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Russia furiosa contro Lgbtq: repressione atroce, si torna al samizdat dei tempi dell’Urss?

Il successo di un libro che racconta l’amore tra due giovani uomini sta mettendo in seria difficoltà il Cremlino. La sua reazione è furiosa: una legge anti-Lgbt molto repressiva

Russia furiosa contro Lgbtq: repressione atroce, si torna al samizdat dei tempi dell’Urss?

Un libro, anzi un romanzo giovanilistico, sta creando dei seri problemi all’establishment russo. Più o meno come successe al clan degli Asburgo con Le mie prigioni di Silvio Pellico.

Lo sta creando perché il libro ha venduto più di 200 mila copie nei primi sei mesi e sta suscitando un fracasso inimmaginabile sui social media. Sul solo Tik-Tok, il social media par excellence dei teenager, i post sul libro hanno totalizzato 250 milioni di visualizzazioni. È già uscito il seguito, О чём молчит Ласточка (Ciò di cui tace la rondine). Ne è in preparazione un terzo.

Per capire la dimensione del fenomeno occorre considerare che un bestseller in Russia non supera le 5000-7000 copie, il che dà al libro un impatto senza precedenti sul pubblico, particolarmente su quello giovane, millennials e generazione Z. 

Il romanzo di cui parliamo è Лето в пионерском галстуке (Estate con il fazzoletto da pioniere) di due autrici debuttanti, Elena Malisova e Katerina Silvanova. È stato pubblicato nel 2021 da una casa editrice specializzata in queer fiction, Popcorn Books

La storia, ambientata nell’Unione Sovietica degli anni ’80, precisamente nel 1986, racconta la nascita di un amore queer tra Yuri, un timido 16enne, e Volodya, 19 anni, entrambi convenuti in un campo estivo allestito dall’Organizzazione dei pionieri di tutta l’Unione “Vladimir I. Lenin”. Preparati a un’estate di noia, i due giovani scoprono la loro sessualità, ma poi devono separarsi alla fine del campo. Esiste un bellissimo film del primo Bergman del 1950 intitolato Un’estate d’amore a cui le autrici potrebbero essersi ispirate.

La reazione furiosa anti-Lgbtq della classe dirigente russa

Il successo del romanzo ha dato il là per un robusto inasprimento della legislazione anti LGBTQ. Il mese scorso, la Duma quasi in concomitanza con il ritiro da Kherson in Ucraina, ha approvato una legge severissima che mette al bando la “propaganda LGBTQ” tra tutti gli adulti: la rappresentazione e conversazione sulle tematiche LGBTQ in pubblico e online, sui libri, nei film, sulla stampa e nella pubblicità diventa un atto criminale

Il primo firmatario ha spiegato che l’intento della legge è di impedire la diffusione del romanzo in questione e di libri simili. 

“È sorprendente che, nel bel mezzo di una guerra disastrosa, i legislatori russi focalizzino la loro ira su un romanzo di formazione per young adults”, scrivono sul New York Times, da dove traiamo queste informazioni, Elisabeth Schimpfössl e Felix Sandalov, due persone molto ben informate su quello che accade in Russia.

L’innocente rappresentazione dello sbocciare di un amore tra due giovani uomini, tuttavia, sembra mettere a repentaglio i prolungati sforzi del Cremlino per sradicare ogni forma di cultura LGBTQ dalla Russia. Il successo del libro ha buttato nel panico l’establishment russo. 

Lgbtq: la guerra di culture

Zakhar Prilepin, uno scrittore ultranazionalista, ha proposto di bruciare la sede della casa editrice a Mosca. Nikita Mikhalkov, uno dei più importanti cineasti russi (Oci Ciorni, Urga, Sole ingannatore, 12) premiato a Cannes, Venezia e vincitore di un Oscar, ha definito il libro una cospirazione tramata da un Occidente sempre più degenerato. 

Il parlamentare Vitaly Milono vorrebbe consegnare lo staff di Popcorn all’esercito ucraino dove, a suo dire, avrebbe potuto andare a fare compagnia ad altri degenerati e pervertiti.

Aleksandr Khinshtein, membro di rilievo del partito Russia Unita di Vladimir Putin, ha preso in mano la situazione. 

Reputando la cultura LGBTQ “un’arma di guerra ibrida scagliata contro la civiltà russa a baluardo dei valori tradizionali”, ha preparato un disegno di legge che andrebbe a preservare dall’inquinamento culturale tutte le fasce d’età attraverso l’identificazione di un’ampia gamma di reati come la rappresentazione di “relazioni sessuali non tradizionali”, la messa in discussione dei “valori familiari tradizionali” e il sospetto di “indurre stimoli pedofili”.

Il deputato ha dichiarato che “un romanzo come Estate con il fazzoletto da pioniere rientra pienamente nelle restrizioni previste dal disegno di legge, perché non ha niente a che fare con la letteratura”. 

Legge anti-Lgbtq: un drastico giro di vite

Il disegno di legge è stato approvato dalla Duma all’unanimità, senza neppure un’astensione. Questa stupefacente unanimità ha una sua precisa ragione scrivono Schimpfössl e Sandalov: “Per la generazione che adesso governa la Russia cresciuta nell’Unione Sovietica, è una questione quasi personale. Sono in molti a ricordare i campi estivi dei Pionieri con struggente nostalgia e vedono il libro un tentativo di infangare il loro passato”.

Questo giro di vite si iscrive in un’atmosfera di crescente repressione. Il Cremlino stringe la morsa sul dissenso. A luglio la legge sugli “agenti stranieri” – approvata nel 2012 e, dall’inizio del 2021, sistematicamente utilizzata per imbavagliare i media e i giornalisti indipendenti – è stata rivista per includere chiunque sia “sotto influenza straniera”. 

Gli editori di libri hanno già ricevuto un piccolo assaggio di quel bel po’ che li aspetta. A fine ottobre, il Cremlino ha aggiunto alla lista nera Alexey Dokuchaev e Andrey Baev, i fondatori di Popcorn Books. Per continuare a sopravvivere, Popcorn ha dovuto dissociarsi da loro per evitare di essere dichiarata agente straniero.

Alla vigilia dell’entrata in vigore della legge, i rappresentanti della casa editrice hanno scritto sul loro social network: “Oggi diciamo addio ai nostri libri queer. Non per sempre, ma certamente per il prossimo futuro… Vi vogliamo bene e abbracciamo tutti coloro che hanno sostenuto noi e i nostri libri “scomodi” per tutti questi quattro anni. Ci vediamo sul retro”.

Un appuntamento interessante.

Un azzeramento dei diritti della comunità LGBTQ

La legge rappresenta di fatto un azzeramento di quei pochi diritti della comunità LGBTQ rimasti nel Paese. Le organizzazioni ritenute opreanti in violazione delle nuove norme devono cessare l’attività entro 90 giorni. 

La misura potrebbe costringere una parte di librerie e dei locali di proiezione e intrattenimento a chiudere i battenti. Gli editori che hanno nel loro catalogo e pubblicano contenuti associabili a propaganda LGBTQ possono essere etichettati come agenti stranieri. 

Le formulazioni della legge per definire cosa sia iscrivibile a propaganda LGBTQ sono generiche e ambigue tanto da lasciare gli editori interdetti su quali contenuti censurare e su quali lasciar passare. Secondo alcuni osservatori quasi il 50% delle pubblicazioni di narrativa e saggistica in circolazione potrebbero essere considerate in violazione della legge. 

Sembra che i classici, però, non siano interessati. Anche le biografie di Ciaikovski, apertamente queer, dovrebbero essere al sicuro.

Uno dei maggiori editori russi ha dichiarato che sta sottoponendo a una revisione linguistica e contenutistica tutte le nuove pubblicazioni. Il romanzo d’esordio di Макс Фальк “Вдребезги” (In frantumi), pubblicato da Like Book, la maggiore casa editrice russa di libri per young adults, è uscito con delle barre nere sulle parti censurate, circa il 3% del contenuto. Il romanzo narra una storia d’amore e di amicizia tra due giovani di diversa estrazione sociale.

Ci vediamo sul retro

A Chabarovsk una città di 660mila abitanti nella regione di Vladivostok gli attivisti di una organizzazione denominata “Consiglio dei Padri” hanno acquistato, ripresi da una telecamera, l’intero stock di copie nelle librerie della città di Estate con il fazzoletto da pioniere e di Ciò di cui tace la rondine stracciato le pagine di alcuni libri e inviato tutte le copie al macero. Al prossimo raid parteciperà anche la polizia.

“Quello che sta succedendo è agghiacciante e, secondo i critici, cancella una delle ultime forme di visibilità queer in Russia”, scrive il NYT.

Sarà però difficile che il Cremlino riesca ad eliminare la produzione letteraria LGBTQ. Dopo tutto, la Russia è la patria di Pasternak e Solzhenitsyn, dove la censura ha dato prestigio e autorità alla letteratura del dissenso. La proibizione, come pensano le due autrici dei libri in questione, potrebbe accrescere l’interesse dei lettori e, come è già avvenuto in passato, questi troveranno dei modi per continuare a leggere ciò che vogliono leggere e gli autori a scrivere quello che vogliono scrivere. Che sia davvero l’inizio di un movimento samizdat del 21° secolo?

Per quanto riguarda Yury e Volodya, la loro storia continua. C’è già il seguito e un terzo libro è in lavorazione. 

La circolazione delle idee non può essere fermata.

Fonti:

Elisabeth Schimpfössl, Felix Sandalov, The Teen Romance Novel That Russia’s Politicians Just Can’t Bear, The New York Times, 4 dicembre 2022

Russia passes law banning ‘LGBT propaganda’ among adults, The Guardian, 24 novembre 2022

The publishers of Summer in a Pioneer Tie said they were “not allowed” to participate in the Non/Fiction book fair, Russia Posts English, 1 dicembre 2022

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