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Salone del Mobile di Milano 2022: dopo due anni riapre dal 7 al 12 giugno con mille novità ed è già sold out

Dopo due anni di pandemia, finalmente ritorna il Salone del Mobile di Milano, che si terrà in settimana alla Fiera di Rho: tantissime le sorprese, ma gli effetti della guerra pesano

Salone del Mobile di Milano 2022: dopo due anni riapre dal 7 al 12 giugno con mille novità ed è già sold out

Un grande Salone del Mobile, completamente sold out negli spazi con oltre 2.700 espositori, dei quali il 30% stranieri, si apre domani, martedì 7 giugno, a Fiera Milano (Rho), per chiudere poi con due giorni di apertura al pubblico sabato 11 e domenica 12. Dopo due anni di blocco, dopo l’edizione speciale ma ridotta di settembre e dopo il rinvio della data tradizionale (da aprile a giugno), il 60° Salone del Mobile con Eurocucina, Euroluce, il Salone del Bagno, il Salone Satellite (proposte e concept di giovani talenti) si arricchisce di un’area curata da una archistar di fama mondiale, Mario Cucinella: Design with Nature: l’installazione, ospitata nel padiglione 15, è costituita da 1.400 mq che racconteranno un ecosistema virtuoso che vorrebbe, idealmente, rappresentare il futuro dell’abitare.

Salone del Mobile 2022: ecosostenibilità e ambiente al centro

Tra le grandi tendenze di questa edizione ci sono, davanti a tutte le altre, quelle dell’ambiente, dall’economia circolare alla sostenibilità dell’intera filiera della manifattura dell’abitare, dal progetto sostenibile al totale riciclo/recupero di materiali e sostanze. Impossibile ormai prescindere da questi requisiti, richiesti espressamente da distributori e consumatori di tutto il mondo. E anche nel gigantesco carosello di un migliaio di eventi del Fuorisalone sarà l’ecosostenibilità a essere coniugata in tanti modi e varianti così da continuare idealmente il percorso virtuoso che il Supersalone di settembre aveva inaugurato.

Salone del Mobile 2022: riedizioni del design storico

D’altra parte, anche altre due tendenze sembrano emergere dalle anteprime: le rievocazioni storiche con riedizioni di “pezzi” importanti, celebrati, super-premiati del design italiano, con la celebrazione di designer che hanno lasciato un segno forte e inimitabile, come il grandissimo Joe Colombo, morto troppo presto, architetto, designer, artista di una genialità strepitosa, poetico e iper tecnologico insieme. C’è poi alla Triennale l’ imperdibile mostra Memphis Again, su un movimento che inaugurò gli anni del giocoso e ironico postomoderno, fondato da Alessandro Mendini e Ettore Sottsass.

Salone del mobile e biofilia: vivere nella natura

Il terzo trend si innesta nella tendenza mondiale dell’abitare post-Covid, la biofilia (vivere con e nella natura) e offrirà ai visitatori e agli operatori mobili, device, oggetti e attrezzature per l’outdoor. La gran parte delle aziende italiane ha realizzato suite di grande eleganza, con materiali ecosostenibili, riciclabili, naturali ma anche resistenti per lo spazio aperto, anche per i piccoli balconi. Perché una delle tendenze mondiali post Covid è proprio questa: vivere il più possibile all’aperto, magari sotto una pergola telecomandata, protetti da sole, vento e pioggia, e comunque circondati dal verde. La biofilia ormai è il pattern di qualsiasi progetto di edifici residenziali, industriali e commerciali. Così gli arredi outdoor si sposano con orti, boschi, giardini verticali, con mini-serre alimentari, il tutto ben disegnato, mantenuto con tecnologie verdi, hi tech, e ispirato a Stefano Boeri (figlio della grande Cini Boeri), l’architetto italiano che ha progettato un’interpretazione di risonanza mondiale con il celebre Bosco Verticale di Milano. Il Fuorisalone riserva straordinarie ambientazioni verdi, oasi, giardini e proposte che gareggiano con quelle dal Salone.

Salone del Mobile 2022: le gravi conseguenze dell’export in Russia

Rimane da aggiungere che c’è un elemento dissonante che pochi vogliono evocare ma che le aziende della filiera del legno conoscono molto bene e denunciano inutilmente: la guerra tra Russia e Ucraina è e sarà un disastro per moltissime piccole e medie aziende del settore. Solo frettolosi commentatori di economia e politici distratti non riconoscono che l’export italiano (e non solo di mobili) verso la Russia, la Bielorussia e l’Ucraina è stato colpito in modo molto pesante. E allora ricordiamo qualche numero relativo solo all’industria del legno: oltre 49 miliardi di fatturato nel 2021 e 18 i miliardi di export. Si tratta di due primati tra le manifatture del nostro Paese e sono entrambi a rischio, perché non solo i mercati della Russia, della Bielorussia e dell’Ucraina erano importanti e in crescita, ma dalla Russia proviene una consistente quota di quell’80% di legno che importiamo dall’estero.

La Russia è un fornitore importante per la nostra filiera – aveva sottolineato a marzo Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, in occasione della presentazione dei consuntivi 2021 della filiera – e il suo ruolo è fondamentale per calmierare i prezzi: se blocca le vendite di legname, come aveva già iniziato a fare da gennaio, farà schizzare ancor di più i prezzi verso l’alto. Paesi come la Cina, per esempio, sono disposti a pagare qualsiasi prezzo per importare legno e tutto questo arriverà a cascata sul consumatore finale e minerà la competitività delle nostre aziende, che potrebbero trovarsi a gestire un corto circuito in cui non riescono a evadere gli ordini per la mancanza di materie prime e al tempo stesso sono soffocate dal caro energia che si sta già riversando sui listini dei prodotti finiti”.

I distretti che da diversi mesi registrano maggiori perdite sull’export in Russia, Bielorussia e Ucraina sono proprio quelli più dinamici e si trovano in Emilia Romagna, Brianza, Veneto e Marche.

Leggi il programma del Salone del Mobile.

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