A tre settimane dalle elezioni non si placano le polemiche politiche in Romania. La crisi istituzionale sembra ormai essere alle porte dopo che il presidente della Repubblica, il liberale Klaus Iohannis, ha posto il veto sulla candidatura alla premiership dell’economista musulmana Sevil Shhaideh, proposta dai socialdemocratici vincitori alle urne.
Questi ultimi non hanno però deciso di mollare e hanno risposto minacciando l’impeachment del capo dello Stato.
La vicenda ha inizio lo scorso 11 settembre, giorno delle elezioni politiche nell’ambito delle quali il partito socialdemocratico guidato da Liviu Dragnea ha stravinto, staccando gli avversari liberali di oltre venti punti percentuali.
Dragnea, non può diventare primo ministro perché condannato per frode elettorale. Il partito di centro- sinistra ha dunque ha scelto Sevil Shhaideh, economista proveniente da una famiglia della minoranza tatara, che sarebbe stata la prima donna musulmana a guidare il governo romeno. A questo punto, a sorpresa, è entrato in scena il Presidente della Repubblica Iohannis che, dopo aver «valutato attentamente i pro e i contro», ha chiesto ai socialdemocratici di fare un altro nome.
Una decisione che ha scatenato l’ira dell’intero partito che ha accusato il capo dello Stato di voler «aprire una crisi politica» e di aver fatto una scelta arbitraria priva di qualsiasi motivazione costituzionale.
I socialdemocratici hanno dunque paventato l’ipotesi di chiederne l’impeachment.
