Condividi

Spumante o champagne? Italia batte Francia 2-0

Nel 2020, nonostante la pandemia, l’export di vini italiani ha retto molto meglio di quello francese (penalizzato anche dai dazi di Trump). E poi Ferrari è diventato il brindisi della Formula 1, spodestando Moet&Chandon

Spumante o champagne? Italia batte Francia 2-0

Il merito, diciamoci la verità, è anche un po’ dell’ex presidente americano Donald Trump, e dei dazi imposti sui prodotti francesi dopo il caso Airbus-Boeing. Ma c’è anche tanto merito italiano in una doppietta che potrebbe fare la storia del mercato vinicolo, in particolare delle bollicine.

Di recente infatti due notizie hanno portato alla ribalta proprio i nostri colori, che hanno surclassato quello degli storici rivali d’Oltralpe (che rimangono tuttavia i primi esportatori al mondo di vini Dop): il secondo “gol” è proprio di pochi giorni fa e riguarda il Ferrari Trento, che per la prima volta nella storia diventa il brindisi ufficiale della Formula 1. Già, perché quelle bottiglie stappate alla fine di ogni Gran Premio erano sempre state francesi, da ultimo Moet&Chandon.

Ora per la prima volta, a partire dal prossimo campionato che inizia a fine marzo, sarà una bollicina italiana, peraltro omonima della scuderia, a salire su tutti i podi del circuito di Formula 1, uno sport che conta 500 milioni di appassionati nel mondo e che rappresenta una delle vetrine più prestigiose. Verrebbe da aggiungere, viste le ultime annate deludenti del Cavallino, che da quest’anno un brand Ferrari sarà comunque sempre sul podio…

Sul gradino più alto del podio del mercato del vino ci sale invece di sicuro l’Italia. Nell’anno nero della pandemia il made in Italy ha almeno un motivo per sorridere: secondo i dati dell’Osservatorio Wine Monitor di Nomisma, le esportazioni delle nostre bottiglie sono calate “solo” del 2,7% in valori e del 2,8% in volumi, mentre i cugini sono crollati del 10,8% in valori e del 5%, il doppio rispetto a noi, in volumi.

C’è da dire che in termini di ricavi assoluto siamo ancora dietro ai francesi, perché i nostri prodotti in media costano meno, ma comunque abbiamo tenuto meglio rispetto a chiunque altro: nel 2020 l’export mondiale di vino è calato del 10,5% in media. A salvarci, secondo gli esperti di Nomisma, è stato il ricorso a più canali, compresa la grande distribuzione, e soprattutto l’e-commerce che è stato molto potenziato e ha funzionato.

Soprattutto, siamo riusciti a confermare la leadership sul mercato di riferimento, quello ambitissimo degli Stati Uniti, che sono enormi consumatori di vini europei, preferibilmente italiani: 34% a valore, contro il 30% dei vini francesi. E poi c’è stato il colpaccio del Ferrari. Come direbbero i francesi, l’en plein.

Commenta