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Starace su rete Telecom: “No accrocchi societari”

L’Ad di Enel taglia corto alle domande dei giornalisti a Cernobbio e conferma che l’opzione di una società comune per la rete non è in agenda. Più in generale, “l’euro a 1,2 sul dollaro non è un problema ma bisognerà vedere come evolve la situazione nel tempo”. I costi del riassetto in Cile inferiori a 3 miliardi di dollari

Starace su rete Telecom: “No accrocchi societari”

“Noi siamo molto occupati a cablare? l’Italia, è la nostra missione e lo stiamo facendo bene. Non ci ?interessano accrocchi societari”.

L’Ad di Enel, Francesco?Starace, al Forum Ambrosetti, torna alla carica sul tema della rete Telecom e del possibile scorporo o conferimento ad una società comune, partecipata da Open Fiber. La swde è quella di Cernobbio e il manager risponde ai giornalisti che gli chiedono se ci siano piani? per acquisire la rete Telecom. Quanto a Open Fiber, “non esiste” il? tema di un cambio al vertice.

Starace ha poi precisato che “c’è molto lavoro da fare e il focus è quello”. “Tutte le altre combinazioni di accrocchi societari più o
meno complicati non ci interessano”, precisa. “Non ci interessa parlare della rete Telecom, è fuori luogo”. Il team di OPEN FIBER “è
al lavoro su 80 nuove città da cablare, lavori che partiranno da questo mese”. Queste 81 città sono parte delle 271 già previste dal
piano.

“Non commento notizie a mercati aperti che riguardano società quotate come Telecom Italia o come il mio azionista”, risponde con fairplay il presidente di OF Franco Bassanini. Come noto Of è partecipata al 50% da Cdp e al 50% da Enel.

Venendo ad altri temi, “il cambio euro dollaro a 1,20 non è un problema” ha proseguito Starace. “C’è la ripresa, che va avanti nonostante l’euro. Prima di dare giudizi bisogna che passi del tempo e occorrerà vedere dove arriverà l’euro. Va valutato nel lungo termine”. “Bisognerà vedere anche cosa accadrà dopo le elezioni tedesche, che sono cruciali per l’Europa”.

Quanto al riassetto delle partecipazioni in Cile, annunciato pochi giorni fa, “è appena iniziato. L’operazione costerà meno di 3 miliardi di dollari, anche se per adesso non possiamo stimare di quanto meno”.

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