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Settimana di passione per la Borsa: Piazza Affari ha perso il 4,4% mentre l’America fa il record

Il black out della politica e l’effetto Cipro mettono in ginocchio la Borsa italiana che in una settimana ha perso il 4,4% (-5,7% dall’inizio dell’anno) mentre in America S&P e Dow festeggiano i nuovi record – Si avvicina il dowgrading di Moody’s – Il rimbalzo delle banche non basta a consolare gli investitori che credevano in un recupero dei titoli italiani

Settimana di passione per la Borsa: Piazza Affari ha perso il 4,4% mentre l’America fa il record

Per fortuna oggi i battenti virtuali di Piazza Affari restano chiusi per il lungo week end di Pasqua. Il mercato non potrà così registrare il fallimento del tentativo di Pierluigi Bersani di formare un governo. Purtroppo, lo stop arriva dopo una settimana corta ma non per questo meno drammatica: da lunedì a giovedì la Borsa italiana ha lasciato sul terreno il 4,4%% , sotto l’influsso negativo del caso Cipro, aggravato dal black out della politica. In tre giorni, da lunedì a mercoledì, Intesa ha perso il 7,2%, Unicredit l’8%. 

Per la Borsa di Milano marzo si chiude con un bilancio negativo del -3,7%. Il bilancio dall’inizio dell’anno per la Borsa di Milano è una perdita del 5,7%. A questo punto, il downgrading da parte di Moody’s sembra inevitabile. La settimana di passione desta ancor più amarezza, stavolta, perché cade in coincidenza con la notizia dei record di Wall Street.

LE BORSE CORRONO DIETRO I RECORD USA. MILANO ARRANCA

Lo yen scende, la Borsa di Tokyo sale. Nel 2013 la moneta giapponese ha perso il 7,8% sul dollaro e il 2,8% sull’euro. Ma gli operatori ora aspettano indicazioni più precise sulla politica espansiva del Paese del Sol Levante dalla prossima riunione della Boj, la prima dell’era Kuroda. Nell’attesa la Borsa è instabile: partenza in ribasso, finale in ascesa: l’indice guadagna lo 0,3%. 

Hong Kong perde lo 0,7%, più marcata la discesa di Shanghai, su cui pesa il giro di vite del governo sui conti del wealth management. A New York, è finalmente arrivato il record più atteso: S&P500 +0,41% a quota 1569, sopra il livello toccato nell’ottobre 2007 all’inizio della grande crisi (1565). Il Dow Jones +0,36% a quota 14.587 per la prima volta nella sua storia. Il Nasdaq avanza dello 0,34%. Nel quarto trimestre il Pil degli Stati Uniti è salito dello 0,4% rispetto alla precedente previsione di un rialzo dello 0,1%, gli economisti si aspettavano un rialzo dello 0,5%. Chiudono in rialzo Londra +0,38%, Parigi + 0,53%, Francoforte +0,08%

LE BANCHE RIMBALZANO 

Le notizie rassicuranti sulla riapertura delle banche a Cipro ha favorito ieri un moderato ritorno di interesse sui titoli del settore. Intesa è salita dello 0,7%, Unicredit +1,3%, Ubi Banca +3,3%, Banca Popolare dell’Emilia +3,7%. Operazione pulizia in casa Mps: rettifiche su crediti per 2,67 miliardi, perdita di esercizio di 3,17 miliardi. Il passivo degli ultimi due anni era di 7 miliardi. 

Fra gli altri titoli finanziari, Generali è scesa dell’1%, Mediolanum ha guadagnato lo 0,8%, Azimut +1,2%. Fiat ha chiuso la giornata con un ribasso dello 0,2%, perdendo tutto quello che aveva guadagnato in mattinata quando era tornata d’attualità la voce di trattative con Audi per la cessione dell’Alfa Romeo. 

Fiat Industrial è scesa dello 0,9%, Finmeccanica -1,8%. In calo anche StM -1,8%. Ansaldo StS ha perso l’1,4%. Prysmian è finita in ribasso del 3%, Buzzi -2,6%. Eni ha perso lo 0,5% e la controllata Saipem è scesa dell’1%. Positive Enel +0,2%, e Telecom Italia +0,9%. Tod’s ha guadagnato l’1,9%, Mediaset -2,3%.

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