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Saipem in vetta a Piazza Affari dopo i numeri del primo trimestre 2022: ricavi +20%, giù il debito

Dopo il profit warning sul 2021 Saipem ha chiuso il primo trimestre 2022 con un fatturato di 1,94 miliardi – In aumento gli ordini, ridotte le perdite nette – Rally del titolo oltre il 10%

Saipem in vetta a Piazza Affari dopo i numeri del primo trimestre 2022: ricavi +20%, giù il debito

Saipem chiude il primo trimestre 2022 con un miglioramento sia del fatturato sia della redditività, meglio delle attese. Dopo le turbolenze degli ultimi mesi e l’aumento di capitale di 2 miliardi di euro annunciato a fine marzo, Il gruppo di attrezzature per l’industria petrolifera e del gas ha registrato ricavi per 1,94 miliardi di euro, in aumento del 20% rispetto agli 1,62 miliardi dello stesso periodo del 2021, trainati da E&C offshore e dai due segmenti drilling, ma sotto al consenso di 2,2 miliardi. Grazie alla riduzione delle perdite trimestrali (-98 milioni) e l’incremento dei ricavi, il titolo di Saipem brilla a Piazza Affari e arriva a guadare oltre il 10%, dopo essere entrata brevemente in asta di volatilità.

La società ha anche confermato le stime finanziarie per il 2022, precisando che al momento non ci sono elementi che modificano i target economico-finanziari comunicati a fine marzo, che prevedono un ebitda adjusted di 500 milioni circa.

Inoltre, il 17 maggio si terrà l’assemblea straordinaria degli azionisti che sarà chiamata a deliberare la riduzione del capitale sociale per perdite attraverso la riduzione del numero di azioni ordinarie con il raggruppamento (21 azioni ordinarie per ogni 100 azioni ordinarie, previo annullamento di 41 azioni proprie) e l’attribuzione al cda della delega all’aumento di capitale da 2 miliardi come deliberato il 24 marzo scorso. Il gruppo poi evidenzia che ha ripagato 500 milioni di bond in scadenza al 5 aprile e ha avuto un upgrade del rating creditizio da parte di S&P Global da BB- (creditwatch negativo) a BB (outlook positivo) il 1° aprile.

Saipem conti primo trimestre 2022

Il margine operativo lordo adjusted è salito a 145 milioni dagli 88 milioni del primo trimestre 2021 e dai circa 120 del quarto trimestre 2021 al netto dell’impatto della backlog review che ha portato a fine gennaio all’allarme utili sui conti 2021 e al successivo aumento di capitale, oltre le previsioni del consenso di 105 milioni. Considerando la backlog review, l’ebitda nel primo trimestre è tornato in attivo.

L’andamento dell’ebitda adjusted, spiega il gruppo, segue i driver di crescita dei ricavi. L’ebit adjusted è stato di 14 milioni rispetto alla perdita di 34 milioni nel primo trimestre 2021 e al rosso di 1,039 miliardi del quarto trimestre. Il periodo si chiude con un risultato netto adjusted di -85 milioni, a fronte di -89 milioni del consenso, rispetto alla perdita di 105 milioni dello stesso periodo 2021 e al rosso per 1,052 miliardi del quarto trimestre per le note difficoltà che hanno poi portato al profit warning di gennaio.

Indebitamento al 31 marzo 2022

L’indebitamento finanziario netto è pari a 1,251 miliardi dai 1,541 miliardi al 31 dicembre 2021, in miglioramento grazie ai primi interventi dei soci di riferimento nel contesto della manovra di rafforzamento patrimoniale e finanziario. Il consenso stimava un importo più elevato pari a 1,77 miliardi.

Il gruppo ha detto che la manovra di rafforzamento patrimoniale e finanziario – varata dopo il profit warning di gennaio – prosegue “in linea con le tempistiche pianificate” e ha segnalato che i soci Eni e Cdp hanno versato, entro il 31 marzo 2022, 646 milioni in conto futuro aumento di capitale ed è stata sottoscritta con un pool di otto banche italiane ed internazionali la liquidity facility, garantita da Eni per 855 milioni ed erogata per 680 milioni.

Portafoglio ordini al 31 marzo 2022

L’acquisizione di ordini nel primo trimestre 2022 è stata pari a 2,356 miliardi, in particolare nei segmenti E&C offshore e drilling offshore, “a conferma della positiva fase di mercato”, ha evidenziato la società. Nello stesso periodo 2021 gli ordini acquisiti erano stati di 1,594 miliardi e nel quarto trimestre di 2,34 miliardi. Al 31 marzo 2022, il portafoglio ordini residuo ammonta a 22,179 miliardi (quello comprensivo delle società consolidate a 23,934 miliardi). Sui progetti in Russia, il gruppo ha precisato che il backlog complessivo al 31 marzo 2022 è pari a 1,78 miliardi di euro, di cui 217 milioni per progetti inclusi nel campo di consolidamento di Saipem.

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