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Smart working per fragili e genitori con figli under 14: ecco le nuove regole fino al 30 giugno

Con il decreto Milleproroghe cambiano (ancora) le regole sullo smart working. Chi può usufruire della proroga e a quali condizioni? Ecco una guida alle nuove regole

Smart working per fragili e genitori con figli under 14: ecco le nuove regole fino al 30 giugno

Con il Milleproroghe arrivano novità importanti sullo smart working, proprio nel momento in cui sembrava che tutto fosse perduto. Con un emendamento al decreto approvato all’unanimità presso le commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato grazie anche a una copertura finanziaria di 16 milioni di euro, è arrivato il via libera alla proroga dello smart working per i genitori con figli under 14 nel settore privato, e per i lavoratori cosiddetti “fragili” sia nel privato che nel pubblico. 

Smart working: le novità del Milleproroghe

Lo scorso 31 dicembre era scaduta la possibilità di richiedere il lavoro agile per i genitori con figli sotto i 14 anni. Sarebbe invece scaduta il 31 marzo la possibilità per i lavoratori fragili di usufruire dello smart working. 

Il decreto Milleproroghe rimescola le carte in tavola, consentendo ai lavoratori fragili del pubblico e del privato e ai genitori di under 14 del solo settore privato di lavorare da remoto con regime semplificato per altri tre mesi: fino al 30 giugno. E tutti gli altri? Per accedere allo smart working dovranno stipulare un accordo individuale.

Pubblico e privato: ecco le nuove regole per fragili e genitori

Nel settore privato sia i fragili che i genitori con figli di età inferiore a 14 anni possono usufruire dello smart working. Questo non significa però che si potrà lavorare sempre da remoto. Spetterà alla contrattazione collettiva stabilirlo e, nel caso in cui non esistesse, sarà un accordo apposito con l’azienda o con il datore di lavoro a decidere i tempi.

Per la pubblica amministrazione invece, le regole rimangono quelle fissate dalla legge di Bilancio 2023, cambiano solo le scadenze. Il che significa che ad usufruire dello smart working potranno essere i lavoratori fragili, ma non i genitori. 

Lavoratori fragili: chi sono?

Per capire quali sono i lavoratori che rientrano nella categoria dei “fragili” occorre fare riferimento al decreto del ministero della Salute del 4 febbraio 2022 che individua “delle patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali la presentazione lavorativa è normalmente svolta in modalità agile”. 

Sono lavoratori fragili anche i pazienti con “marcata compromissione della risposta immunitaria”, ad esempio i malati oncologici o in attesa di trapianto, chi è sottoposto a terapie “a base di cellule T esprimenti un Recettore chimerico antigenico (Car-t)”, a trattamenti con farmaci immunodepressivi. Sono fragili i lavoratori che soffrono di immunodeficienze, insufficienza renale o quelli che hanno riconosciute clinicamente tre o più patologie tra cardiopatia ischemica, fibrillazione arteriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica, epatite cronica e obesità.

Quando entreranno in vigore le nuove regole sullo smart working?  

Il decreto Milleproroghe è stato approvato il 15 febbraio al Senato con 88 sì, 63 no e 3 astenuti. Il provvedimento ora passa alla Camera e va convertito entro il 27 febbraio. Il governo ha preannunciato che porrà la questione di fiducia. Dalla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio emerge che la fiducia dovrebbe esser posta martedì 21 febbraio (con la discussione generale sul testo che avrà inizio dopo il voto finale sul dl Carburanti) per essere votata mercoledì 22. Il voto finale si dovrebbe tenere giovedì 23. Il testo scade il 27 febbraio. 

Una volta approvato definitivamente il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e, a quel punto, entreranno in vigore le novità per i genitori con figli under 14 anni per cui l’agevolazione era scaduta il 31 dicembre 2022. Per i lavoratori fragili, invece, nella pratica non cambierà niente se non la scadenza del regime semplificato, che passerà dal 31 marzo al 30 giugno.

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