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Spread e tassi ai minimi, ma Brexit è una mina vagante

I mercati promuovono il Conte 2: lo spread è sotto quota 160 e i rendimenti del Btp decennale allo 0,87% – In Uk Johnson alle corde tenta la rimonta con un colpo da ko

Spread e tassi ai minimi, ma Brexit è una mina vagante

Spread a quota 158, ai minimi dal maggio 2018, prima del patto Lega-Cinque Stelle. Minimo storico per il rendimento dei Btp decennali allo 0,87%. Così, ancor prima del verdetto della piattaforma Rousseau sul gradimento al Conte bis, i mercati hanno accolto la prospettiva di un governo in sintonia con l’Unione Europea. Intanto a Londra si vivono momenti drammatici: il Parlamento ha inflitto una dura sconfitta a Boris Johnson votando una legge che chiede il rinvio della Brexit per tre mesi dopo che un deputato conservatore ha lasciato il partito schierandosi con il Remain. Il premier si accinge, per tutta risposta, a chiedere elezioni anticipati il prossimo 14 ottobre. Ma di fronte alle difficoltà di “Bo Jo” (tradito anche da un nipote del suo idolo Winston Churchill) la sterlina torna sopra 1,20 sul dollaro abbandonando i minimi.

BANCHE CENTRALI PRONTE AD AGIRE. BCE DIVISA SUL QE

Il confronto pro o contro Bruxelles ha caratterizzato una giornata finanziaria segnata anche dalla frenata ormai evidente dell’economia Usa, colpita come un boomerang dall’offensiva sui dazi contro la Cina. L’indice ISM sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere, in agosto scivola sui minimi dal maggio del 2016 a 49,1, da 51,2 di luglio. È in questa cornice che si accingono a tornare in azione le banche centrali. La Bce, il giorno 12, darà il via libera agli stimoli, anche se difficilmente ripartirà da subito il Qe. Seguirà la Fed, con un taglio di un quarto di punto cui ne seguirà un secondo di analoga portata ad ottobre.

Nell’attesa i mercati puntano sull’oro trattato a 1.543 dollari l’oncia.

SALE LA CINA, DATI NERI SULL’INDUSTRIA USA

Si apre così una giornata finanziaria che promette di essere memorabile per i titoli del debito italiano, anche se qualsiasi euforia è davvero fuori luogo.

Salgono i listini cinesi mentre lo yuan si apprezza su dollaro:l’indice Hang Seng di Hong Kong guadagna l’1,2% ed il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen lo 0,45%. Ad agosto il settore servizi ha registrato un rimbalzo inatteso.

Sono poco mosse le altre Borse dell’Asia: Nikkei di Tokyo +0,1%, Kospi di Seul +0,2%.

Il dollaro perde terreno nei confronti delle maggiori valute dell’area Asia Pacifico. Lo won della Corea del Sud guadagna lo 0,5%, il ringgit della Malesia lo 0,2%, la rupia indiana lo 0,3%.

La discesa della valuta Usa dipende dai dati disastrosi sull’attività industriale a stelle e strisce che ha duramente colpito Wall Street.

A WALL STREET SOFFRE BOEING, EURO SUI MINIMI DA 27 MESI

I mercati Usa hanno chiuso in rosso: Dow Jones -1,08%, S&P 500 -0,68%, Nasdaq -1,11%.

Soffrono i chip (-1,8%). La perdita più pesante è quella di Boeing (-2,7%): si allungano in tempi della revisione del 747 Maxi.

Poco mosso stamane l’euro sui minimi da 27 mesi rispetto al dollaro, a 1,097.

Petrolio Brent a 58,4 dollari il barile, in rialzo dello 0,4%, ieri -0,7%. In ribasso i titoli del settore a Piazza Affari: Saipem -2,42%; Tenaris -2,54%; Eni -0,8%

FRANCOFORTE: TAGLIO DEI TASSI E GUIDANCE SOFT

Nell’attesa della fumata bianca della piattaforma Rousseau, e sotto la pressione dell’eco bellicosa del duello sulla Brexit, i mercati europei hanno vissuto una seduta in rosso, per giunta complicata dalla discesa dei petroliferi e dalla corsa ai porti sicuri delle obbligazioni. Prendono corpo in questo quadro le misure che la Bce sta mettendo a punto in vista della riunione del direttorio del 12 settembre. Il consiglio, secondo Reuter, è propenso a varare un pacchetto di misure di stimolo che comprende un taglio dei tassi e un rafforzamento della ‘guidance’, con l’impegno a mantenere i tassi bassi per un periodo più prolungato, compensando però l’erosione dei margini delle banche tramite il meccanismo del ‘tiering. Molti consiglieri sarebbero favorevoli anche all’utilizzo di strumenti più efficaci come un nuovo programma Qe, ma alcuni paesi dell’Europa settentrionale sono contrari all’acquisto di asset, e questo complica il quadro.

SPAGNA VERSO IL VOTO, MA I CONSUMI SALVANO IL PIL

Piazza Affari ha limitato le perdite allo 0,25%, scendendo a 21.399 punti base.

In linea l’andamento di Francoforte (-0,33%); Parigi -0,49%.

Madrid -0,11%. Va in scena l’ennesimo tentativo per evitare le elezioni anticipate. Però l’economia cresce sopra il 2% grazie alla spinta dei consumi interni. Per Erik Nielsen, economista di Unicredit, “è una lezione che la Germania dovrebbe imparare”.

Fuori dall’area euro, Zurigo -0,68%.

Londra -0,2%. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha perso la maggioranza operativa in parlamento dopo che uno dei membri del Partito Conservatore ha disertato per il partito europeista dei Liberal Democratici.

In attesa dell’esito del voto di gradimento sull’esecutivo M5S-Pd la carta italiana ha scommesso ieri (a ragione) sull’esito del voto spingendo lo spread e il tasso del decennale a nuovi minimi.

IL DEFICIT 2020 PUÒ SCENDERE ALL’1,6%

Alle 17,30, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si è fermato ferma a 159 punti base dai 167 del finale della scorsa seduta dopo un tuffo a 158, nuovo minimo da metà maggio dello scorso anno.

In parallelo, il tasso del decennale è calato a 0,86%, minimo di seduta e nuovo minimo storico, da 0,97% dell’ultima chiusura.

A favorire il rally contribuiscono indicazioni migliori delle attese sull’andamento dei conti pubblici: l’Italia dovrebbe chiudere il 2019 con un indebitamento netto all’1,9% del Pil anziché al 2,04% indicato lo scorso luglio, mentre il deficit 2020 è visto all’1,6%, secondo quanto hanno riferito alcune fonti a Reuters. Nel Documento di economia e finanza (Def), pubblicato ad aprile, il ministero dell’Economia aveva fissato un obiettivo di deficit al 2,4% quest’anno e al 2,1% il prossimo. 

SBANDA CNH SULLE PRESE DI BENEFICIO

Cnh ha terminato la seduta in calo del 3,46% a seguito della conferma dello spin off dei veicoli commerciali nel giorno del Capital Markets Day a New York. L’azienda si separerà un due, da una parte la produzione di mezzi per l’agricoltura e per i cantieri, dall’altra i camion ed i bus (Iveco) più powertrain (propulsori e motori).

Il primo troncone, si presenta con un fatturato pro forma di 15,6 miliardi di dollari l’anno, il secondo, pari a 13,1 miliardi di euro l’anno. La società prevede di investire nei prossimi cinque anni 13 miliardi di dollari nella trasformazione, in questo arco di tempo, i ricavi dovrebbero aumentare di circa il 5% di media all’anno. Giudizio complessivamente positivo degli analisti sul piano, ma il titolo ha sofferto le prese di profitto dopo il balzo della scorsa settimana sulle indiscrezioni relative alla scissione.

Torna d’attualità il tormentone Fca-Renault. La società italoamericana ha registrato un rialzo dello 0,88% sulle indiscrezioni che Renault e Nissan stanno cercando di risolvere il disaccordo sull’alleanza e questo potrebbe aprire la strada a una intesa con la controllata Exor.

OGGI IL D DAY DI MEDIASET

Alla vigilia dell’assemblea, Mediaset ha perso lo 0,96% a 2,78 euro, appena sopra il prezzo di recesso fissato 2,77 euro per chi non intende partecipare all’operazione di mettere sotto una holding olandese le attività televisive italiane e spagnole, che sarà discussa dai soci.

Avanza Generali (+0,5%). Barclays alza il target price a 15,60 euro. UnipolSai -0,7%.

BOFA PREMIA LE BANCHE ITALIANE

Tra le banche, Intesa Sanpaolo -0,1% e Ubi Banca +0,1%. Bofa Merrill Lynch sottolinea in un report che “la rilevante diminuzione degli spread di credito dovrebbe permettere alle banche italiane di emettere obbligazioni a condizioni economiche più favorevoli per se stesse e ciò potrebbe portare anche un incremento della posizione patrimoniale se nel frattempo ci fossero dei riacquisti delle vecchie emissioni”.

Confermato il buy su Intesa, Unicredit e Mediobanca. Raccomandazione neutral, invece, per Banco Bpm e Ubi, con target price, rispettivamente, di 2,2 euro e di 2,8 euro, entrambi invariati.

ENEL ENTRA NELLO STOXX 50 EUROPEO

Tra le blue chip, Enel -0,3% dopo che Berenberg ha tagliato il giudizio a Hold. Dal 23 settembre il titolo figurerà nell’indice Stoxx 50 che comprende le prime cinquanta società europee per capitalizzazione.

 Tra le utility, Terna +0,3%.

Sale Tim (+0,6%). Aumenta la concorrenza di Iliad, che a fine giugno ha toccato i 3,8 milioni di clienti, accusando nel trimestre 108 milioni di euro di perdita a livello di Ebitda. 

PERDE COLPI MONCLER, VOLA CERVED

Le rinnovate tensioni tra Cina e Usa sul tema dazi hanno frenato Stm (-1,31%) e Leonardo Spa (-2,17%).

Perde colpi anche Moncler -1,7%, si sgonfia Safilo-4% dopo il rally della vigilia (+8%).

Acquisti su Cerved (+3,29%) dopo il conferimento a Mediobanca di un mandato per la “valutazione esplorativa di opzioni strategiche” con riferimento alla controllata Cerved Credit Management.

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