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Settimana della mobilità: di scena la bici made in Italy

La settimana europea della mobilità occasione per verificare le politiche ambientali. Ottimo il giro d’affari italiano per produzione di biciclette.

Settimana della mobilità: di scena la bici made in Italy

I più attrezzati sono da sempre i Paesi del Nord Europa. La bici come mezzo privilegiato per spostamenti di ogni tipo ha attraversato generazioni di danesi, svedesi, norvegesi. Non hanno cosi bisogno di incentivi statali per l’acquisto del mezzo, perché da loro la mobilità sostenibile è un valore sociale. L’Italia è prima nella costruzione di bici, ma non lo è per l’utilizzo.

La Settimana Europea della Mobilità (SEM), tuttavia, é  un test anche per i Paesi del Nord. Ogni anno mette a confronto le esperienze e le politiche nazionali dedicate alle due ruote per decongestionare le città e fare passi avanti sulle scelte ambientali. Quest’anno l’iniziativa si svolge dal 16 al 22 settembre ed ha scelto l’hashtag #SCEGLILABICI per pubblicizzare l’evento. In Italia due anni fa il mercato  delle biciclette valeva 1,35 miliardi di euro costituito in larga parte da piccole e medie aziende. Una ricchezza ed una tradizione che- sempre nel 2019- hanno consacrato l’Italia come primo Paese europeo per produzione ed esportazione.

I piani di incentivazione del governo con il Ministro Enrico Giovannini a chiedere più piste ciclabili nei Comuni  Bici e piste ciclabili, Lombardia ed Emilia Romagna in pole fanno sperare in altre eccellenti performance. L’edizione della SEM 2019 – dicono alla Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) ha visto 382 eventi in 175 città italiane, trasformando di fatto il mese di settembre nel mese della mobilità sostenibile. Ora che la pandemia sta rallentando, le previsioni di adesione sono tutte al rialzo.

“Prendi a cuore il tuo ambiente: scegli la bici!“ è sicuramente un buon slogan per coinvolgere un numero maggiore di persone, Enti, Aziende e Associazioni. D’altra parte la Commissione Europea ha scelto come focal theme la salute, indicando proprio nella bicicletta l’alternativa più valida ai mezzi motorizzati. “Con un’attenta pianificazione di un sistema della mobilità che preveda una massiccia presenza di biciclette e pedoni, le nostre città diventano più vivibili”, spiegano ancora in Fiab.

La circolazione su due ruote cambia il volto delle metropoli, certamente. Ma l’Itala ha bisogno di ripensare tutto il sistema della circolazione urbana a cominciare dalle grandi città integrando autobus, parcheggi, metro, ztl. Strategie che avranno un senso ambientale e di salute pubblica solo se affronteranno i temi nuovi della mobilità come gli orari differenziati nelle scuole, il lavoro a distanza, le percorrenze centro-periferia.

Siamo alla viglia di un’importante tornata elettorale per le città e di amministratori uscenti incapaci di affrontare questi aspetti ce ne sono a decine. Un esperimento da seguire nei prossimi giorni è quello di venerdì 17 settembreGiornata Nazionale Bike To Work. Quel giorno tutti sono invitati a provare, almeno una volta, a precorrere in bicicletta il tragitto casa-lavoro, per rendersi conto di quanto questa scelta possa diventare abitudine quotidiana. Una specie di autoanalisi per capire quanto si è pronti ad impossessarsi dei tempi morti che si accumulano nel traffico cittadino. Magari per emulare anche un po’ gli svedesi.

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