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SCUOLA – Assunzioni subito, riforma a metà: giovedì il voto di fiducia

La Buona scuola sbarca oggi nell’aula del Senato dopo lo scontro al calor bianco nella Commissione Istruzione: il Governo ha presentato un maxi-emendamento su cui domani porrà la fiducia che prevede l’assunzione subito di 107mila insegnanti, valutazioni triennali per i presidi, tetto alle erogazioni liberali ma rinvio dell’autonomia e della chiamata diretta

Il tormentato cammino della riforma arriva oggi nel’aula del Senato dove il Governo porrà la fiducia su un maxi-emendamento che recepisce alcune delle proposte, per lo più peggiorative, delle opposizioni ma che non ha trovato il consenso nella commissione Istruzione di Palazzo Madama.

Tra le novità del maxi-emendamento c’è il via libera immediato alle assunzioni degli insegnanti che hanno superato il concorso e che aumentano a 107mila (perché comprendono anche gli idonei del 2012), il bando di un nuovo concorso nel dicembre di quest’anno, la valutazione triennale dei presidi, un tetto di 100 mila euro alle erogazioni liberali, la valutazione  degli insegnanti anche attraverso un membro esterno inviato dall’ufficio scolastico regionale.

Com’era prevedibile, l’apertura alle opposizioni non ha sortito un allargamento del consenso alla linea del Governo ma ha peggiorato il testo iniziale facendo perdere pezzi importanti alla riforma: slittano così al 2017 le nuove norme che rafforzano l’autonomia degli istituti scolastici e la chiamata diretta degli insegnanti inseriti in appositi albi da parte dei presidi.

Se il Senato darà il via libera alla riforma, il testo passerà subito alla Camera per il voto finale, in maniera che possano scattare subito le procedure. Insegnanti a parte, quella della riforma della scuola appare comunque come un’occasione persa per il Paese dove una larga parte del personale scolastico, sostenuto dalle politiche conservatrici dei sindacati, rifiuta una reale valorizzazione del merito.

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