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Su Export e StartUp non-UE soffia il vento dell’Est

Pubblicato sul sito MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico) il Rapporto dei programmi Italia Startup Visa e Hub, una semplificazione digitale e centralizzata a beneficio dei cittadini non UE che intendono avviare una startup innovativa in Italia.

Su Export e StartUp non-UE soffia il vento dell’Est

Il Programma Italia Startup Visa, lanciato dal Ministro dello Sviluppo Economico nel giugno 2014, ha introdotto un’importante semplificazione a beneficio di cittadini non UE che intendono avviare una startup innovativa nel nostro Paese. La procedura è completamente centralizzata, facendo capo a un comitato di valutazione composto da rappresentanti dell’ecosistema nazionale dell’imprenditorialità innovativa (tra cui AIFI, APSTI, IBAN, NetVal e PNICube) e informatizzata: il candidato comunica con l’amministrazione italiana online attraverso l’indirizzo italiastartupvisa@mise.gov.it, fino al ritiro del visto fisico presso la sede diplomatico-consolare competente.

Accogliendo gli orientamenti europei, il 23 dicembre 2014, sul modello di Italia Startup Visa è stato lanciato il Programma Italia Startup Hub, con cui l’applicabilità della procedura semplificata è stata estesa anche ai cittadini non UE che già si trovano in Italia e intendono permanere per avviare una startup innovativa: il programma Italia Startup Hub permette, dunque, di convertire il permesso di soggiorno in scadenza in possesso del cittadino non UE in un “permesso per lavoro autonomo startup” senza dover uscire dal territorio italiano e godendo delle stesse modalità semplificate previste per la concessione dei visti startup.

Nell’ambito del programma Italia Startup Visa al 31 dicembre 2015 sono pervenute 61 candidature, di cui 18 nel 2014 e 43 nel 2015. Secondo le statistiche, 45 candidati sono di sesso maschile, 16 di genere femminile, e l’età media è di 34 anni. I Paesi di provenienza sono 18 e toccano tutti i continenti: tra questi si distinguono Russia (20 candidature), Ucraina (10) e USA (7). 54 candidature hanno riguardato la costituzione di nuove imprese. 7 quelle in cui si è avuta un’aggregazione verso startup innovative già costituite, per lo più da italiani. Inquesto contesto, su 61 candidature, 40 hanno avuto esito positivo (65,6%) mentre 11 sono state rifiutate per debolezza del business plan o mancanza di innovatività e 6 sono state considerate irricevibili perché palesemente prive dei requisiti minimi finanziari o di innovatività. 4 quelle attualmente in fase di valutazione.

Per quanto riguarda il programma Italia Startup Hub, finora sono pervenute 5 candidature, di cui due dalla Corea del Sud, due dall’Iran e una dagli USA. Tutte hanno avuto esito positivo e hanno portato alla conversione del permesso di soggiorno precedentemente detenuto in permesso per lavoro autonomo startup.

Il Rapporto con i dati sull’andamento dei programmi Italia Startup Visa e Hub verrà aggiornato sul sito MiSE ogni quattro mesi.

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