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Saxa Gres lancia bond da 75 milioni e corona il rilancio

L’operazione di finanziamento è riservata agli investitori professionali, cedola semestrale e scadenza al 2023. L’obiettivo dell’azienda della ceramica è avviare un percorso di economia circolare per la produzione di sanpietrini ecologici, creare un polo della ceramica di Made in Italy e attuare una strategia di diversificazione ed espansione sui mercati europei

Saxa Gres lancia bond da 75 milioni e corona il rilancio

Dal flop al rilancio e al successo. Saxa Gres,  specializzata in ceramica, è a caccia di capitali per finanziare la crescita. Per questo l’azienda laziale ha emesso un bond quotato sul mercato di Vienna – il SaxaGres7%2013 – del valore di 75 milioni di euro destinato a investitori professionali.

Saxa Gres è nata dall’intuizione di Francesco Borgomeo – presidente della società per azioni – di recuperare la fabbrica in dismissione di Marazzi Sud e di reinventarla in chiave sostenibile e con sbocco internazionale. Con un concordato durato quattro anni, inoltre, tutti i lavoratori – quasi 100 – hanno conservato il proprio posto di lavoro. Per la produzione di ceramiche (tra queste anche i “famigerati” sanpietrini ben noti ai romani) occorrono forni molto sofisticati e che cuociono a temperature elevatissime: è stato per questo che Saxa Gres è intervenuta anche nell’acquisizione dello stabilimento di Ideal Standard di Roccasecca, con un accordo siglato dalla società, dal Ministero dello Sviluppo economico, la Regione Lazio e Invitalia, per un investimento complessivo di 29,5 milioni.

L’obbligazione appena emessa prevede una cedola semestrale al 7% (dal 30 dicembre 2018 al 30 giugno 2023), un significativo security package per gli investitori (pegno su aziioni, brevetti, ipoteca sulla Cava di Fenretino e sugli stabilimenti di Anagni e Roccasecca, etc.) e le seguenti finalità: trasformazione dei finanziamenti degli investitori per riavviare lo stabilimento di Anagni, finanziamento della riconversione di Roccasecca, finalizzazione dell’acquisto dell’industria di ceramiche Tagina e il finanziamento del capitale necessario al ramp up dell’azienda.

Il progetto si inserisce nell’ambito della circular economy, fedele alla filosofia per cui gli scarti – nella fattispecie quelli provenienti dal termovalorizzatore di San Vittore vicino Frosinone, dove ha sede l’azienda – devono essere riutilizzati in chiave di risorse. Il prestito obbligazionario a emissione diretta è stato denominato “Grestone Bond”, omaggiando il materiale prodotto dall’azienda, il grestone: una nuova pietra più economica e performante composta da un mix di gres porcellanato che include fino al 30% di materiali provenienti da rifiuti urbani e che nelle grafiche, nelle forme e dei colori è in grado di riprodurre pietre naturali.

La società ha inoltre lanciato un piano industriale per il quadriennio 2018-2022: nei primi tre mesi del 2018 ha raggiunto ricavi per 5,4 milioni e ha ricevuto ordinativi per tutto il prossimo anno, stimando una crescita del 10% fino al 2022 e superando i 30 milioni di fatturato annuo. I ricavi della fabbrica di Roccasecca, invece, passeranno da 40 milioni previsti per il 2019 a 90 milioni per ogni anno dal 2020 al 2022.

La società basa il suo business su un approccio b2b e vanta una rete nazionale e internazionale di investitori e clienti. L’altra frontiera del grestone è la pubblica amministrazione che si trova a dover pavimentare e manutenere le proprie strade. Il meccanismo del Green Public Procurement concede un vantaggio nelle gare pubbliche proprio alle aziende che producono materiali attraverso politiche green e il riutilizzo di rifiuti.

Ma cosa succede se a questo modello di business innovativo e verde si contrappone alla scelta dell’amministrazione Raggi di un referendum per l’eliminazione del sanpietrino dal manto stradale a causa degli elevati costi? È notizia recente che se da una parte la giunta – con un tweet affidato al profilo ufficiale del sindaco – propone la rimozione dei sanpietrini dalle strade romane a traffico intenso, l’assessore ai lavori pubblici Margherita Gatta ha invece aperto qualche spiraglio per il loro mantenimento, in alcune strade in cui sono considerati più caratteristici. Si vedrà prossimamente in quale direzione andrà il Comune di Roma.

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