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Saipem acquista area in Brasile per nuovi giacimenti offshore. Costo complessivo, 300 milioni di $

La società petrolifera del gruppo Eni si aggiudica un’area al largo dello stato di San Paolo: 35 ettari in uno dei bacini più ricchi del Brasile, da sfruttare con strutture sottomarine e galleggianti. L’investimento complessivo (compreso l’acquisto del 100% della TPG) è di 300 milioni di dollari. Intanto si muove anche la cinese Sinopec, che compra in Canada

Saipem acquista area in Brasile per nuovi giacimenti offshore. Costo complessivo, 300 milioni di $

Saipem alla conquista del Brasile. La società petrolifera ha definito l’acquisizione di un area per la costruzione di nuovi giacimenti offshore nel Paese sudamericano.

Lo rende noto la società, aggiungendo che la realizzazione del nuovo cantiere avrà un costo stimato in circa 300 milioni di dollari, comprensivo dell’esborso per l’acquisizione della TPG, e si prevede terminerà in circa due anni e mezzo, con una tempistica coerente con l’utilizzo del cantiere per gli sviluppi dei giacimenti ‘pre salt’.

“Abbiamo acquisito il 100% della TPG (Terminal portuário de Guarujá S.A.) – informa Saipem in un comunicato -, società che ha in concessione perpetua un’area dell’estensione di 35 ettari a Guarujá, nel distretto industriale di Santos, il più grande porto dell’America del Sud, nello Stato di São Paulo. L’area ha una collocazione strategica: si trova a circa 350 chilometri da Santos Basin, la regione brasiliana offshore dove sono stati scoperti i giacimenti pre salt in acque ultra-profonde, e a circa 650 chilometri da Campos Basin, l’altro più importante bacino offshore del Brasile”.

“Saipem – si legge ancora nel comunicato – procederà allo sviluppo dell’area realizzando un cantiere di fabbricazione per strutture sottomarine e galleggianti e una base logistica. Le attività che Saipem svolgerà nel nuovo cantiere sono complementari con i servizi offerti dalla flotta altamente specializzata per acque ultra-profonde che la società ha sviluppato negli ultimi anni; inoltre esse consentiranno di soddisfare i requisiti, particolarmente stringenti in termini di contenuto locale (local content), imposti in Brasile nel settore ad alta tecnologia degli sviluppi sottomarini in acque ultra-profonde”.

Intanto sul fronte energetico si muove anche la Cina, che torna a fare acquisti in Canada. Dopo l’acquisizione della Opti Canada da parte della CNOOC avvenuta a luglio, la cinese China Petrochemical, conosciuta meglio come Sinopec, ha deciso di acquistare la canadese Daylight Energy mettendo sul piatto 2,2 mld di dollari canadesi, (2,12 miliardi di dollari americani).

Sinopec si è dunque offerta di pagare 10,08 dollari canadesi per ogni azione presentata, vale a dire più del doppio rispetto al valore di chiusura di venerdì scorso e con un premio del 44% rispetto alla media dei prezzi degli ultimi due mesi

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