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Tensioni nel Golfo e timore attentati: Milano frena

Tutti prudenti i listini europei e Piazza Affari rallenta più degli altri. Francoforte è chiusa. La Borsa del Qatar crolla dopo il veto di Arabia, Egitto, Bahrein e Emirati – A Milano exploit di Wiit nel primo giorno di quotazione. Mediaset, invece, è la peggiore. Male le banche, assicurativi in ribasso. Cali più contenuti per Eni e Tenaris. La Juventus sconta la sconfitta in Campions

Borse europee in rosso a metà seduta, con le blue chip di Piazza Affari tutte in negativo. Alle 12 il Ftse MIb cede lo 0,94%, 20.730 punti, zavorrato dalle banche, ma anche dalla discesa di Mediaset e Recordati. Debutto stellare invece sull’Aim, per Wiit, società focalizzata sui servizi di Outsourcing informatico: +17,6%. Fuori dal listino principale, la Juventus precipita del 9% dopo la bruciante sconfitta nella finale di Champions con il Real Madrid.

Sui mercati mondiali pesano le tensioni nel Golfo e il nuovo attentato di Londra. La Borsa inglese in questo momento cede lo 0,28%; in ribasso anche Parigi (-0,55%) e Madrid (-0,48%), con il Banco Popular a picco a causa dei timori degli investitori per un possibile bail-in. Francoforte invece è chiusa per festività. Archiviano una seduta debole i mercati asiatici: Hong Kong -0,24%; Shanghai -0,45%. Piatta Tokyo -0,03%, che resta comunque sopra i 20.000 punti.

La Borsa del Qatar ha aperto in calo del 7,9% portandosi ai minimi dal gennaio 2016 e segnando volumi di contrattazioni dieci volte più elevati rispetto alla media giornaliera in questo periodo di Ramadan. Al momento il principale listino di Doha cede quasi il 7%. Lo stop di Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Bahrain ai rapporti diplomatici col Qatar, accusato di finanziare il terrorismo, sostengono il petrolio: Brent +0,46%; 50,18 dollari al barile. L’euro cede lo 0,13% sul dollaro, 1,1264.

Sul fronte macro: l’attività dei servizi nella zona euro resta forte a maggio, grazie alla crescita della domanda, suggerendo che il tasso di crescita dell’economia è sulla strada di una ripresa sostenuta. È quanto risulta dall’indagine Pmi di Markit. In Italia, a maggio, l’attività del settore dei servizi ha rallentato il proprio ritmo di crescita rispetto al picco da quasi dieci anni segnato il mese precedente, restando comunque solida.

Intanto il Commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici apre a un possibile sconto, a una riduzione dell’aggiustamento strutturale del deficit allo 0,3% nel 2018 (contro lo 0,8% previsto originariamente), come chiesto dal ministro Pier Carlo Padoan. Lo spread fra decennale italiano e tedesco, a fine mattinata, ritocca al rialzo: 197.50 punti, +0,77%, rendimento 2,27% dopo la chiusura a 2,26% di venerdì.

In Piazza Affari: Mediaset cede il 2,84%, ancora in sospeso con Vivendi. Giù anche Telecom (-1,25%). Recordati lascia sul terreno il 2,64%, dopo la costante crescita precedente. Deboli le banche: Banco Bpm -2,24%; Banca Mediolanum -1,61%; Ubi -1,55%; Intesa -1,16%; Unicredit -0,9%; Mediobanca -1,19%. Assicurativi in ribasso con Unipolsai -1,29% e Generali -1,35%. Cali più contenuti per Eni (-0,21%) e Tenaris (-0,29%).

Mentre il petrolio non sostiene Saipem: -1,4%. Tra le utilities Italgas, -1,6%, risente del downgrade da parte di HSBC, che ha abbassato il giudizio da “buy” ad “hold” rivedendo però al rialzo il target price da 4,1 a 4,7 euro. Nel contesto “tiene” Fca, -0,4, grazie ai dai sulle immatricolazioni in Brasile che a maggio hanno segnato un +18,8% su base annua.

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