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Stop sconto accise di benzina e diesel e aumento autostrade: ecco tutti gli aumenti del 2023

Niente più sconto sui prezzi dei carburanti dal 1° gennaio 2023. Con il Milleproroghe congelati alcuni pedaggi autostradali: oltre 10 tratte. E il Governo sterilizza le multe

Stop sconto accise di benzina e diesel e aumento autostrade: ecco tutti gli aumenti del 2023

Cattive notizie per gli automobilisti: dal primo gennaio 2023 in Italia aumentano i prezzi di benzina, diesel e gpl che non godranno più dello sconto sulle accise. Aumentano pure i pedaggi autostradali. L’aumento delle accise è però controbilanciato dai prezzi di benzina e diesel in costante diminuzione negli ultimi mesi, grazie al calo delle quotazioni del petrolio sui mercati internazionali. Mentre per quanto riguarda i pedaggi autostradali, con il nuovo anno è scattato l’aumento del 2% per i pedaggi di Autostrade per l’Italia. Sono stati invece congelati i rincari per molte concessionarie perché non hanno compilato il piano economico finanziario (per concessione scaduta o perché hanno concessioni regionali B). Però, c’è anche qualche schiarita per gli automobilisti: il Governo ha confermato lo stop all’adeguamento delle multe all’inflazione.

Le cattive notizie sul fronte degli aumenti, però, potrebbero non essere finite e interessare anche le bollette. In attesa della comunicazione dell’Arera a inizio gennaio, Nomisma Energia ha stimato un aumento mensile del gas del 20% dovuto all’andamento dei prezzi internazionali di inizio dicembre. Mentre il calo degli ultimi giorni, seguito alla decisione sul price cap e a temperature decisamente autunnali, dovrebbe essere recepito a partire da febbraio secondo l’analisi del centro studi.

Prezzi benzina e diesel in rialzo: stop allo sconto sulle accise

La prima legge di bilancio del Governo Meloni non ha rinnovato la misura per abbassare il prezzo del carburante attraverso il cosiddetto “sconto sulle accise”. Lo scorso marzo il Governo di Draghi aveva finanziato, con il gettito extra da 500 milioni di euro di Iva ottenuto dal rialzo dei prezzi, la diminuzione delle accise di 25 centesimi al litro per benzina e gasolio (che con l’Iva diventava 30,5 centesimi) e di 8,5 centesimi al chilo per il gpl (10,37 con l’Iva). Lo scorso novembre l’Esecutivo guidato da Meloni aveva ridotto il taglio a 15 centesimi al litro (18,3 con l’Iva) per benzina e gasolio, mentre per il gpl era passato a 8,5 centesimi al chilo (3,4 centesimo al litro con l’Iva).

Nel frattempo, i prezzi della materia prima sono scesi, riducendo anche l’extragettito che aveva consentito al Governo di ridurre le accise (e di conseguenza l’Iva che si calcola in aggiunta). Ma di quanto aumenta il costo di un litro di carburante? Per la benzina in modalità self service, se partiamo da una media di 1,627 euro al litro, senza sconto, il prezzo salirà a 1,80 euro circa, mentre per il diesel self si passerà da 1,693 euro al litro a 1,87 circa.

Per il momento non sembra esserci un intervento del Governo che, comunque, potrebbe arrivare all’ultimo anche con un decreto interministeriale. Ma se non dovesse esserci alcun intervento, i prezzi sono destinati ad aumentare.

Pedaggi autostradali, di quanto aumentano?

All’inizio di ogni anno le tariffe autostradali vengono tradizionalmente aggiornate, ma dopo il crollo del Ponte Morandi, sono rimaste congelate. ll 2023 ha portato con sé il ritorno degli aumenti, per la prima volta da quattro anni. Le concessionarie hanno presentato le loro richieste di rimodulazione, attualmente al vaglio del ministero dei Trasporti e del ministero dell’Economia che dovranno tenere conto degli investimenti effettuati.

I pedaggi sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia dal 1° gennaio aumenteranno del 2%, con aggiunta di un altro 1,34% solo dal primo luglio 2023. Lo annuncia una nota del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. È confermato inoltre lo stop agli aumenti sulle Autostrade A24/A25 Roma-L’Aquila Teramo e Diramazione Torano Pescara: il Mit, prosegue la nota, sta facendo approfondimenti per una eventuale riduzione.

“Sono scongiurati gli aumenti nella stragrande maggioranza delle società autostradali italiane”, il 50% delle arterie è senza incrementi, gli aggiornamenti delle tariffe sono graduali e con tagli rispetto alle previsioni, spiega la nota. “Gli italiani potranno beneficiare di una situazione migliore rispetto ad altri Paesi europei. In Spagna per 11 tratte autostradali è previsto un incremento del 4% (rispetto alla richiesta media di +8,4%); in Francia è prevista una lievitazione media delle tariffe del 4,75% dal 1° febbraio 2023, che si aggiunge al +2% del 2022″.

Insomma, tra benzina, autostrade e bollette del gas, per gli italiani sarebbe già in arrivo la prima stangata del nuovo anno.

Stangata multe dal 1° gennaio: il Governo le sterilizza

Nella manovra 2023 il Governo è invece corso ai ripari per mitigare l’aumento delle multe stradali causato dall’adeguamento all’inflazione pari almeno all’11%. Tra le soluzioni è stata inserita la sterilizzazione per questo rincaro che avrebbe altrimenti portato a multe salatissime: ad esempio la sanzione per l’uso proibito del cellulare durante la guida sarebbe aumentato di ben 18 euro (183 euro contro i 165 di oggi).

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