venerdì scorso durante l’udienza. Egli – riferisce la magistrata – “sottolinea che la conflittualità innescata è potenzialmente produttiva di danni all’ente, la cui struttura richiede coesione, per questo motivo è indispensabile una pronuncia chiarificatrice del tribunale”.

(Aggiornato alle 14.52 di lunedì 23 aprile).

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