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Stellantis investe 1,2 miliardi in Marocco e spinge sull’elettrico: il titolo rimbalza in Borsa

Stellantis raddoppierà la produzione nello stabilimento marocchino di Kenitra entro il 2030 con un investimento da 1,2 miliardi di euro. L’obiettivo è rafforzare la micro-mobilità elettrica e la produzione di motori ibridi. Dopo il crollo di ieri in Borsa, il titolo rimbalza

Stellantis investe 1,2 miliardi in Marocco e spinge sull’elettrico: il titolo rimbalza in Borsa

Con un piano da 1,2 miliardi di euro, Stellantis scommette sul Marocco e punta a trasformare lo stabilimento di Kenitra in un pilastro ancora più solido della sua strategia industriale. Entro il 2030, la capacità produttiva del sito sarà raddoppiata, a conferma del ruolo crescente del Paese nordafricano nella catena del valore automobilistica europea. Lo riporta Bloomberg, citando come fonte primaria l’agenzia egiziana Map.

La mossa, tra le prime annunciate sotto la guida del nuovo ceo Antonio Filosa, rafforza il posizionamento del gruppo nel mercato dei veicoli compatti a batteria e dei motori mini-ibridi, due settori centrali nella strategia di transizione sostenibile di Stellantis.

Kenitra, hub strategico per Stellantis nel Mediterraneo

Lo stabilimento di Kenitra, attivo dal 2019 nella provincia omonima, si è rapidamente trasformato in un hub centrale della strategia industriale di Stellantis nel bacino del Mediterraneo. Nato da un accordo siglato nel 2015 tra il gruppo Psa e lo Stato marocchino, il sito ha avviato la produzione con una capacità iniziale di 90 mila veicoli all’anno, arrivando in breve tempo a superare le 200 mila unità annue.

All’interno dell’impianto vengono assemblati modelli a basso impatto ambientale, destinati principalmente alla mobilità urbana, come i quadricicli elettrici derivati dalla piattaforma della Citroën Ami, tra cui rientrano anche la Opel Rocks-e e la Fiat Topolino, insieme alla Peugeot 208, prodotta sia nella versione tradizionale che in quella completamente elettrica.

Con l’investimento di Stellantis in arrivo, il sito di Kenitra punta ora a raddoppiare la produzione entro il 2030, consolidando il proprio ruolo come centro nevralgico per la micro-mobilità elettrica e per lo sviluppo di motorizzazioni leggere e ibride, coerentemente con il percorso di transizione sostenibile tracciato dal gruppo.

Il Marocco accelera: sempre più snodo industriale per l’Europa

La scelta di Stellantis di rafforzare la propria presenza a Kenitra non è un caso isolato, ma si inserisce in un disegno più ampio che vede il Marocco emergere con forza come nuova piattaforma industriale al servizio dell’Europa. A renderlo così competitivo è un mix di fattori strategici come la prossimità geografica, appena 33 chilometri lo separano dalla Spagna, che si somma a infrastrutture moderne come il porto di Tangeri Med, una manodopera qualificata a costi contenuti e un quadro normativo favorevole, fatto di incentivi fiscali e politiche industriali mirate.

Negli ultimi anni, Rabat ha costruito un vero e proprio ecosistema automotive, capace di attrarre grandi gruppi internazionali. Oggi oltre 200 fornitori operano nel Paese, e più del 60% dei componenti necessari alla produzione dei veicoli viene realizzato localmente. Stellantis non è l’unico a scommettere sul potenziale del Nord Africa, infatti, anche Renault ha consolidato la sua presenza nell’area, con impianti a Tangeri e, oltre confine, a Orano, in Algeria.

Stellantis rimbalza in Borsa dopo la giornata nera

La notizia dell’investimento in Marocco ha avuto riflessi positivi anche sui mercati con il titolo Stellantis ha aperto in rialzo del 2,11%, dopo il pesante calo del giorno precedente (-6%) dovuto allo stop alla produzione della Dodge Hornet a Pomigliano (effetto diretto dei dazi Usa) e all’uscita dai piani sull’idrogeno, che ha sollevato dubbi tra gli analisti.

Secondo quanto comunicato dal gruppo, l’abbandono temporaneo della tecnologia a celle a combustibile dipende da fattori strutturali come la scarsità di infrastrutture, l’elevato fabbisogno di capitale e l’assenza di sufficienti incentivi pubblici. Contestualmente, Stellantis ha confermato di essere in fase di valutazione con gli altri soci della joint venture Symbio (Forvia e Michelin) per ridefinire la strategia nel segmento dell’idrogeno.

Nonostante il rimbalzo odierno, gli analisti mantengono un approccio cauto sul titolo. Equita ha ribadito la raccomandazione “Hold” con target a 10,5 euro, mentre Intermonte ha confermato il giudizio “Neutral” con prezzo obiettivo a 8,5 euro, segnalando i rischi legati alla revisione della guidance da parte di Renault e al deterioramento del mercato automobilistico europeo, che rappresenta circa il 40% dei ricavi Stellantis.

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