Condividi

Superbonus, nuova proroga di tre mesi per le unifamiliari e Poste riapre la cessione del credito: ecco tutte le novità

In assenza di soluzioni più strutturali il governo procede di proroga in proroga per il Superbonus, ma non tutti possono beneficiarne. Poste riapre ai crediti ma con specifici paletti. E intanto la maxi agevolazione sfiora quota 83 miliardi

Superbonus, nuova proroga di tre mesi per le unifamiliari e Poste riapre la cessione del credito: ecco tutte le novità

Novità per il Superbonus. Il governo ha varato l’ennesima proroga per completare i lavori nelle villette: si potrà arrivare a fine dicembre; nel frattempo Poste Italiane ha annunciato la riapertura del servizio di acquisto per tutti i crediti edilizi cedibili a partire da ottobre, ma con limiti specifici.

Di una possibile e “semplice” proroga del Superbonus 110% per villette e unifamiliari si parlava ormai da settimane, ma molti auspicavano a soluzioni più strutturali per smaltire la montagna incagliata nei cassetti fiscali d’Italia.

Già la scorsa primavera, la precedente scadenza, prevista alla fine di marzo 2023, era stata allungata al 30 settembre. Ora arriva un nuovo slittamento di tre mesi. Non cambiano però le condizioni di accesso, infatti è essenziale che entro il 30 settembre 2022 risultino completati il 30% dei lavori previsti. Al momento invece resta congelata l’ipotesi di ottenere un rinvio anche per i lavori nei condomini, gli “esodati” del Superbonus.

Superbonus: da ottobre nuove cessioni alle Poste ma solo per i privati

Ieri, martedì 8 agosto, Poste Italiane ha annunciato ufficialmente che dal primo ottobre riprenderà ad acquistare i crediti già maturati e che rispondono ai requisiti di legge (aver avviato i lavori prima del 17 febbraio), ma solo per i privati e fino a 50 mila euro. L’iniziativa si aggiunge a quella di diverse banche e piccoli operatori finanziari che nei mesi scorsi hanno riaperto gli acquisti a favore delle aziende. Ma si tratta di riaperture molto caute, e con tassi più svantaggiosi per i cedenti.

Ma quali banche hanno riaperto la cessione del credito nel 2023? Ad oggi, Intesa San Paolo e Sparkasse già riacquistano, Bper ha avviato accordi di ricessione per liberare capienza, mentre Credit Agricole e UniCredit ci stanno lavorando. Tra le altre banche che si sono dichiarate propense a riaprire presto alla cessione del credito ci sarebbe anche Banco Bpm.

Niente garanzia Sace e piattaforma per smaltire i crediti

Il complicato schema di garanzia che avrebbe permesso alle banche di liquidare le somme alle aziende, era parso in salita fin dall’inizio. Ma si sono perse le tracce anche della piattaforma per la cessione dei crediti annunciata ad aprile dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, guidata dalle banche e con la partecipazione di altre grandi aziende pubbliche come Enel X. Una sorta di veicolo finanziario che acquisti i crediti “certi” da un primo concessionario per cederli a terzi che possano trarne un vantaggio. A spiegare perché è La Repubblica, secondo fonti informate la piattaforma starebbe incontrando grandi difficoltà – tra cui c’è sempre il tema delle garanzie, considerato il numero di frodi – e che Enel X si sarebbe sfilata. Il problema, dunque, è che non c’è una traccia di una soluzione strutturale per i crediti incagliati del Superbonus.

Superbonus: a fine luglio il conto sale a 83 miliardi

Intanto il Superbonus continua a correre. Al 31 luglio scorso gli investimenti ammessi a detrazione per il Superbonus sono arrivati a quasi 83 miliardi, su un totale di investimenti (comprese le somme non ammesse a detrazione) di 84,326 miliardi. Le detrazioni maturate per i lavori conclusi – secondo i dati diffusi dall’Enea – sono arrivate a 74 miliardi, su un totale di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione di 67,854 miliardi.

Commenta