La stagione delle semestrali entra nel pieno a Piazza Affari. Le protagoniste di oggi sono le società energetiche. Dopo i conti di Saipem, nel primo pomeriggio sono arrivate anche le semestrali di Snam e Acea. Tiepida, in entrambi i casi, l’accoglienza del mercato: il titolo Snam guadagna lo 0,2%, quello Acea cede lo 0,79%.
La semestrale di Snam
Snam ha chiuso il primo semestre del 2022 con un utile netto adjusted pari a 646 milioni di euro, in rialzo dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2021, “per effetto della positiva performance delle società partecipate”, fa sapere il gruppo.
In crescita del 9,7% a 1,595 miliardi i ricavi, mentre l’’ebitda adjusted è sceso dello 0,7% a 1,155 miliardi. Snam ha spiegato che “la crescita dei nuovi business (+13 milioni di euro), legata al positivo contributo delle attività di efficienza energetica, è stata assorbita dalla riduzione registrata dal core business anche a seguito della dinamica dei fondi rischi ed oneri, a fronte dei rilasci effettuati nel primo semestre 2021 per controversie giunte a conclusione”.
Andando avanti coi dati, l’’ebit adjusted è calato del 4,5% a 728 milioni di euro. Il flusso di cassa netto da attività operativa è risultato positivo per 2,318 milioni di euro, grazie soprattutto alla dinamica del capitale circolante connessa all’attività di bilanciamento, unitamente agli incassi derivanti dal rimborso del credito finanziario da parte della partecipata OLT, a fronte del contestuale rifinanziamento sul mercato, e dalla dismissione di una quota di partecipazione in Industrie De Nora a supporto della quotazione in borsa della società. In questo contesto il free cash flow si è attestato a 1,749 miliardi di euro.
Indebitamento finanziario, registrata riduzione
L’indebitamento finanziario netto ha registrato una riduzione di 1,199 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2021, attestandosi a 12,822 miiliardi di euro dai 14,021 del 31 dicembre 2021. Il consensus degli analisti era per un ebitda di 1,153 miliardi di euro, un ebit di 727 milioni, un utile netto adjusted di 623 milioni e un indebitamento netto di 13.192 milioni di euro.
In virtù dei risultati raggiunti, Snam ha aumentato la guidance sull’utile netto 2022 a 1,13 miliardi di euro.
Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, ha spiegato in una nota di commento che “I risultati del primo semestre confermano la solidità del nostro core business, la positiva performance operativa e la crescita del contributo dei nuovi business e delle società partecipate. Nel nuovo contesto geopolitico ed energetico, Snam ha un ruolo sempre più centrale per la sicurezza e la diversificazione degli approvvigionamenti dell’Italia e dell’Europa”.
Presentando i conti, la società ha fatto sapere la a capacità complessiva di stoccaggio gestita dal gruppo Snam al 30 giugno 2022, comprensiva dello stoccaggio strategico, risulta pari a 16,5 miliardi di metri cubi, la più elevata in Europa in questo periodo di difficoltà di approvvigionamento in tutto il continente. Al 25 luglio 2022 Snam, nel ruolo di acquirente di ultima istanza per sostenere il riempimento degli stoccaggi, ha provveduto ad acquistare e immettere in stoccaggio circa 2 miliardi di metri cubi di gas, di cui circa 760 milioni di metri cubi per il funzionamento dell’infrastruttura. La percentuale di riempimento raggiunge circa il 71% della capacità complessiva, in linea con il progressivo raggiungimento dell’obiettivo di riempimento di almeno il 90% della capacità di stoccaggio nazionale stabilito dal Ministero della Transizione Ecologica.
“In questi mesi, abbiamo supportato la strategia energetica del Paese favorendo il riempimento degli stoccaggi con l’acquisto di circa 2 miliardi di metri cubi di gas e assicurandoci due nuove unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione – ha aggiunto Venier – Siamo anche impegnati ad abilitare la transizione energetica, come dimostrano il nostro supporto alla quotazione di De Nora, la principale IPO europea del secondo trimestre, e le nuove iniziative nel biometano, nell’efficienza energetica e nella cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica”.
La semestrale di Acea, ebtida in salita
Per Acea il primo semestre si è chiuso con ricavi in crescita del 29% a 2,348 miliardi di euro, ebitda in salita del 10% a 682 milioni ed ebit in rialzo del 12% a 348 milioni.
Crescita a doppia cifra anche per l’utile netto, salito del 10% a 183 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto è risultato pari 4,212 miliardi rispetto ai 3,988 miliardi al 31 dicembre 202).
Il gruppo ha rivisto al rialzo la guidance dell’ebitda 2022 mentre quella su investimenti e indebitamento finanziario netto è stata invece confermata. In particolare, per l’intero anno in corso, Acea si aspetta una crescita dell’ebitda compresa tra il 4 e il 6 per cento rispetto al 2021(precedente guidance +2%/+4%); investimenti sostanzialmente in linea con il 2021 e indebitamento finanziario netto compreso tra 4,2 e 4,3 miliardi di euro.
“I risultati registrati nei primi sei mesi dell’anno mostrano una crescita rispetto allo stesso periodo del 2021. Questa performance – ha commentato Giuseppe Gola, amministratore delegato di Acea – ha riguardato tutte le nostre aree di business ed è stata raggiunta nonostante un contesto difficile. Nel primo semestre è proseguito il nostro piano di sviluppo nelle rinnovabili con l’avvio in Basilicata di un impianto con una potenza di 20 MW e in Sardegna con l’autorizzazione per la realizzazione di un impianto da 85 MW, uno fra i più grandi in Italia. Abbiamo, inoltre, acquisito in Abruzzo un’infrastruttura per il trattamento dei rifiuti, consolidando ulteriormente la nostra presenza nel settore dell’economia circolare. Per la seconda parte del 2022 prevediamo, pur in uno scenario ancora complesso, risultati che ci consentono di rivedere al rialzo la guidance a livello di Ebitda per l’anno in corso’, ha concluso il manager.