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Rinnovabili, la Ue alza il target al 32% nel 2030

Raggiunta l’intesa tra Consiglio, Commissione e Parlamento sui nuovi obiettivi. L’aggiornamento migliora il tetto del 27% fissato nel 2014. Novità anche per i carburanti nei Trasporti e facilitazioni per i consumatori e autoproduttori. Elettricità Futura chiede al governo: Ora i decreti attuativi del Decreto Fer

Rinnovabili, la Ue alza il target al 32% nel 2030

La Ue ha deciso: entro il 2030 le energie rinnovabili dovranno coprire il 32% dei consumi energetici a livello Ue. Nei Trasporti la quota di rinnovabili dovrà salire al 14% entro la stessa data. Sono queste le determinazioni dell’accordo raggiunto tra le istituzioni europee – Consiglio, Parlamento e Commissione – sulla nuova direttiva rinnovabili, che aggiorna il quadro normativo Ue al 2030.

L’intesa “rappresenta un fondamentale punto di svolta nelle politiche europee di contrasto al clima.” afferma Elettricità Futura, l’associazione cui aderiscono la maggioranza delle grandi imprese del settore elettrico. I dettagli dell’accordo tuttavia, non sono ancora noti e, secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa, prevederebbe anche un alleggerimento dei costi per i cittadini e i gruppi di cittadini che vogliono produrre energia da rinnovabili per l’autoconsumo e lo stop all’utilizzo di olio di palma nei biocarburanti dal 2030.

L’accordo, si diceva,  fissa il target di rinnovabili nei trasporti al 14%, e al 3,5% quello per i biofuel avanzati (cioè da residui) e introduce criteri di sostenibilità per l’impiego delle biomasse forestali. L’obiettivo generale del 32% prevede anche una clausola di revisione al rialzo nel 2023.  La nuova intesa aggiorna quella definita nel 2014 che fissava l’obiettivo al 27%. Per la prima volta – osserva ancora l’Ansa – si riconosce esplicitamente un ruolo a cittadini e comunità nell’adozione delle rinnovabili, con una chiara definizione a livello Ue di “comunità di energia rinnovabile” e di “autoconsumo”.

Nella direttiva ci sono anche novità per i sistemi di incentivazione nazionali, come il divieto di modifiche retroattive ai regimi di sostegno che incidono negativamente sui diritti conferiti e sulla sostenibilità economica di progetti già approvati.

“Come sistema di imprese – sottolinea però Simone Mori, presidente di Elettricità Futura – siamo pronti ad affrontare la sfida e auspichiamo una rapida emanazione del nuovo Decreto FER, che permetterà al settore di riprendere gli investimenti e di iniziare subito il percorso verso il 2030”.

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