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Stellantis, duro attacco politico della Meloni ma la casa automobilistica replica: “Investiamo e contribuiamo all’export italiano”

Nel Question time alla Camera la premier attacca Stellantis accusando il Gruppo presieduto da John Elkann di essere manovrato dai francesi ma la casa automobilistica replica dimostrando con i numeri quale sia il suo contributo all’economia italiana

Stellantis, duro attacco politico della Meloni ma la casa automobilistica replica: “Investiamo e contribuiamo all’export italiano”

Gli incentivi per acquistare le auto elettriche arriveranno, ma con 9 mesi di ritardo. “Mirafiori avrebbe potuto produrre di più” e l’Italia non avrebbe così “perso tempo” prezioso. Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha dato voce ai suoi pensieri durante un incontro con la stampa presso lo stabilimento di Atessa, in Abruzzo, rispondendo a tono alle polemiche affermazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante il Question time. La premier aveva lanciato delle frecciatine a Stellantis, affermando di non essere disposta a ricevere lezioni sull’italianità da chi ha consegnato la Fiat ai francesi.

Tavares, da parte sua, ha rivolto delle stoccate al governo, sottolineando la richiesta di sostegno nella produzione di veicoli elettrici. Ha evidenziato la necessità di incentivi, riconoscendo il ringraziamento per quelli in arrivo a febbraio, ma lamentando la perdita di tempo e volumi dovuti al ritardo nell’attuazione di tali misure. Ha sottolineato che l’Italia investe significativamente meno rispetto ad altri paesi europei nei veicoli elettrici, causando una perdita di volumi e produzione, proprio mentre il governo mira a raggiungere l’ambizioso traguardo di 1 milione di veicoli prodotti nel paese. Poi ha elogiato i suoi: “Abbiamo più di 40mila dipendenti in Italia che lavorano molto duramente per adattare l’azienda alla nuova realtà secondo quanto deciso dai politici e che sono pieni di talento. Non credo che i dipendenti italiani abbiano apprezzato questi commenti. Non credo che sia corretto nei loro confronti”.

I numeri di Stellantis

Non solo parole. La casa automobilistica replica alla premier dimostrando con i numeri quale sia il suo contributo all’economia italiana.

Più del 63% dei veicoli fabbricati l’anno scorso negli impianti italiani di Stellantis sono stati esportati all’estero, contribuendo significativamente alla bilancia commerciale italiana. Questa informazione è stata evidenziata da un portavoce di Stellantis Italia, il quale ha specificato che nel corso dell’anno passato sono stati prodotti oltre 752.000 veicoli (automobili e veicoli commerciali), registrando un incremento del 9,6% rispetto al 2022. Di questi, oltre 474.000 sono stati venduti all’estero.

In dettaglio, il sito di produzione di Mirafiori ha raggiunto un tasso di esportazione del 93%, con oltre 85.000 unità prodotte. Cassino, con circa 48.800 veicoli, ha ottenuto un tasso del 75% di esportazione, mentre Pomigliano, con circa 215.000 veicoli, ha registrato un tasso del 41%. Modena, con circa 1.240 veicoli, ha segnato un tasso del 92%, Atessa, con circa 230.000 veicoli, ha raggiunto l’85%, e Melfi, con oltre 170.120 veicoli, ha ottenuto il 53% di esportazione.

Stellantis ha manifestato un forte impegno nei confronti dell’Italia negli ultimi anni, investendo diversi miliardi di euro per sviluppare nuovi prodotti e siti produttivi. Alcune iniziative includono:

  • Melfi (53% di esportazione) diventerà il centro di produzione per le auto elettriche di medie dimensioni – Stla Medium.
  • Cassino (75% di esportazione) si specializzerà nel segmento delle auto elettriche di grandi dimensioni – Stla Large.
  • Termoli è coinvolta in una fondamentale riconversione da produzione di motori termici a una gigafactory europea Acc, con un investimento di 2,1 miliardi di euro.
  • Pratola Serra rafforzerà la sua capacità di fornire il motore B2.2 per soddisfare il fabbisogno totale di Stellantis.
  • Pomigliano (41% di esportazione) ha visto l’arrivo di prodotti competitivi come l’Alfa Romeo Tonale e la Dodge Hornet, e la Panda continua a essere un modello vincente, soprattutto nella versione ibrida.
  • Atessa (85% di esportazione) è il principale produttore di grandi Van (per Fiat Professional, Citroën, Peugeot Opel, Vauxhall e Toyota), e detiene una leadership nel segmento dei Camping car con una quota di mercato del 30% in Europa nel 2023.
  • Modena (92% di esportazione) gestisce la produzione della MC20 e ha previsto la creazione di un nuovo reparto di verniciatura chiamato “FuoriSerie” per la personalizzazione dei modelli del Tridente.
  • Cento ospita un’importante business unit dedicata alla produzione di motori industriali e marini.
  • Torino (93% di esportazione) Mirafiori: produzione di 500e (Fiat e Abarth), Maserati Levante, GranTurismo e GranCabrio, Battery Technology Center, The Circular Economy Hub, e lo stabilimento eDCT per la produzione di trasmissioni elettriche, grazie alla joint venture con Punch Powertrain. Il nuovo impianto sarà operativo quest’anno. Il green Campus è una nuova applicazione concreta della New Era of Agility a sostegno degli obiettivi Carbon Net Zero.

Nonostante il botta e risposta, Tavares ha rassicurato sul fatto che il dialogo con il governo italiano continuerà e sarà basato sui fatti, senza demagogia.

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