Condividi

Salva-Stati e Ilva: giornata bollente per Conte

Vertice di maggioranza stamattina sulla riforma del Mes: Conte punta sul rinvio ma Gualtieri dissente – Nel pomeriggio il Premier incontra i Mittal sperando in un disgelo sull’Ilva

Salva-Stati e Ilva: giornata bollente per Conte

Giornata ad alta tensione su due fronti incandescenti per il governo. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sarà impegnato oggi in un doppio incontro decisivo per il futuro dell’esecutivo.

Il primo si terrà in mattinata e sarà un vertice di maggioranza sul Meccanismo europeo di Stabilità (Mes), ossia il fondo salva-Stati. Contro l’opinione del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, Conte sembra deciso a chiedere un rinvio in sede europea. Al Consiglio Ue del 13 dicembre – dove servirà l’unanimità per far passare la riforma del Mes – Conte voterà probabilmente contro, sottolineando la necessità di approfondire alcuni aspetti. In realtà, sarà una mossa a tutela della maggioranza giallorossa: se infatti la riforma del Mes passasse già il mese prossimo a Bruxelles, il Parlamento italiano sarebbe obbligato a votarla a gennaio, subito dopo la chiusura della sessione di bilancio e subito prima delle elezioni in Emilia Romagna. A quel punto, la tenuta del governo Conte 2 sarebbe davvero a rischio, visto che una larga fetta dei parlamentari a 5 Stelle ritiene potenzialmente dannoso per l’Italia il compromesso raggiunto sul Salva-Stati.

Nel pomeriggio, invece, il Presidente del Consiglio incontrerà Lakshmi Mittal e Aditya Mittal, i vertici del gruppo franco-indiano ArcelorMittal, che dopo la cancellazione dello scudo penale ha chiesto al Tribunale la rescissione del contratto con cui l’anno scorso aveva acquisito il controllo dell’ex Ilva di Taranto. Conte ha assicurato che porterà al tavolo “una posizione molto chiara” e spera ancora di convincere il gruppo a rimanere, ma non potrà che rispedire al mittente la richiesta di 5mila esuberi avanzata dagli indiani. ArcelorMittal ha detto di sperare che l’incontro “offra l’opportunità di fare buoni progressi nella ricerca della soluzione alla difficilissima situazione in cui si trova l’Ilva”. Secondo le ultime indiscrezioni, il governo sarebbe pronto a coinvolgere alcune società pubbliche, come presidio di garanzia dello Stato caldeggiato dalla multinazionale. Inoltre, per un accordo sarebbero inevitabili il ripristino dello scudo penale (ma la formula è ancora da definire) e la revisione del canone di affitto.

Commenta