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Servizi di recapito per l’INPS, il TAR del Lazio si pronuncia a favore di Poste Italiane

Il giudice amministrativo ha stabilito che i bandi per l’affidamento del servizio di recapito non offrirebbero alcun vantaggio “ingiusto” a Poste Italiane

Servizi di recapito per l’INPS, il TAR del Lazio si pronuncia a favore di Poste Italiane

Il TAR del Lazio ha respinto il ricorso presentato da Fulmine Group – società attiva nel settore dei servizi postali – per l’annullamento della gara per i servizi di recapito e di gestione della corrispondenza dell’INPS, alla quale ha partecipato Poste Italiane. L’operatore postale palermitano – ha riferito il TGPoste – aveva impugnato l’obbligo di garantire una copertura geografica del 100% della popolazione e l’impossibilità di affidare al gruppo guidato da Matteo Del Fante, in qualità di fornitore del Servizio Universale, le spedizioni verso aree non coperte autonomamente.

In particolare, la società Fulmine Group contesta il criterio – riportato all’art. 2, n. 2, del bando – di attribuzione del punteggio, nella misura in cui, per come formulato, rende inutile la sua partecipazione alla procedura di gara e, dunque, assume anch’esso valenza immediatamente escludente.

Recependo la linea difensiva di Poste Italiane e dell’INPS, il TAR, con sentenza numero 01742 del 12 agosto 2022 ha invece stabilito che “la suddivisione dell’appalto in lotti, unita alla possibilità di formare gruppi temporanei di imprese e al subappalto, abbiano consentito a tutti di competere ad armi pari con Poste Italiane, salvaguardando la tutela della concorrenza, l’efficienza e la capillarità del servizio. La pronuncia del giudice amministrativo sgombera il campo dalle obiezioni sollevate a più riprese anche degli organi regolatori, secondo le quali, imponendo coperture territoriali estese, i bandi per l’affidamento del servizio di recapito offrirebbero un vantaggio ingiusto a Poste Italiane”.

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