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Telecom, Patuano: “Nel 2014 svolta operativa e finanziaria”

Il gruppo di tlc ha diffuso questa mattina i conti 2013 e ha annunciato per quest’anno l’azzeramento della cedola sulle ordinarie – L’ad in conference call: il 2014 sarà l’anno della “svolta operativa e finanziaria” – Sul fronte della governance, Patuano ha precisato che i cambiamenti permetteranno di migliorare e garantire rassicurazioni alle controparti.

Telecom, Patuano: “Nel 2014 svolta operativa e finanziaria”

Telecom Italia sale in Borsa dello 0,8%, a 0,839 euro, dopo la conference call del management con gli analisti. Il titolo ha ripreso quota dal rosso registrato in avvio (con un calo del 3%), ma rallenta rispetto ai massimi della mattinata (0,8603 euro per azione). Il gruppo di tlc ha diffuso questa mattina i conti 2013 e ha annunciato per quest’anno l’azzeramento della cedola sulle ordinarie, già dimezzata lo scorso anno a 0,02 euro dai 0,043 del 2012. Ai soci risparmio verrà distribuita una cedola di 0,0275 euro per azione (0,031 nel 2013). 

Nel corso della conference call, l’amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, ha detto di essere “fiducioso” in un ritorno al pagamento del dividendo nel 2015 per entrambe le classi di azioni.

Le risorse saranno indirizzate per la fibra e Lte in Italia e investimenti in rete. Patuano ha anche spiegato che l’azzeramento della cedola è in linea anche con l’emissione del convertendo e ha aggiunto che il 2014 sarà l’anno della “svolta operativa e finanziaria”.

Sull’Ebitda il management si attende un ritorno alla crescita sostenibile dal 2016: “Non abbiamo target quest’anno, confermiamo 2,1 volte il rapporto debito/ebitda”, ha sottolineato il Cfo, Piergiorgio Peluso, spiegando che “la priorità numero uno è la continua riduzione di opex e capex per ridurre ulteriormente i costi”.

Sul fronte della governance, Patuano ha precisato che i cambiamenti permetteranno di “migliorare” e garantire rassicurazioni a tutte le controparti. I cambiamenti sono stati decisi in vista dell’assemblea per il rinnovo del Cda il prossimo 16 aprile e includono la maggioranza in consiglio di membri indipendenti, il presidente indipendente non esecutivo, il Ceo separato e il rafforzamento dei suoi poteri, l’adeguata profilazione internazionale per tutti i candidati.

C’è poi la questione consolidamento, oggetto da tempo di speculazione del mercato a livello europeo. Qui Patuano apre al consolidamento, ma non in un ruolo di guida del processo: “In caso di proposte di consolidamento siamo aperti – ha detto – ci piace idea di partecipare con alcuni asset, frequenze, altre componenti che potrebbero determinare ulteriori sinergie anche se non vogliamo essere i capitani di questa riscossa, se avverrà saremo a loro disposizione”.

In Italia Patuano ha rivendicato la riscossa di Tim nell’ultimo trimestre del 2013. “Tim – ha detto – ha riconquistato la leadership dei ricavi che aveva perso nel 2010 nel mercato italiano”, riconquistando la posizione numero uno sul mercato.

Nel frattempo, Peluso ha confermato che l’operazione d’integrazione tra le attività di Rete di Ti Media e quelle del gruppo L’Espresso “è in fase avanzata, le discussioni sono in corso –ha detto – ed è possibile un accordo prima di quanto immaginiamo”. Sulla vendita delle torri in Italia e in Brasile, sempre Peluso ha precisato che il gruppo sta “lavorando internamente per definire i dettagli” e conferma l’agenda dei lavori con una previsione di arrivare sul mercato nella prima metà dell’anno.

Per quanto riguarda i conti, Telecom Italia ha chiuso il 2013 (anno di cessione dell’Argentina) con ricavi in calo del 9,1% rispetto al 2012 (-5,2% a livello organico) a 23,4 miliardi di euro. La flessione si spiega soprattutto con l’andamento della business unit domestica, che ha registrato ricavi organici in calo del 9,4% a 16,21 miliardi di euro (-9,6% a 16,175 miliardi i risultati reported). Migliora però il quarto trimestre con risultati in calo del 7,7% rispetto a -9,1% del terzo trimestre e -10,5% nel primo semestre 2013.

L’Ebitda si è attestato a 9,54 miliardi (-9,4%) con un’incidenza sui ricavi del 40,8%. Il gruppo ha registrato una perdita 2013 per 674 milioni, scontando la svalutazione dell’avviamento per 2,2 miliardi effettuata nel primo semestre, senza la quale il gruppo avrebbe mostrato un utile di 1,5 miliardi di euro. L’indebitamento finanziario si è ridotto a quota 26,8 miliardi di euro, in diminuzione di 1,5 miliardi rispetto a fine 2012, e ha raggiunto così i target fissati nel piano strategico. Rassicurazioni dal management anche sulla capacità del gruppo di ripagare il debito. Il margine di liquidità è pari a 13,6 miliardi e “consente una copertura delle passività” finanziarie.

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