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Serie A: tutte le novità, le sorprese e le scommesse più intriganti delle grandi

Il Milan punta sulla continuità: Pato, Cassano e Aquilani le vere scommesse – Inter, un enigma che parte da Gasp e investe tutti i nuovi acquisti – Dove porterà la rivoluzione Juve? Molto dipende da Conte – Napoli: la base è solida ma reggerà la Champions? – Roma: il caso Totti e i dubbi su Luis Enrique – Lazio: la chiave sarà Hernanes

Ci siamo quasi. All’inizio del campionato manca solamente una settimana, dunque, archiviato il calciomercato, è tempo di concentrarsi sulle candidate al prossimo scudetto. Dopo aver dato i voti alle rose, questa volta proviamo a capire quali potranno essere le sorprese delle nostre big. Nuovi acquisti, giovani emergenti e perché no, i nuovi allenatori. Punti di forza delle pretendenti al campionato, che forse non sarà più il migliore del mondo, ma resta sicuramente il più combattuto.

MILAN

La squadra rossonera è quella che ha cambiato di meno, forse anche per questo è la grande favorita per il prossimo scudetto. La forza del Milan è rappresentata dalla continuità, trovata l’anno scorso (con fatica) da Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese in 12 mesi è passato dall’essere una bella scommessa ad una certezza. Qualche acquisto è arrivato, ma i veri punti di forza dei rossoneri restano i soliti noti. La sorpresa, paradossalmente, potrebbe essere Pato, finora molto discontinuo sia dal punto di vista tecnico che fisico. Risolti i problemi d’infortuni vari (o almeno questo sperano a Milanello), il “Papero” potrebbe finalmente esplodere, diventando quell’attaccante da 30 gol stagionali che farebbe maledettamente comodo al Milan, sia in Italia che in Europa. Altra scommessa è sicuramente Cassano, rimasto sul mercato fino al 10 agosto scorso, giorno in cui incantò l’Europa “matando” la Spagna campione del Mondo. Perché il Pibe di Bari è così, indolente e appesantito un giorno, funambolico e spettacolare un altro. Trasformarlo in un giocatore decisivo è la missione del Milan, che in attacco può vantare un’altra grande promessa, quel Stephan El Shaarawy di cui tutti gli addetti ai lavori parlano benissimo. La difesa è la stessa dell’anno scorso, con Mexes e Taiwo in più, mentre la grande novità arriva dal centrocampo, dove Pirlo ha lasciato il posto ad Aquilani. L’ex bianconero dovrà dare ad Allegri quel palleggio che a volte (soprattutto in Champions League) è mancato lo scorso anno. Aquilani dovrà dimostrare continuità, anche perché a guardarlo dalla panchina ci sarà l’eterno Clarence Seedorf, uno che quando viene punzecchiato tira fuori il meglio del repertorio. Che, come tutti sanno, non è esattamente limitato.

INTER

Decisamente di più le scommesse in casa nerazzurra. La prima è rappresentata da Gasperini, un ottimo allenatore che ha lavorato benissimo con i giovani e con il Genoa, ma che è alla prima esperienza sulla panchina di una grande. Il suo 3 – 4 – 3 è un’incognita, ma chi dice che si tratta di un modulo che non porta vittorie, mente. Guardare Barcellona – Villarreal della settimana scorsa per credere. Per chi non lo sapesse è finita 5 a 0 per i blaugrana, che saranno anche di un altro pianeta, ma che applicandosi hanno dimostrato come si possa mantenere la stessa qualità pur usando un sistema di gioco diverso. Tattiche a parte, sarà interessante vedere all’opera il brasiliano Jonathan (preso come alternativa a Maicon) e soprattutto l’argentino Alvarez, per il quale l’Inter ha sborsato ben 12 milioni. Divertente poi sarà capire se Zarate, oltre a dribblare avversari come birilli, imparerà anche a passare il pallone (in questo senso potrebbero aiutare i bonus – assist che Branca ha messo sul suo contratto). Dovesse riuscirci, allora potremmo scoprire un grandissimo giocatore. Forlan, per quanto inferiore a Eto’o, rappresenta invece una certezza, al pari di tutti i senatori nerazzurri. Per scoprire Kucka dovremo aspettare l’anno prossimo, mentre c’è curiosità per vedere all’opera Andrea Poli, grande protagonista nella cavalcata Champions della Samp 2010, disastroso nell’anno della retrocessione in B. Quest’esperienza nerazzurra rappresenta per lui l’esame di maturità.

NAPOLI

Il Napoli ha comprato molto, ma il punto di forza, un po’ come per il Milan, sembra rappresentato dalla continuità. E’ rimasto Mazzarri, e con lui Hamsik, Lavezzi, Cavani e compagnia bella. Tutta gente che ha già dimostrato di poter fare la differenza, e che ora dovrà semplicemente (si fa per dire) alzare l’asticella, e ripetere le stesse cose sul palcoscenico della Champions League. Ai tre tenori, vanno aggiunti i nuovi acquisti, che sono tanti e di qualità. Su tutti, scegliamo Inler e Pandev. Il primo viene da una stagione incredibile con l’Udinese, trascinata in Champions dai gol di Di Natale, dalle magie di Sanchez ma anche dalle geometrie dello svizzero. De Laurentiis lo ha strappato a suon di milioni alla Juventus, e da lui aspetta tanto, anzi tantissimo. Lo stesso vale per Goran Pandev, anche se il macedone non è costato nulla, visto il gentile omaggio di Massimo Moratti. L’ex nerazzurro vuole ritornare a essere considerato un grande attaccante, come due anni fa, quando vinse da titolare la Champions League agli ordini di Josè Mourinho. Napoli è pronta a gustarsi la sua fame di gol, che potrebbe insidiare le milanesi fino alla fine.

JUVENTUS

Qui le incognite sono tante, tutte, almeno sulla carta, potenziali sorprese. Il difficile però è scegliere, dunque proviamoci. I punti di forza della Juve potrebbero essere Mirko Vucinic ed Emanuele Giaccherini. Sul primo in realtà, il clamore ci sarebbe qualora dovesse fallire, ma il montenegrino viene da una stagione molto difficile a Roma. Dunque, per quanto la qualità non sia in discussione, sarà importante capire se Mirko saprà finalmente trascinare una squadra a vincere qualcosa, o perlomeno a raggiungere un obiettivo. Perché Vucinic nella capitale era famoso per segnare gol impossibile e sbagliare quelli facili facili, insomma, non esattamente per essere un mostro di continuità. L’altro nome che indichiamo come possibile sorpresa, sicuramente farà sgranare gli occhi ai tifosi juventini, che magari si aspettavano Vidal o Elia. Premesso che anche loro potrebbero aiutare la Juve a fare il salto di qualità, Giaccherini stuzzica proprio perché poco considerato. L’ex Cesena però è una scelta ben precisa di Antonio Conte, che lo ha fortemente voluto in bianconero. Giaccherini rappresenta l’esterno perfetto per il 4 – 2 – 4: corre tanto, punta l’uomo (e spesso lo salta) e soprattutto torna ad aiutare i compagni. Insomma, si sfianca per bene, esattamente quello che chiede l’allenatore della Juventus (e che invece non fa Krasic). Vedremo se Giac si rivelerà uno da Juve oppure no, e con lui molti componenti della rosa.

ROMA

Stesso discorso fatto per la Juventus. La Roma ha preso tanti giocatori, dovessero tutti andare bene ecco che potrebbe davvero insidiare le milanesi per lo scudetto. Potremmo indicare numerose sorprese, dal talento di Miralem Pjanic alla voglia di riscatto di Fernando Gago, passando per la prova di maturità di Kjaer e per i gol di Osvaldo. Scegliamo però la giovinezza e la classe di Erik Lamela e Bojan Krkic, i due talenti per eccellenza acquistati dalla Roma. Il primo, è giovanissimo, e al momento ha un ruolo abbastanza indefinito. C’è chi dice sia un trequartista, chi invece lo indica come una seconda punta. Per non scontentare nessuno, Luis Enrique sembra orientato a fargli fare l’attaccante esterno. Stesso ruolo di Bojan, che rispetto a Lamela ha qualche anno in più, e soprattutto esperienza ad alti livelli. L’ex Barcellona (appunto), pur non trovando mai un posto da titolare, è stato a lungo a contatto con gli extraterrestri blaugrana, e nonostante la giovane età potrebbe dare alla Roma un po’di mentalità vincente. Certo, la leadership dello spogliatoio al momento non lo riguarda, ma si sa, nel calcio i galloni si guadagnano sul campo. E Bojan ha davvero tutto per diventare il nuovo idolo della Roma giallorossa.

LAZIO

Claudio Lotito ha sicuramente costruito la miglior Lazio da quando ne è presidente. Il potenziale, soprattutto in attacco è notevole, ecco perché è lecito aspettarsi molto da Klose e Cissè. Sul primo non ci sono dubbi, l’area di rigore è roba sua da quando ha cominciato a calcare i campi da gioco. Gol a grappoli, con il Bayern e con la Germania, che nonostante non sia più giovanissimo continua a considerarlo un punto fermo. I tifosi laziali si aspettano dunque tante reti, anche se le realizzazioni di Klose arriveranno solo grazie ad una manovra corale di qualità. Ecco perché secondo noi, più che da Cissè, le fortune della Lazio dipenderanno soprattutto da Hernanes. Il brasiliano non dovrà sorprendere nessuno, semplicemente gli basterà confermarsi ai livelli della scorsa stagione. Cissè invece potrebbe fare molto bene, ma dovrà adattarsi agli schemi di Reja. Che ora sembra orientato a non chiedergli di coprire sulla fascia, ma che poi alle prime difficoltà potrebbe anche cambiare idea (ne sa qualcosa Zarate). Se il francese si dimostrerà disponibile ad aiutare i compagni, ecco che la Lazio potrebbe davvero tornare a volare.

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