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Svezia pronta a espellere fino a 80mila migranti

Si tratta di persone a cui è stato negato lo status di rifugiato – Intanto, l’Olanda ha avanzato una proposta per rimpatriare in Turchia con i treni i migranti e rifugiati arrivati via mare in territorio greco

Svezia pronta a espellere fino a 80mila migranti

La Svezia intende espellere fino a 80mila migranti arrivati nel 2015, dopo averne respinto la richiesta di asilo. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno del Paese scandinavo, Anders Ygeman.

“Stiamo parlando di circa 60mila persone, ma potrebbero essere anche 80.000”, ha detto il ministro al quotidiano finanziario Dagens Industri (DI) e alla televisione pubblica SVT, aggiungendo che il governo ha già chiesto alla polizia e all’Ufficio immigrazione di organizzare i rimpatri. Di solito le espulsioni avvengono su voli commerciali, ma vista l’eccezionalità della situazione “pensiamo di utilizzare più voli charter”, ha precisato Ygeman.

La Svezia, che conta 9,8 milioni di abitanti, ha registrato lo scorso anno 163mila richieste di asilo. Il tasso di accettazione varia notevolmente in base alle nazionalità. I siriani, arrivati in massa nel 2015, sono stati accettati per il 90%, molto piu’ degli afghani (35%) o iracheni (20%). L’ufficio svedese spiega che numerosi iracheni e afghani possono essere espulsi in virtù del regolamento di Dublino, che stabilisce che una domanda di asilo deve essere esaminata nel primo Paese europeo di arrivo in terra straniera (come è noto, il regolamento è di difficile applicazione e la Commissione europea sta cercando di rivederlo proprio perche’ esso esercita un’eccessiva pressione sui due principali Paesi di approdo dei migranti, la Grecia e proprio l’Italia).

Intanto, al fronte dei respingimenti si unisce anche l’Olanda, che ha avanzato una proposta per rimpatriare in Turchia con i treni i migranti e rifugiati arrivati via mare in territorio greco. E’ stato il leader laburista Diederik Samsom ad anticipare i contenuti di un piano che avrebbe il sostegno del premier Mark Rutte e che, secondo la Bbc, sarebbe già in discussione a livello europeo, in particolare con Germania, Austria e Svezia. Secondo la proposta dell’Olanda, che detiene la presidenza di turno europea, l’Ue offrirà ad Ankara di accogliere al massimo 250mila richiedenti asilo che si trovano già in Turchia ogni anno. Il piano “per forzare una soluzione”, dice Samson, dovrebbe diventare operativo in primavera, prima della nuova ondata di arrivi. Il piano olandese è vincolato alla definizione di Turchia come paese sicuro da parte dell’Onu. Nel 2015 più di 850mila persone sono approdate sulle coste greche dalla Turchia.

Infine la Gran Bretagna ha annunciato tramite il ministro degli Interni che intende accogliere bambini non accompagnati dalla Siria e da altre zone di conflitto, ma non quelli già fuggiti in Europa. Il ministero spiega che lavorerà con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per identificare “casi eccezionali” di bambini in Siria e nei paesi vicini che necessitino di asilo. Vengono così smentite le indiscrezioni di stampa secondo le quali, su pressione di varie ong e associazioni umanitarie britanniche, il premier avrebbe pensato a un piano ad hoc per aprire le porte a “3mila bambini non accompagnati” già sbarcati in altri paesi europei.

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