DRAGHI STAVOLTA DELUDE: BANCHE E BTP PROVANO A REAGIRE. RIFLETTORI SULL’OCCUPAZIONE USA. ANCORA GIU’ IL GREGGIO
Dopo la pioggia di vendite sui listini europei, delusi per il mancato varo da parte della Bce del QE europeo, i mercati aprono in rialzo in Europa e rimangono contrastati in Asia. Resta alto il tasso di volatilità. Su più fronti.
Stamane ha riaperto i battenti la Borsa di Hoing Kong, dove non accenna a diminuire la protesta. L’indice ha chiuso con un nuovo ribasso -1,36%. Ancora in vacanza le piazze di Shanghai e Shenzhen, ma il Pmi servizi conferma il rallentamento dell’economia di Pechino. Debole Tokyo -0,34%.
Chiusura piatta a Wall Street: Dow Jones e S&P 500 quasi immobili e il Nasdaq è salito dello 0,18%. L’attesa si concentra sui dati del mercato del lavoro, i non farm payroll, i più seguiti dal presidente della Fed Janet Yellen: appuntamento alle 14, ora italiana. Clamorosa ammissione di Jp Morgan: ad agosto gli hackers hanno violato 73 milioni di conti correnti dei privati più altri 7 milioni di piccole e medie aziende.
E’ continuata la flessione del petrolio: il Wti tratta a meno di 90 dollari al barile. Il calo da inizio agosto è superiore al 20%. Piangono i titoli dell’energia: Eni -3,82%, Saipem -3,72%, Tenaris -4,55%. Ma la partita più delicata riguarda la tenuta dei mercati europei. Riuscirà la diga di Piazza Affari a reggere dopo la batosta del giovedì nero? Oppure con la correzione di ieri, si è entrati in un autunno all’insegna dell’Orso?
La reazione delle Borse alla conferenza stampa di Mario Draghi è stata violenta ma dopo la chiusura in ribasso del 3,9% Milano ha aperto in rialzo così come le altre Borse europee . Il profondo rosso di Madrid (-3,1%), Parigi (-2,8%), Francoforte (-1,9%) e Londra (-1,5%) oggi lascia il passo a rimbalzi su tutte le Piazze. Torna a salire, seppur di poco, l’euro a quota 1,265.
TENGONO I BTP, MA PIONEER SI E’ GIA’ ALLEGGERITA
Il rendimento del Btp a 10 anni è leggermente risalito al 2,32%, dal 2,28% di ieri. lo spread tra Btp e Bund è salito fino a quota 144 durante la conferenza stampa di Draghi, per poi attestarsi poco sotto in chiusura, in allargamento rispetto ai 138 punti della chiusura di ieri.
A conferma che gli umori sono cambiati vale la testimonianza di Tanguy Le Saout, responsabile del fixed income europeo di Pioneer. Pioneer Investments, gruppo UniCredit, ha venduto titoli di stato italiani il mese scorso sulla scommessa che la Bce non comincerà ad acquistare bond sovrani per far ripartire la ripresa.
Questo ha dichiarato Tanguy Le Saout, responsabile del fixed income europeo di Pioneer. “Siamo corti sulla periferia adesso, soprattutto sull’Italia. Abbiamo cominciato a uscire dai titoli di stato italiani un po’ prima della precedente conferenza stampa della Bce e proprio adesso durante quella di oggi”, ha spiegato.
La correzione, però, potrebbe essere di breve durata: difficile che la Bce possa evitare il ricorso al QE nel 2015, ragionano molti gestori. “Con gli acquisti dei soli Abs e covered bond – sostiene Alessandro Giansanti di Ing – Draghi non riuscirà arealizzare quell’allargamento del proprio bilancio alle cifre desiderate”, cioè mille miliardi circa, il 50% dei valori attuali.
Passata la delusione, insomma, si tornerà a scommettere sulle misure anticrisi.
EUROPA, “LA RIPRESA E’ DEBOLE, FRAGILE, DISOMOGENEA”
Il Quantitative easing europeo, per ora, non c’è. La Bce ha dato però il via libero ai programmi di acquisto di Abs (Asset backed securities) e covered bond che, assieme alla serie di operazioni di finanziamento speciali per le banche (TLtro), avranno il compito di facilitare l’erogazione del credito e, in definitiva, accentuare il carattere espansivo dell’attuale politica monetaria della banca centrale.
“Queste misure – si legge nel comunicato della Bce – avranno un impatto considerevole sul bilancio dell’Eurosistema e contribuiranno a fare tornare l’inflazione vicino al livello del 2%”. I due programmi inizieranno nel quarto trimestre del 2014 e dureranno almeno due anni. Le dimensioni degli acquisti, ha detto Draghi, arriveranno fino a 1.000 miliardi di euro.
La delusione dei mercati è stata palpabile e, almeno nelle dimensioni, sorprendente. E’ evidente che le Borse speravano che la recente ondata di notizie negative sul fronte della crescita e dell’inflazione avrebbero spinto il consiglio direttivo ad accelerare le misure espansive. Al contrario Draghi ha detto di attendersi un quadro di ripresa moderata già dall’anno prossimo, pur rico9niscendo, però, che nella zona euro la ripresa è debole, fragile e disomogenea”, ha detto il presidente della Bce.
BANCHE IN ROTTA. MA ARIA DI NOZZE TRA LE POPOLARI
A Piazza Affari l’ecatombe del settore è stata generale: Intesa -5,5%, Monte Paschi -5,08% e Unicredit hanno perso il 5%, nonostante Blackrock sia tornata al 5%. Mediobanca -3,91%.
Ha fatto peggio di tutti il Banco Popolare -6,19%. L’ad Pierfrancesco Saviotti si è detto fiducioso sui risultati degli Aqr. “I nostri numeri sono chiari e inequivocabili. Poi, nessuno sa come la Bce valuterà i numeri”. Soffrono anche gli altri titoli della categoria: Bper -5,87%, Ubi -5,14%. Bpm -4,25%.
S’avvicinano gli “scrutini” dell’Asset Quality Review (l’esame per le banche italiane comincerà lunedì), torna d’attualità il consolidamento del settore. Ieri, in un convegno della Uilca che ha avuto per protagonisti alcuni dei big del settore, l’ad di Ubi Victor Massia si è offerto come polo aggregatore. Pier Francesco Saviotti, ad del Banco Popolare, ha auspicato a un matrimonio con la Popolare di Milano. A sua volta l’ad di piazza Meda, Giuseppe Castagna, ha fatto sapere che se dovesse esserci una fase di aggregazioni, la popolare farà la sua parte.
TELECOM: INDEBITAMENTO IN CALO A 25 MILIARDI A FINE ANNO
Telecom italia perde “solo “il 2,81%. L’ad, Marco Patuano, ha assicurato che a fine anno il debito scenderà sotto i 25 miliardi di euro, “considerando già da subito l’effetto del prestito convertendo”. A novembre dello scorso anno Telecom Italia ha emesso un prestito convertendo da 1,3 miliardi di euro, con scadenza novembre 2016.
Patuano ha anche dichiarato che non è in programma nessun aumento di capitale, neppure riservato, resistendo alle avances di Naguib Sawiris (“se vuol comprare sul mercato si accomodi”) e ribadendo di non avere avuto contatti con il magnate messicano Sol Trujillo, artefice del piano Adriano, ovvero l’acquisto di una rielvante posizioni nella società italiana grazie a capitali dei Paesi del Golfo.
Pesanti le utilities, dopo la delusione della Bce. Enel perde il 3,86%.
FIAT, L’AUMENTO NON SI FARA’. FINMECCANICA, IL TITOLO PEGGIORE
Nessun aumento di capitale in vista neppure per Fiat, ha assicurato Sergio Marchionne al salone dell’auto di Parigi. La guidance 2014 resta, oper ora, confermata: se ne riparlerà il 30 ottobre, dopo l’approvazione dei conti del terzo trimestre. Va assai peggio a Finmeccanica -6,44%, cui tocca la maglia nera della giornata.
Standard & Poor’s ha rivisto l’outlook della holding da stabile a negativo a causa dei risultati finanziari sotto le aspettative (confermato il rating BB+/B a lungo e breve termine).
Intanto, è gara a due fra Giappone e Cina per conquistare il polo trasporti del gruppo italiano. La cordata cinese-statunitense di Cnr-Insigma è pronta a mettere sul piatto 1,5 miliardi di euro per Ansaldo Breda e il 40% di Ansaldo Sts, ma prima sarà richiesta la ricapitalizzazione per 300 milioni di euro di Breda a carico del venditore. Più complessa l’offerta di Hitachi che lega il prezzo ai risultati di Breda il primo e il terzo anno.
ZALANDO SCHIACCIA YOOX, TIENE GTECH
Yoox ha lasciato sul terreno il 5,45% a 16,66 euro, penalizzato dal calo di Zalando, rivenditore di abbigliamento online, che a Francoforte ha ceduto il 14,92% a 18,35 euro portandosi sotto il prezzo di Ipo (21,5 euro). Anche Wdf ha perso il 3,15% a 8,925 euro in attesa della conference call in cui dovrebbero esseer presentato l’aggiornamento il piano industriale e novità sul nuovo amministratore delegato dopo le dimissioni di Josè Maria Palencia.
Contiene le perdite GTech -0,8% dopo aver annunciato un consistente programma di buyback che dovrebbe ridurre i rischi di esecuzione dell’acquisizione di Igt.