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Senato, il Ddl “Sistema casa qualità” fa bene all’ambiente e al portafoglio

L’obiettivo è di congiungere il mercato edile con quello delle energie rinnovabili, mettendo in moto un business stimato in “diversi milioni di euro” – “Lo Stato promuove, anche attraverso i privati, iniziative di sostegno del settore immobiliare destinate esclusivamente alle unità immobiliari che rispondono ai requisiti” di efficienza energetica.

Senato, il Ddl “Sistema casa qualità” fa bene all’ambiente e al portafoglio

Un business per diversi milioni di euro nel settore edile e delle energie rinnovabili: questo l’obiettivo del “Sistema casa qualità”, che domani inizia il suo iter al Senato. Dopo l’approvazione alla Camera e l’assegnazione dello scorso 15 giugno alla commissione Ambiente di Palazzo Madama, comincia l’esame del provvedimento. Si parte con l’audizione dei rappresentanti dell’Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) alle 14.30, quindi dalle 16 la XIII commissione avvia in sede referente l’esame del testo, fortemente sponsorizzato dalla Lega Nord (il relatore del “Sistema casa qualità” in commissione non a caso è il leghista Giuseppe Leoni).

Il progetto di legge si propone due obiettivi: promuovere l’efficienza energetica degli edifici e l’edilizia eco-compatibile, e stimolare la ripresa dell’economia. Già all’articolo 1 il testo parla chiaro: “È istituito un sistema unico per la qualità dell’edilizia residenziale, denominato ‘casa qualità’, per assicurarne la sostenibilità ambientale, il contenimento del consumo energetico e idrico e il benessere fisico e psichico dei fruitori”. Ciò applicando i criteri di sostenibilità sia “alla progettazione e alla realizzazione di edifici residenziali di nuova costruzione”, sia “alla progettazione e alla realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo, nonché di ristrutturazione degli edifici residenziali”.

Insomma, si intende congiungere il mercato edile con quello delle energie rinnovabili, mettendo in moto in circuito virtuoso e soprattutto un business stimato in “diversi milioni di euro”. Basta rispettare i criteri di efficienza energetica (riduzione dei consumi e delle dispersioni), di comfort (isolamento termico e acustico, salubrità dell’aria) ed eco-compatibilità (utilizzo di materiali dal ridotto impatto ambientale) e chiedere agli Enti locali una certificazione della sostenibilità dell’edificio. Una mossa conveniente, visto che – per le disposizioni contenute nel testo in esame – “lo Stato promuove, anche attraverso l’intervento di soggetti privati, apposite iniziative di sostegno del settore immobiliare, destinate esclusivamente alle unità immobiliari che rispondono ai requisiti del ‘sistema casa qualità’”. Quali siano queste iniziative lo si legge all’articolo 9 del disegno di legge.

Per favorire l’adesione al “sistema casa qualità, i Comuni, fatta salva l’esenzione per l’unità immobiliare adibita a prima abitazione, possono deliberare, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio, aliquote dell’imposta comunale sugli immobili (Ici) e, a decorrere dall’anno 2014, dell’imposta municipale propria (Imu) più favorevoli per le unità immobiliari oggetto della certificazione”. Ciò “anche derogando, ai fini della determinazione delle aliquote, al limite minimo stabilito dalla normativa vigente alla data di emanazione della stessa”. Ancora, “le Regioni possono stipulare convenzioni con gli istituti bancari e le società di servizi energetici al fine di consentire l’erogazione di crediti agevolati in favore di privati per la costruzione di unità immobiliari destinate a prima abitazione conformi ai requisiti del “sistema casa qualità”.

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