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Tesla infiamma il Nasdaq e Musk prepara Opa ostile su Twitter. Ftse Mib soffre ma Saipem vola

Musk infiamma il Nasdaq con i conti di Tesla e con i preparativi di un’Opa ostile su Twitter – Saipem brilla a Piazza Affari ma il Ftse Mib resta debole

Tesla infiamma il Nasdaq e Musk prepara Opa ostile su Twitter. Ftse Mib soffre ma Saipem vola

I listini europei chiudono in rialzo, con l’eccezione di Milano e Wall Street parte tonica, grazie alle buone trimestrali che aprono sprazzi di sereno sui mercati. Gli investitori restano però guardinghi in attesa di capire con che rapidità si muoveranno verso una stretta le banche centrali e come evolverà la guerra in Ucraina. Tra poco i presidenti della Fed e della Bce, Jerome Powell e Christine Lagarde, potranno offrire nuove indicazioni, intervenendo a un dibattito sull’economia globale con Kristalina Georgieva (direttrice dell’Fmi), nell’ambito degli Spring Meetings di Fondo monetario internazionale e Banca mondiale.

L’attesa non giova all’obbligazionario, su cui tornano consistenti le vendite. I prezzi si abbassano negli Usa e il Treasury decennale mostra un tasso in crescita, nuovamente a +2,9%. Tensioni si registrano anche in Europa, alla luce del fatto che il vice presidente della Bce Luis de Guindos non esclude un rialzo dei tassi a luglio. Il rendimento del decennale tedesco risale a +0,92% e quello del Btp 10 anni a +2,57%, ai massimi dal 2019, per uno spread stabile a 165 punti base (+0,31%).

Le parole di de Guindos danno una scossa anche all’euro, che riaggancia quota 1,09 contro dollaro, per poi ridimensionarsi poco sotto quella soglia (1,084). La moneta unica trattiene il fiato, inoltre, in vista delle presidenziali francesi.

Tra le materie prime tornano gli acquisti sul petrolio, con i timori sull’offerta che si riaccendono poiché la possibilità di un embargo della Ue sul petrolio russo si fa più concreta se, come sembra, la Germania è disponibile a bloccare le importazioni entro fine anno. Il Brent sale dello 0,9% a 107,77 dollari al barile; Wti +1,17%, per 103,39 dollari al barile. Scende l’oro, intorno a 1941 dollari l’oncia.

Listini europei tonici, Piazza Affari al palo con le utility

Piazza Affari chiude con una perdita dello 0,29% a 24.805 punti base soprattutto a causa delle vendite sulle utility ed è il fanalino di coda di un treno Ue scoppiettante, guidato da Parigi +1,36%, all’indomani del faccia a faccia Macron-Le Pen, con la vittoria ai punti al presidente in carica e in vista della resa dei conti elettorale di domenica.

Francoforte si apprezza dell’1%, seguono Madrid +0,47%, Amsterdam +0,46%. Fuori dal blocco è incolore Londra

Wall Street corre con Tesla

L’avvio è intonato a Wall Street, soprattutto grazie a Tesla (+6,3%), in grande spolvero con i conti. Non solo i ricavi sono aumentati dell’81% rispetto a un anno fa, ma il futuro appare roseo, perché la società ha “sufficiente liquidità” per finanziare i suoi piani di espansione sul lungo periodo e tiene a bada il peso dell’inflazione con un aumento dei prezzi delle vetture. Una politica che paga visto che la società di Elon Musk ha dichiarato di prevedere un aumento medio annuale delle consegne di veicoli del 50% su un orizzonte pluriennale.

Prosegue intanto la battaglia dell’uomo più ricco del mondo per impossessarsi di Twitter (-0,34%): dai documenti consegnati alla Sec, la Consob statunitense, risulta che dei 46,5 miliardi offerti per l’opa ostile, 25,5 miliardi di dollari sono garantiti in prestito da Morgan Stanley e altre banche e 21 miliardi di dollari uscirebbero dalle tasche dell’imprenditore.

Il rincaro degli abbonamenti non ha portato bene invece a Netflix che dopo aver registrato ieri il tonfo peggiore dal 2004 (-35,1%), oggi cede un ulteriore 5% a causa della decisione di Pershing Square, hedge fund di Bill Ackman, di vendere tutte le sue azioni della società. Il titolo è il peggiore dello S&P500 e da inizio anno ha perso oltre il 62%.

Piazza Affari: Saipem alla riscossa

Il principale indice milanese limita i danni grazie al balzo di Saipem, +11,8%, partita alla riscossa fin dalle prime battute con conti trimestrali migliori del previsto. Il periodo si è chiuso con un incremento annuo dei ricavi del 20% a 1,94 miliardi e il calo delle perdite a 98 milioni da 120 milioni del primo trimestre 2021.

A sostenere i corsi anche il fatto che Saipem ha segnalato che entro il 31 marzo 2022 i soci Eni (-1,6%) e Cdp hanno versato 646 milioni di euro in conto futuro aumento di capitale, determinando un calo dell’indebitamento finanziario.

Si conferma sugli scudi Pirelli, +2,63%, dopo la positiva seduta della vigilia. Tra gli industriali sono in rialzo anche Interpump +1,52% e Stellantis +0,95%. Le banche archiviano una seduta moderatamente positiva, guidate da Banco Bpm +0,95%.

Le tensioni sui tassi pesano invece sulle utility che guidano la lista dei ribassi: Snam -3,25%; Terna -2,32%; Hera -1,86%; A2a -1,85%.

Fuori dal paniere principale cresce Piaggio, +4,17%, con il broker Berenberg che ha avviato la copertura con la raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo di 3,4 euro. Sono tornati gli acquisti su Autogrill, +2,7%, dopo i realizzi di ieri. La società è al centro di rumor circa una possibile aggregazione con la rivale svizzera Dufry. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, “la valutazione degli asset e di conseguenza il concambio sono gli aspetti più rilevanti ai fini di una positiva conclusione del negoziato”.

Ben comprata Fincantieri, +2,22%, in vista del cambio al vertice con l’arrivo del nuovo ad Pierroberto Folgiero. Più prudente Maire Tecnimont, -0,67%, che ha nominato Alessandro Bernini nel ruolo di ad, al posto del dimissionario Folgiero.

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