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Tagli e Tasi, i due nodi d’autunno

Per trovare le risorse necessarie all’equilibrio della Legge di Stabilità il Premier punta su tagli semi-lineari ai ministeri: sanità e incentivi alle imprese nel mirino, salve le pensioni – Ieri è scaduto il nuovo termine per le aliquote Tasi: in circa 5mila Comuni l’acconto si pagherà entro il 16 ottobre, per i rimanenti la scadenza è il 16 dicembre.

Tagli e Tasi, i due nodi d’autunno

Sono due i capitoli fondamentali dell’economia d’autunno: il rush finale sulla Tasi e i 20 miliardi cercati dal governo per chiudere la legge di Stabilità 2015 senza sforare il 3% del deficit-Pil, un pericolo concreto per l’Italia, come ha sottolineato oggi la Banca centrale europea.  
Per trovare le risorse necessarie all’equilibrio della Finanziaria il Premier punta su tagli semi-lineari ai ministeri, ciascuno dei quali è chiamato a una sforbiciata della spesa pari al 3%. Chi mancherà l’obiettivo perderà la possibilità di decidere in autonomia sui propri conti e si vedrà imporre la riduzione di budget dai tecnici di Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan. 

Oltre ai soldi per pagare gli interessi sui titoli di Stato, l’unica voce che il Premier considera davvero intoccabile è la spesa per le pensioni. Per il resto, nessuno è al sicuro. Nel mirino del Tesoro c’è soprattutto la sanità, di cui si punta a ridurre gli sprechi. I servizi non sono in discussione: l’obiettivo è fare in modo che i costi per l’acquisto di beni e servizi rispettino i limiti.

Un’altra fetta consistente di risorse potrebbe arrivare dallo Sviluppo economico, dove il ministro Federica Guidi sostiene di poter attingere in maniera consistente dalla selva d’incentivi alle imprese. Si tratterebbe di tagli cui non sarebbe contraria nemmeno Confindustria, soprattutto perché sullo sfondo resta l’idea di un’ulteriore riduzione dell’Irap. 

Sul versante fiscale, tuttavia, oggi la prima preoccupazione è la Tasi. Ieri è scaduto il nuovo termine entro il quale i Comuni erano chiamati a comunicare le aliquote, in modo da riscuotere l’acconto entro il 16 ottobre. Il Tesoro ha tempo fino al 18 settembre per pubblicare le percentuali e il numero delle delibere dovrebbe arrivare a quota 5mila.

Sommati questi Comuni agli oltre 2mila che avevano stabilito le aliquote entro maggio (e che hanno già riscosso gli acconti), in tutto dovrebbero mancare all’appello meno di mille amministrazioni. 

Per questi ultimi casi, a giugno il governo aveva stabilito che “l’imposta sarà dovuta applicando l’aliquota di base pari all’1 per mille e sarà versata in un’unica soluzione il 16 dicembre 2014. La Tasi dovuta dall’occupante sarà nella misura del 10 per cento dell’ammontare complessivo del tributo, determinato con riferimento alle condizioni del titolare del diritto reale”.  

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